Convoluzione

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Convoluzione di due impulsi rettangolari f e g di pari lunghezza: la forma d'onda fg che ne risulta è un impulso triangolare. Si tratta del prodotto di una delle due funzioni, in tal caso f, con l'altra riflessa rispetto a τ=0 e traslata di t, ottenendo f(τ)g(tτ). L'area del prodotto che ne risulta (in giallo) è il valore dell'integrale di convoluzione. Nell'asse orizzontale del grafico figurano i valori della variabile τ per rappresentare f e g, della variabile t per fg. Se i due segnali rettangolari avessero lunghezza differente la convoluzione genererebbe la funzione trapezio.
Convoluzione di un impulso rettangolare con la risposta impulsiva tipica di un circuito RC: il valore della convoluzione è la risposta del circuito quando l'ingresso è l'impulso rettangolare.

In matematica, in particolare nell'analisi funzionale, la convoluzione è un'operazione tra due funzioni di una variabile che consiste nell'integrare il prodotto tra la prima e la seconda traslata di un certo valore. Ha una forte somiglianza con la correlazione incrociata.

La convoluzione viene utilizzata in vari campi della fisica, della statistica, dell'elettronica, dell'analisi d'immagini e della grafica computerizzata. Quando si studiano sistemi dinamici lineari stazionari, l'uscita è data dalla convoluzione tra il segnale in ingresso e la risposta all'impulso del sistema, la cui trasformata di Laplace (o la trasformata di Fourier) è la funzione di trasferimento del sistema.

Definizione

Si considerino due funzioni f(t) e g(t) definite da in sé, con f e g integrabili secondo Lebesgue su . Si definisce convoluzione di f e g la funzione definita nel seguente modo:[1]

(f*g)(t):=f(τ)g(tτ) dτ=f(tτ)g(τ) dτ

dove denota l'integrale definito sull'insieme dei numeri reali. Le limitazioni poste alle funzioni f e g assicurano che l'integrale sia un numero reale. È cioè l'integrale del prodotto delle due funzioni dopo che una delle funzioni di partenza è stata rovesciata e traslata, e si può considerare una forma di trasformata integrale. L'ultimo passaggio si può dimostrare considerando (tτ)=τ: operando la sostituzione nella prima formula si ottiene la seconda ritornando a chiamare τ con il nome di τ.

Spesso alla variabile t si fa corrispondere il tempo, ed in tale contesto la convoluzione può essere descritta come la media pesata della funzione f(τ) all'istante t, dove la funzione peso è g(τ) traslata di un intervallo t, ed al cambiare di t la funzione peso enfatizza parti diverse di f.

Più in generale si possono considerare f(t) e g(t) definite su d a valori in , la cui convoluzione è data da:

(f*g)(x)=df(y)g(xy)dy=df(xy)g(y) dy

Se X e Y sono due variabili casuali indipendenti con densità di probabilità f e g rispettivamente, allora la densità di probabilità della somma X+Y è data dalla convoluzione di f con g.[2]

Convoluzione circolare

Data una funzione periodica xT con periodo T, la sua convoluzione con un'altra funzione h è ancora una funzione periodica e può essere espressa come:

(xT*h)(t)=defh(τ)xT(tτ) dτ=toto+ThT(τ)xT(tτ) dτ

dove to è un parametro arbitrario e hT è la sommazione periodica di h, data da:[3]

hT(t) =def k=h(tkT)=k=h(t+kT)

Si tratta di una convoluzione periodica di xT e hT, e se xT è espressa come sommazione periodica di un'altra funzione x tale operazione è detta convoluzione circolare o convoluzione ciclica di h e x.

Convoluzione discreta

Si considerino due funzioni f[n] e g[n] definite sull'insieme degli interi. La convoluzione discreta di f con g è data da:

(f*g)[n] =def m=f[m]g[nm]=m=f[nm]g[m]

Quando si moltiplicano due polinomi con coefficienti dati dalle successioni (an)n e (bn)n la successione dei coefficienti del loro prodotto è data dal prodotto di Cauchy (cn)n0, il cui n-esimo elemento è dato da:

cn=k=0nakbnk

che è la convoluzione discreta delle due successioni. Essa equivale al prodotto di (an)n e (bn)n considerati come elementi dell'anello sul gruppo dei numeri naturali R[].

