Pi greco

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Template:Nota disambigua Template:Costante Il pi greco è una costante matematica, indicata con la lettera greca π (pi), scelta in quanto iniziale di περιφέρεια (perifereia), circonferenza in greco.

Nella geometria piana il π viene definito come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e quella del suo diametro, o anche come l'area di un cerchio di raggio 1. Molti testi di analisi matematica moderni definiscono il π usando le funzioni trigonometriche: per esempio come il più piccolo numero strettamente positivo per cui sin(x)=0 oppure il più piccolo numero che diviso per 2 annulla cos(x). Tutte queste definizioni sono equivalenti.

Il π è conosciuto anche come costante di Archimede (da non confondere con il numero di Archimede) e costante di Ludolph o numero di Ludolph. Il π non è una costante fisica o naturale, ma una costante matematica definita in modo astratto, indipendente da misure di carattere fisico.

Questo è il valore del π troncato alla 100ª cifra decimale:[1][2]

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 70679

Proprietà

Template:Vedi anche

Poiché π è un numero trascendente, quadrare il cerchio non è possibile in un numero finito di passi usando riga e compasso.

Il π è un numero irrazionale, quindi non può essere scritto come quoziente di due valori interi, come dimostrato nel 1761 da Johann Heinrich Lambert. Inoltre è un numero trascendente (ovvero non è un numero algebrico): questo fatto è stato provato da Ferdinand von Lindemann nel 1882. Ciò significa che non ci sono polinomi con coefficienti razionali di cui π è radice, quindi è impossibile esprimere il π usando un numero finito di valori interi, di frazioni e di loro radici.

Questo risultato stabilisce l'impossibilità della quadratura del cerchio, cioè la costruzione con riga e compasso di un quadrato della stessa area di un dato cerchio.

Applicazioni

Geometria analitica

C=2πr.
  • Area di un cerchio di raggio r:
A=πr2.
  • Area di un'ellisse di semiassi a e b:
A=πab.
V=43πr3.
S=4πr2.
V=πr2h.
  • Superficie di un cilindro di altezza h e raggio r:
S=2πr(r+h).
V=πr2h3.

Analisi

22222+222+2+2=π.
1113+1517+19=π4
dalla quale si ricava che:
113+157+1911+11315+11719+=π8.
11231235+13471459+=π3.
Una serie molto elegante, che fornisce direttamente le cifre decimali di π.
π=12(1133+13251337+).
n=1(2n)(2n)(2n1)(2n+1)=2123434565678789=π2.
ζ(2)=112+122+132+142+=π26.
ζ(4)=114+124+134+144+=π490.
1(1122)1(1132)1(1152)1(1172)1(11112)=π26.
+ex2dx=π.
+eu22du=2π.
+11+x2dx=π;
0+xex1dx=π26;
0+sinxxdx=π2;
0rr2x2dx=πr24.
+cos(x2)dx=+sin(x2)dx=π2.
Γ(12)=π;
Γ(32)=12!=π2.
n!2πn(ne)n.
k=0nϕ(k)3n2/π2.
eπi+1=0.
π4=34×54×78×1112×1312×1716×1920×2324×2928×3132×
dove al numeratore vi sono tutti i numeri primi dispari e al denominatore il multiplo di quattro più vicino al numeratore.
Una formula notevole che dimostra, come il prodotto di Eulero, la sorprendente relazione tra pi greco e i numeri primi. È però di convergenza molto lenta e quindi inadatta al calcolo dei decimali di π.[3]
π=1+12+13+1415+16+17+18+19110+111+112113+
dove i segni si determinano come segue: il numero 2 ha segno positivo; i numeri primi della forma 4m1 hanno segno positivo; i numeri primi della forma 4m+1 hanno segno negativo; per i numeri composti il segno è il prodotto dei segni dei singoli fattori.[4]
Anche questa serie, pur molto notevole ed elegante, è di convergenza estremamente lenta. Occorre infatti sommare oltre 2 milioni di termini per ottenere due decimali esatti.[5]
π=4×(11n+1n+21n+4+1n+6),
dove n=3. Più frazioni si aggiungono più il risultato è preciso.
dzz=2πi.
ϕ2+1=ϕ+e2π/51+e2π1+e4π1+e6π1+
dove ϕ è il rapporto aureo (1,618).
  • BBP formula (Bailey, D., Borwein, P. and Plouffe, S. - 1997):[6]
π=52+ϕ2ϕn=0(12ϕ)5n(15n+1+12ϕ2(5n+2)122ϕ3(5n+3)123ϕ3(5n+4)).
  • Frazione continua generalizzata (o frazione frattale) di Ramanujan:
1+113+1135+11357+113579++11+11+21+31+41+51+=eπ2.
π=(Γ(γ)Γ(2γ)Γ(1/2γ)+2Γ(12γ)Γ(1γ)Γ(1/2γ))2(Γ(γ)Γ(1/2γ/2)Γ(γ/2))4.
  • Data una semicirconferenza di raggio r con centro nell'origine del piano cartesiano, πr è definibile come lunghezza in forma cartesiana esplicita su tutto il dominio della funzione che descrive la semicirconferenza f(x):=r2x2
π=1rrr(ddxf(x))2+1dx=1rrrx2r2x2+1dx=[arcsin(1)arcsin(1)].