Convoluzione discreta circolare

Data una funzione gN periodica con periodo N, per funzioni f tali che f*gN esiste, la convoluzione discreta è periodica:

(f*gN)[n]m=0N1(k=f[m+kN])gN[nm]

e la somma su k è una sommazione periodica di f. Se gN è la sommazione periodica di un'altra funzione g, la convoluzione f*gN è la convoluzione circolare di f con g. Se inoltre f e g presentano valori diversi da zero esclusivamente nell'intervallo [0,N1] allora f*gN assume la forma:

(f*gN)[n]=m=0N1f[m] gN[nm]=m=0nf[m] g[nm]+m=n+1N1f[m] g[N+nm]=m=0N1f[m] g[(nm)modN](f*Ng)[n]

Dominio di definizione

La convoluzione di due funzioni f e g definite su d a valori in :

(f*g)(x)=df(y)g(xy) dy

è ben definita solo se f e g decrescono all'infinito abbastanza rapidamente da garantire l'esistenza dell'integrale.

Se f e g sono funzioni a supporto compatto, ovvero sono funzioni (in questo caso continue) che hanno per supporto un sottoinsieme compatto dell'insieme di definizione, allora la loro convoluzione esiste ed è continua a supporto compatto. Più in generale, se una delle due è a supporto compatto mentre l'altra è localmente integrabile, la loro convoluzione esiste ed è continua.

Se f e g sono Lebesgue-integrabili (in L1(n)) allora per il teorema di Tonelli la loro convoluzione è integrabile. Se fL1(d) e gLp(d), con 1p, allora (f*g)Lp(d) e si ha:

f*gpf1gp

In particolare, se p=1 tale relazione mostra che L1 con l'operazione di convoluzione è un'algebra di Banach. Più in generale, la disuguaglianza di Young implica che la convoluzione è una funzione bilineare continua tra spazi Lp. Nello specifico, se 1p,q,r soddisfano la relazione:

1p+1q=1r+1

allora:

f*grfpgqfLpgLq

sicché la convoluzione è una mappa bilineare continua da Lp×Lq a Lr.

Distribuzioni

Sotto opportune condizioni è possibile definire la convoluzione di una funzione con una distribuzione e la convoluzione tra due distribuzioni. Se f è una funzione a supporto compatto e g è una distribuzione, la loro convoluzione è una funzione liscia definita dall'analoga formulazione distribuzionale:

df(y)g(xy) dy

Più in generale, si può estendere la definizione convoluzione unicamente in modo che la proprietà associativa:

f*(g*φ)=(f*g)*φ

rimanga valida anche qualora f sia una distribuzione e g una distribuzione a supporto compatto.

Misure

La convoluzione di due misure di Borel μ e ν a variazione limitata è la misura λ definita come:

df(x)dλ(x)=ddf(x+y)dμ(x)dν(y)

Tale definizione coincide con la precedente se μ e ν sono trattate come distribuzioni, e con la definizione di convoluzione di funzioni in L1 quando μ e ν sono assolutamente continue rispetto alla misura di Lebesgue.

Inoltre, la convoluzione di due misure soddisfa la seguente versione della disuguaglianza di Young:

μ*νμν

dove la norma è la variazione totale della misura.

Proprietà

La convoluzione soddisfa le seguenti proprietà:

f*g=g*f

Template:Approfondimento

f*(g*h)=(f*g)*h
f*(g+h)=(f*g)+(f*h)
  • Associatività per moltiplicazione per scalare
a(f*g)=(af)*g=f*(ag)
per ogni numero reale (o complesso) a.
𝒟(f*g)=𝒟f*g=f*𝒟g
dove con 𝒟f si è denotata la derivata di f o, nel caso discreto, l'operatore differenziale:
𝒟f(n)=f(n+1)f(n)

Teorema di convoluzione

Template:Vedi anche Il teorema di convoluzione afferma che:

{f*g}=k{f}{g}

dove (f) indica la trasformata di Fourier di f e k è una costante che dipende dalla scelta della costante di normalizzazione della trasformata. Altre versioni di questo teorema funzionano per la trasformata di Laplace e la trasformata di Mellin. La trasformata della convoluzione di due funzioni equivale al prodotto delle trasformate delle due funzioni stesse.

Convoluzione su gruppi

Se G è un gruppo scelto in modo appropriato e la cui misura corrisponde al valore m (per esempio, un gruppo di Hausdorff localmente compatto con la misura di Haar) e se f e g sono valori reali o complessi dell'm-integrale di G, allora la loro convoluzione può essere definita dalla relazione:

(f*g)(x)=Gf(y)g(xy1)dm(y)

Applicazioni

La convoluzione e le relative operazioni sono usate in diverse applicazioni dell'ingegneria e della matematica.

  • In statistica, una media mobile pesata è una convoluzione. Anche la distribuzione di probabilità della somma di due variabili casuali indipendenti corrisponde alla convoluzione di ognuna delle loro distribuzioni.
  • In ottica, molte specie di "blur" sono descritte tramite la convoluzione. Un'ombra (ad esempio l'ombra su un tavolo che si vede quando gli si interpone un oggetto innanzi la fonte luminosa) è la convoluzione della forma della fonte di luce che sta proiettando l'ombra dell'oggetto illuminato e l'oggetto stesso. Una foto fuori fuoco è la convoluzione dell'immagine a fuoco con la forma del diaframma. Il termine fotografico per tale effetto è bokeh.
  • Analogamente, nell'elaborazione digitale delle immagini, i filtri convoluzionali assumono un importante compito negli algoritmi di calcolo dei margini e dei processi correlati.
  • Nell'elaborazione digitale dei segnali, il filtraggio di frequenza può essere semplificato convolvendo due funzioni (dati con un filtro) nel dominio del tempo, il che equivale a moltiplicare i dati con un filtro nel dominio di frequenza.
  • In acustica lineare, un'eco è la convoluzione del suono originale con una funzione geometrica che descrive i vari oggetti che stanno riflettendo il segnale sonoro.
  • In elaborazione digitale dei segnali, nella riverberazione artificiale la convoluzione è utilizzata per codificare la risposta ad impulso di una stanza reale ad un segnale audio digitale.
  • In ingegneria elettrica e in altre discipline, l'output (risposta) di un sistema dinamico lineare (stazionario) è la convoluzione di un input (eccitazione d'ingresso) con la risposta impulsiva del sistema (ovvero la risposta quando l'eccitazione d'ingresso è la funzione Delta di Dirac). Nel dominio discreto il concetto di convoluzione viene esteso a una sommatoria, estesa al prodotto di segnale e risposta impulsiva y(n)=x(n)*h(n)=k=x(k)h(nk)[4], con la sequenza h(n) che prende il nome di "kernel di convoluzione" o "maschera di convoluzione".
  • Nella spettroscopia a fluorescenza determinata a tempo, il segnale di eccitazione può essere trattato come una catena di impulsi delta, e la fluorescenza misurata è data dalla somma dei decadimenti esponenziali di ogni impulso delta.

Note

  1. Template:Cita.
  2. Template:Cita.
  3. Infatti:
    h(τ)xT(tτ)dτ
    =k=[to+kTto+(k+1)Th(τ)xT(tτ) dτ]=ττ+kT k=[toto+Th(τ+kT)xT(tτkT) dτ]=toto+T[k=h(τ+kT)xT(tτkT)XT(tτ)] dτ=toto+T[k=h(τ+kT)]=def hT(τ)xT(tτ) dτ
  4. Template:Cita libro

Bibliografia

Voci correlate

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