Teoria dei numeri

  • La probabilità che due interi scelti a caso siano primi fra loro è di: 6π2 (≈60,8%).
  • Il numero medio di modi in cui è possibile scrivere un intero positivo come somma di due quadrati perfetti è: π4.

Sistemi dinamici, teoria ergodica

  • limn1ni=1nxi=2π per quasi tutti i reali x0 in [0,1] dove gli xi sono iterazioni della mappa logistica per r=4.

Probabilità e statistica

f(x)=1σ2πe(xμ)22σ2.

Aerodinamica

Fisica

T=2πlg.
RikgikR2+Λgik=8πGc4Tik.
F=|q1q2|4πϵ0r2.
ΔxΔph4π.

La presenza di π in queste due ultime formule, però, è conseguenza della definizione adottata per le costanti fisiche ϵ0 e h.

Frazioni continue

Come ogni numero irrazionale, π non può essere espresso come una frazione di due numeri interi, ma ammette una rappresentazione come frazione continua:[8]

π=3+17+115+11+1292+11+11+11+.

Troncando la frazione continua in un qualunque punto si ottengono le approssimazioni razionali di π, di cui le prime sono 3, 22/7, 333/106 e 355/113, le approssimazioni di π più conosciute e storicamente usate. La frazione continua di π non è periodica (in quanto π non è un numero irrazionale quadratico) né possiede una ovvia struttura,[8] tuttavia vari matematici hanno scoperto delle rappresentazioni come frazioni continue generalizzate che seguono un chiaro schema:[9]

π=41+122+322+522+722+922+=3+126+326+526+726+926+=41+123+225+327+429+.

ottenuta mediante la formula della frazione continua di Eulero applicata alla funzione arctan(x) per x=1;

2π=6+2212+6212+10212+14212+18212+.

Approssimazioni numeriche

Prime 10 000 cifre decimali di pi greco.

A causa della sua natura trascendente, non ci sono espressioni finite che rappresentano π. Di conseguenza i calcoli numerici devono usare approssimazioni del numero, troncandolo ad un numero ritenuto sufficiente di cifre significative. In molti casi basta 3,14; in ambito ingegneristico si usa spesso 3,1416 (cinque cifre significative) o 3,14159 (6 cifre significative).

π3,14159 26535 8979

Uno scriba egizio di nome Ahmes è lo scrittore del più antico testo conosciuto contenente un'approssimazione di π, il papiro di Rhind, datato al XVII secolo a.C. e descrive il valore come 256/81 oppure 3,160.

Archimede elaborò un metodo con cui è possibile ottenere approssimazioni comunque buone di π e lo usò per dimostrare che è compreso tra 223/71 e 22/7 (la media dei due valori è circa 3,1419).

Il matematico cinese Liu Hui calcolò π come 3,141014 (scorretto dalla quarta cifra decimale) nel 263 e suggerì 3,14 come buona approssimazione.

Il matematico e astronomo cinese Zu Chongzhi calcolò nel V secolo π come compreso fra 3,1415926 e 3,1415927 e diede due approssimazioni di π: 355/113 e 22/7.

Il matematico e astronomo iraniano Ghiyath al-Din Jamshid Mas'ud al-Kashi, 1350-1439, calcolò le prime 9 cifre in base 60 di π, che sono equivalenti nella base decimale alle 16 cifre:

2π=6,2831853071795865

Il matematico tedesco Ludolph van Ceulen (1600 circa) calcolò i primi 35 decimali. Era così fiero del suo risultato che lo fece scrivere sulla sua lapide.

Il matematico e gesuita polacco Adam Adamandy Kochański espose in un suo trattato del 1685 una costruzione geometrica che consente di calcolare un valore approssimato di π corretto fino alla quarta cifra decimale.

Il matematico sloveno Jurij Vega nel 1789 calcolò le prime 140 cifre decimali di π, di cui le prime 137 erano corrette, e mantenne il record mondiale per 52 anni, fino al 1841, quando William Rutherford calcolò 208 cifre decimali di cui le prime 152 erano corrette. Vega migliorò la formula proposta da John Machin nel 1706.

Altre possibili approssimazioni di π:

π210+3=3,14142
227232=3,14158
313=3,1413
2143224=3,14159 26525
3065=3,14155
17305186=3,1415924

Tuttavia, nessuna delle formule sopraelencate può fornire un efficiente metodo per l'approssimazione di π. Per calcoli veloci, si può usare una formula come quella di Machin:

π4=4arctan15arctan1239.

Insieme con lo sviluppo delle serie di Taylor per la funzione arctan(x). Questa formula si può verificare facilmente usando le coordinate polari dei numeri complessi, partendo da:

(5+i)4(239+i)=114244114244i.

Formule di questo genere sono note come "formule di tipo Machin".

Sviluppi decimali molto lunghi di π sono calcolati tipicamente con l'algoritmo Gauss-Legendre e l'algoritmo Borwein; in passato era usato anche l'algoritmo Salamin-Brent, inventato nel 1976.

L'elenco del primo milione di cifre di π e di 1/π si può trovare sul Progetto Gutenberg (vedi il collegamento esterno a fondopagina).

Nel dicembre 2002 il calcolo è arrivato a 1 241 100 000 000 cifre (Template:M), calcolate nel settembre 2002 da Yasumasa Kanada su un supercomputer Hitachi a 64 nodi con un terabyte di memoria principale, in grado di compiere 2 miliardi di operazioni per secondo, quasi il doppio del computer usato per il precedente record (206 miliardi di cifre).

Sono state usate le seguenti formule di tipo Machin:

π4=12arctan149+32arctan1575arctan1239+12arctan1110443
K. Takano (1982).
π4=44arctan157+7arctan123912arctan1682+24arctan112943
F. C. W. Störmer (1896).

Approssimazioni così precise non sono in realtà utilizzate per nessuno scopo pratico, se non per provare le prestazioni di nuovi supercomputer o per analisi statistiche sulle cifre di π.

Nel 1996 David H. Bailey, insieme a Peter Borwein e Simon Plouffe, scoprì una nuova formula per calcolare π come serie infinita:

π=k=0116k(48k+128k+418k+518k+6).

Questa formula permette di calcolare facilmente la k-esima cifra binaria o esadecimale di π senza dover calcolare tutte le cifre precedenti. Il sito web di Bailey Template:Webarchive ne contiene l'implementazione in vari linguaggi di programmazione.

Alcune altre formule usate per calcolare stime di π sono:

  • π2=k=0k!(2k+1)!!=1+13+1235+123357+
da Newton (n!! indica il semifattoriale).
  • π2=n=1(2n)(2n)(2n1)(2n+1)=2123434565678789
nota come prodotto infinito di Wallis.
  • 2π=222+222+2+22
nota come formula di Viète.
  • 1π=229801k=0(4k)!(1103+26390k)(k!)43964k
da Ramanujan.
  • 1π=12k=0(1)k(6k)!(13591409+545140134k)(3k)!(k!)36403203k+3/2
da David Chudnovsky e Gregory Chudnovsky (algoritmo di Chudnovsky).
  • π=20arctan17+8arctan379
da Eulero.
  • π=n=1(1+14n21)n=114n21=(1+13)(1+115)(1+135)13+115+135+
nota come formula simmetrica.
  • π8=k=0(1)k(21)2k+12k+1.
π12=k=0(1)k(23)2k+12k+1.
da Chebyshev.
  • π=k=02(1)k312k2k+1.
  • π=n=13n14nζ(n+1).

Altre formule d'approssimazione sono contenute nella tabella sottostante:[10][11]

π=1Z Z=n=0((2n)!)3(42n+5)(n!)6163n+1
π=4Z Z=n=0(1)n(4n)!(21460n+1123)(n!)44412n+1210n+1
π=4Z Z=n=0(6n+1)(12)n34n(n!)3
π=32Z Z=n=0(512)8n(42n5+30n+551)(12)n364n(n!)3
π=274Z Z=n=0(227)n(15n+2)(12)n(13)n(23)n(n!)3
π=1532Z Z=n=0(4125)n(33n+4)(12)n(13)n(23)n(n!)3
π=8585183Z Z=n=0(485)n(133n+8)(12)n(16)n(56)n(n!)3
π=5523Z Z=n=0(4125)n(11n+1)(12)n(16)n(56)n(n!)3
π=23Z Z=n=0(8n+1)(12)n(14)n(34)n(n!)39n
π=39Z Z=n=0(40n+3)(12)n(14)n(34)n(n!)3492n+1
π=21111Z Z=n=0(280n+19)(12)n(14)n(34)n(n!)3992n+1
π=24Z Z=n=0(10n+1)(12)n(14)n(34)n(n!)392n+1
π=455Z Z=n=0(644n+41)(12)n(14)n(34)n(n!)35n722n+1
π=433Z Z=n=0(1)n(28n+3)(12)n(14)n(34)n(n!)33n4n+1
π=4Z Z=n=0(1)n(20n+3)(12)n(14)n(34)n(n!)322n+1
π=72Z Z=n=0(1)n(4n)!(260n+23)(n!)444n182n
π=3528Z Z=n=0(1)n(4n)!(21460n+1123)(n!)444n8822n

Storia

I popoli antichi spesso utilizzavano modi indiretti per esprimere approssimativamente il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio. I babilonesi usavano per π il valore di Template:Frazione=3,125 (usato anche da Vitruvio[12]): una tavoletta cuneiforme del XX secolo a.C., infatti, osserva che il rapporto fra la circonferenza e il perimetro di un esagono iscritto è Template:Frazione, cioè Template:Frazione. Nel Papiro di Rhind, invece, si dice che un cerchio con diametro 9 unità è equivalente a un quadrato di lato 8. In questo modo gli Egizi assumevano il valore di (Template:Frazione)²=3,160.

Nell'Antico Testamento viene apparentemente affermato in modo non esplicito che π=3. Si trova infatti scritto:

Template:Citazione

Il testo, però spiega poco dopo che il bordo si apriva "come il calice di un giglio" (presentava cioè quello che un moderno ingegnere chiamerebbe un "anello di irrigidimento" del bordo superiore), perciò il diametro misurato al bordo era ovviamente maggiore di quello della circonferenza esterna della vasca cilindrica, rendendo inaccurati questi dati per desumere un valore di pi greco "biblico".[13]

Il primo ad approssimare scientificamente pi greco fu Archimede di Siracusa che nel III secolo a.C. utilizzò poligoni regolari inscritti e circoscritti a una circonferenza. Aumentando il numero di lati il rapporto tra il perimetro e l'area limita superiormente e inferiormente π (vedi anche metodo di esaustione).

Utilizzando poligoni di 96 lati lo scienziato siracusano scoprì che Template:Frazione < π < Template:Frazione.[14]

Nel medioevo in India Brahmagupta utilizza il valore 10[15] mentre in Cina Zu Chongzhi utilizza Template:Frazione valore che si discosta meno di 0,3 milionesimi dal valore corretto.[16]

Il metodo di Archimede verrà applicato fino all'epoca moderna. Nel 1610 Ludolph van Ceulen calcola le prime 35 cifre decimali di π utilizzando poligoni con più di 2 miliardi di lati. Ceulen, fiero di questo risultato, lo farà scrivere sulla sua tomba.

Sempre nell'epoca moderna vengono trovate importanti espressioni infinite:

formula di Viète:

22222+222+2+2=π;

formula di Leibniz:

1113+1517+19=π4;

prodotto di Wallis:

n=1(2n)(2n)(2n1)(2n+1)=2123434565678789=π2.

Nel XVIII secolo Eulero, risolvendo il problema di Basilea trovò un'altra elegante serie:

112+122+132+142+=π26.

Sempre al matematico svizzero è dovuta l'identità di Eulero, talvolta considerata la formula matematica più bella che esista[17] in quanto collega tra loro le più importanti costanti matematiche: π, il numero di Nepero e, l'unità immaginaria i, lo 0 e l'1.

eiπ+1=0.

Queste formule, pur essendo di scarsa o nulla utilità nel calcolo della costante matematica, hanno un importante valore estetico e rivelano collegamenti inaspettati tra varie branche della matematica.

Eulero rese inoltre popolare il simbolo π, introdotto nel 1706 dal matematico inglese William Jones quando pubblicò A New Introduction to Mathematics, benché lo stesso simbolo fosse stato utilizzato in precedenza per indicare la circonferenza del cerchio. La notazione diventò di uso comune dopo che la utilizzò Eulero. In entrambi i casi π è la prima lettera di περίμετρος (perimetros), che significa «misura attorno» in greco. Inoltre il simbolo π venne usato all'inizio dallo stesso William Jones che nel 1706 lo usò in onore di Pitagora (l'iniziale di Pitagora nell'alfabeto greco è appunto Π, ma trattandosi di un numero si preferisce usare la minuscola). Tuttavia, ancora nel 1739 Eulero usava il simbolo p.

Restava ancora in sospeso la questione della natura di π: Johann Heinrich Lambert dimostrò nel 1761 che si trattava di un numero irrazionale (si dimostrava che l'arcotangente di un qualsiasi numero razionale è irrazionale); si veda la dimostrazione della irrazionalità di π. Adrien-Marie Legendre dimostrò nel 1794 l'irrazionalità di π2. Bisognerà tuttavia aspettare fino al 1882 per la dimostrazione, ad opera di Ferdinand von Lindemann, che π è un numero trascendente, ossia non può essere la radice di nessun polinomio a coefficienti razionali.

Quest'ultimo fatto dimostrava inequivocabilmente che la quadratura del cerchio tramite riga e compasso è impossibile.

Nel 1897 il matematico dilettante J. Goodwin propose nello stato dell'Indiana un incredibile disegno di legge volto a rendere possibile la quadratura del cerchio tramite il cambiamento del valore di pi greco.[18] Il disegno prevedeva l'introduzione di una "nuova verità matematica" giacché "la regola ora in uso ... non funziona" ed "è opportuno che essa venga rifiutata come insufficiente e ingannevole per le applicazioni pratiche". La stravagante proposta di legge fu approvata all'unanimità dai 67 membri della Commissione per l'educazione. La proposta di legge fu affondata solo dopo il parere negativo del matematico Clarence Waldo, presente casualmente in Senato.

Ecco una breve cronologia essenziale della determinazione del valore di π:

Nell'antichità

Nel Medioevo

Nell'età moderna

Nell'età contemporanea

(dati aggiornati all'agosto 2024)

Questioni in sospeso

La più pressante questione aperta su π riguarda il fatto che sia o meno normale, cioè se la frequenza con cui è presente ogni sequenza di cifre sia la stessa che ci si aspetterebbe se le cifre fossero completamente casuali. Questo deve essere vero in ogni base, non solo in base 10.[36] Non sappiamo molto su questo; per esempio, non sappiamo nemmeno quali delle cifre 0, …, 9 ricorrano infinite volte nello sviluppo decimale di π,[37] benché sia chiaro che almeno due cifre devono ricorrere infinite volte, poiché in caso contrario π sarebbe razionale, mentre non lo è.

Bailey e Crandall dimostrarono nel 2000 che l'esistenza della sopramenzionata formula Bailey-Borwein-Plouffe e formule simili implica che la normalità in base 2 di π si deduce da una plausibile congettura della teoria del caos.[38]

Non si sa neanche se π e il numero di Nepero e siano algebricamente indipendenti, sebbene Yuri Valentinovich Nesterenko abbia dimostrato l'indipendenza algebrica di {π, eπ, Γ(1/4)} nel 1996.[39]

La natura di Pi greco

Mentre nella geometria euclidea la somma degli angoli interni di un triangolo misurata in radianti è necessariamente uguale a π, nelle geometrie non-euclidee la stessa somma può essere maggiore (geometria ellittica) o minore (geometria iperbolica) e il rapporto fra una circonferenza e il suo diametro può non essere π. Questo non cambia la definizione di π, piuttosto cambia la costante che appare nelle formule (che diventa un numero diverso da π). Quindi, in particolare, π non è legato alla forma dell'universo; è una costante matematica, non fisica.

La legge dell'Indiana su Pi greco

Template:Vedi anche

Vignetta satirica del 1897, che ridicolizza il progetto di legge.

Nel 1897, negli Stati Uniti d'America, fu presentato all'Assemblea generale dello stato dell'Indiana un disegno di legge,[40] redatto dal matematico e fisico dilettante Edward (o Edwin) J. Goodwin, in cui l'autore si presentava come solutore dei problemi di trisezione dell'angolo, duplicazione del cubo e quadratura del cerchio (la cui impossibilità di soluzione era, all'epoca, già ampiamente dimostrata) e offriva alle scuole dello stato l'uso gratuito della sua "nuova verità matematica", da lui brevettata. Il testo non menzionava specificamente π, ma dalle affermazioni in esso presenti potevano esserne dedotti diversi valori, tra loro contraddittori, tra cui quello di 3,2.

Il progetto superò varie fasi dell'iter legislativo, ma fu infine abbandonato quando venne presentato al Senato per la definitiva approvazione; il professor Clarence Abiathar Waldo, matematico e membro dell'Accademia delle scienze dell'Indiana, riportò in seguito[41] di essere stato casualmente presente al Senato il giorno in cui il progetto di legge doveva essere discusso, e di aver "opportunamente istruito" al riguardo i senatori prima della discussione.

Influenze culturali

Il 14 marzo si celebra il "giorno del pi greco", in quanto, nella sua scrittura anglosassone (3/14), esso ricorda l'approssimazione più comune di π:[42][43] dal 2020 l'Unesco ha proclamato il 14 marzo come Giornata internazionale della matematica.[44] In effetti pi greco è uno dei numeri irrazionali più famosi anche al di fuori dell'ambiente matematico, oltre a essere uno dei protagonisti indiscussi del panorama matematico.[45] Un'altra data possibile per celebrare pi greco è il 22 luglio, in quanto 22/7 è una famosa frazione, nota fin dai tempi di Archimede, che approssima π.

La popstar Kate Bush ha interamente dedicato al numero π il secondo brano (intitolato per l'appunto π) del suo ottavo album Aerial, del 2005, nel quale reciterebbe le sue prime 140 cifre. π 3,14 è inoltre il titolo del quinto album dei Rockets, del 1981. Anche altri musicisti e artisti in genere hanno dedicato alcune loro opere alla costante.

π - Il teorema del delirio è il titolo di un thriller del 1998 diretto dal regista Darren Aronofsky.

Nel film del 2012 Vita di Pi, diretto da Ang Lee, il protagonista, il giovane indiano Piscine Molitor Patel, per evitare di essere preso in giro con varie storpiature del suo nome, decide di abbreviarlo in Pi, soprannome che si pronuncia esattamente come π; per fare in modo che gli amici se ne ricordino, impara e trascrive a memoria molte cifre decimali di π.

Note

  1. Template:OEIS
  2. Template:Cita web
  3. Un calcolo col programma Mathematica ha dato i seguenti risultati: 1 000 termini 3,1458…; 10 000 termini 3,1424…; 100 000 termini 3,1417…
  4. Carl B. Boyer, Storia della matematica, Oscar saggi Mondadori, 2000, cap. 21.
  5. Alcuni risultati ottenuti col programma Mathematica: 1 000 termini 3,0603…; 5 000 termini 3,1027…; 50 000 termini 3,1324…; 500 000 termini 3,1379…; 2 milioni di termini 3,1398…; 3 milioni di termini 3,1404…
  6. Template:Cita pubblicazione
  7. Fu de Morgan che cento anni dopo con alcuni suoi studenti utilizzò stimò pi greco col metodo dell'ago: con 600 lanci ottenne 382 casi favorevoli, ricavando π di 3,14. Il metodo ha però convergenza lenta: per trovare la terza cifra decimale occorrono decine di migliaia di lanci.
  8. 8,0 8,1 Template:OEIS
  9. Template:Cita pubblicazione
  10. The world of Pi - Simon Plouffe / David Bailey
  11. Collection of series for π
  12. 12,0 12,1 De Architectura X, 9, 1, in linea su LacusCurtius.
  13. Questa spiegazione era nota anche al Talmud ed è riportata insieme a molte altre in Do Scripture and Mathematics Agree on the Number π? (p. 139). Cfr. anche: The political values of Solomon's wrong Pi oppure The political values of Solomon's wrong Pi. Altre spiegazioni sono meno attendibili perché i manoscritti più antichi della Bibbia ebraica risalgono circa al secolo X dopo Cristo.
  14. Boyer 1991 p. 149.
  15. Boyer 1991 p. 256.
  16. Template:Cita libro
  17. Definita la più bella formula della matematica da Richard Feynman (Template:Cita libro). Nel 1988, i lettori del Mathematical Intelligencer la votarono come "La più bella formula matematica di sempre" Template:Cita pubblicazione
    Template:Cita pubblicazione
  18. Il testo del disegno di legge è consultabile sul sito della Purdue University: The Indiana Pi Bill
  19. Dimostrazione che Template:Frazione è maggiore di π
  20. La frazione Template:Frazione approssima il rapporto fra la circonferenza e il diametro di un cerchio di raggio 60, laddove il 60 coincide con la base dei numeri sessagesimali utilizzati da Tolomeo nell'Almagesto.
  21. file ftp
  22. file ftp
  23. file ftp
  24. file ftp
  25. file ftp
  26. Template:Cita web
  27. Template:Cita web
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  29. Pi - 5 Trillion Digits
  30. y-cruncher - A Multi-Threaded Pi Program
  31. Template:En Calculating Pi: My attempt at breaking the Pi World Record
  32. Template:Cita web
  33. Template:Cita web
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  37. Template:Cita news
  38. Template:Cita news
  39. Template:Cita pubblicazione
  40. The Indiana House Bill No. 246, 1897
  41. Template:Cita web
  42. Template:Cita web
  43. Template:Cita web
  44. Template:Cita web
  45. Template:Cita news

Bibliografia

Sulla legge dell'IndianaTemplate:Dp
  • "Indiana's squared circle" di Arthur E. Hallerberg (Mathematics Magazine, vol. 50 (1977), pp. 136–140)
  • David Singmaster, "The legal values of pi" (Mathematical Intelligencer, vol. 7 (1985), pp. 69 – 72)

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

Siti sulla storia di π

Siti con formule per calcolare π

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