Unità di misura di Planck: differenze tra le versioni

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Template:Organizzare Nella fisica delle particelle e nella cosmologia, le unità di Planck sono un insieme di unità di misura definite esclusivamente in termini di cinque costanti fisiche universali, in modo tale che queste cinque costanti fisiche assumano il valore numerico di 1 quando espresse in termini di queste unità.

Originariamente proposte nel 1899 dal fisico tedesco Max Planck, queste unità sono anche conosciute come unità naturali perché l'origine della loro definizione deriva solo da proprietà della natura e non da alcun costrutto umano, come ad esempio l'intensità luminosa (misurata in candele), il flusso luminoso (misurato in lumen), e la dose equivalente (misurata in Sievert), né derivano da qualsiasi proprietà della terra o dell'universo (come per esempio accade per l'accelerazione di gravità, l'atmosfera standard o la costante di Hubble), né da qualsiasi caratteristica di una data sostanza (come il punto di fusione dell'acqua, la densità dell'acqua o la capacità termica specifica dell'acqua). Le unità di Planck sono solo un insieme di più sistemi di unità naturali, ma non si basano sulle proprietà di alcun oggetto prototipo o particella che sarebbe scelta arbitrariamente (come la carica elementare, la massa a riposo dell'elettrone o la massa a riposo del protone), ma piuttosto si basano sulle proprietà dello spazio libero: difatti la velocità di Planck è la velocità della luce, il momento angolare di Planck è la costante ridotta di Planck, la resistenza di Planck è l'impedenza di spazio libero, l'entropia di Planck è la costante di Boltzmann, tutte sono proprietà dello spazio libero. Le unità di Planck hanno un significato rilevante per la fisica teorica poiché semplificano diverse espressioni algebriche mediante la cosiddetta non dimensionalizzazione. Sono altresì rilevanti nella ricerca su teorie unificate come la gravità quantistica.

Il termine scala di Planck si riferisce alle magnitudini di spazio, tempo, energia e altre unità, al di sotto delle quali (od oltre le quali) le previsioni del Modello standard, la teoria quantistica dei campi e la relatività generale non sono più riconciliabili, e si prevedono dominare gli effetti quantistici della gravità. Questa regione può essere caratterizzata da energie tra i 5.52×108J e i 1.96×109J (chiamate appunto energie di Planck), intervalli di tempo tra i 1.91×1043s e i 5.39×1044s (chiamati tempi di Planck) e lunghezze tra i 5.73×1035m e i 1.62×1035m (chiamate lunghezze di Planck). Su scala Planck, non ci si aspetta che i modelli attuali siano una guida utile al cosmo, e i fisici non hanno un modello scientifico per suggerire come si comporta l'universo fisico. L'esempio più noto è rappresentato dalle condizioni nei primi 1043 secondi del nostro universo dopo il Big Bang, circa 13,8 miliardi di anni fa. Nel nuovo 2019 CODATA da NIST si prevede di usare le unità di Planck come future unità in sostituzione delle unità attuali internazionali di riferimento.

Esistono due versioni delle unità di Planck, la versione di Lorentz – Heaviside (chiamata anche razionalizzata) e la versione gaussiana (chiamata anche non razionalizzata).

Le costanti universali che le unità di Planck, per definizione, normalizzano a 1 sono:

  • la velocità della luce nel vuoto, c, (nota anche come velocità di Planck)
  • la costante gravitazionale, G
    • G per la versione gaussiana, 4πG per la versione Lorentz – Heaviside
  • la costante ridotta di Planck, , (nota anche come azione di Planck)
  • la permittività del vuoto, ε0 (nota anche come permittività di Planck)
    • ε0 per la versione Lorentz – Heaviside, 4πε0 per la versione gaussiana
  • la costante di Boltzmann, kB (nota anche come capacità termica di Planck).

Ciascuna di queste costanti può essere associata a una teoria o concetto fisico fondamentale:

Introduzione

A qualsiasi sistema di misura può essere assegnato un insieme reciprocamente indipendente di quantità di base e unità di misura di base associate, da cui possono derivare tutte le altre quantità e unità. Nel Sistema internazionale, ad esempio, le quantità di base includono la lunghezza con l'unità associata del metro. Nel sistema di unità di Planck, è possibile selezionare un insieme simile di quantità di base e l'unità di base Planck per la lunghezza è quindi nota semplicemente come lunghezza di Planck, l'unità di base del tempo è il tempo di Planck, e così via. Queste unità sono derivate dalle costanti fisiche universali a cinque dimensioni della Tabella 1, in modo tale che queste costanti vengano eliminate dalle equazioni fondamentali delle leggi della fisica quando le quantità fisiche sono espresse in termini di unità di Planck. Ad esempio, la legge di gravitazione universale di Newton

F=Gm1m2r2=(FPlP2mP2)m1m2r2

può essere espressa come:

FFP=(m1mP)(m2mP)(rlP)2.

Entrambe le equazioni sono dimensionalmente coerenti e ugualmente valide in qualsiasi sistema di unità, ma la seconda equazione, con G mancante, riguarda solo le quantità senza dimensioni poiché qualsiasi rapporto tra due quantità con dimensioni simili è una grandezza adimensionale. Se si intende che ogni grandezza fisica è il rapporto corrispondente ad una coerente unità di Planck (o "espresso in unità di Planck"), i rapporti di cui sopra possono essere espressi semplicemente con i simboli della grandezza fisica, senza essere scalati esplicitamente dalla loro unità corrispondente:

F=m1m2r2 .

Quest'ultima equazione (senza G) è valida solo se F, m1, m2 e r sono valori numerici senza dimensioni delle stesse grandezze fisiche misurate in termini di unità di Planck. Questo è il motivo per cui le unità di Planck o qualsiasi altro uso di unità naturali devono essere impiegate con attenzione. Riferendosi a G=c=1, Paul S. Wesson scrisse che:[1]

Template:Citazione

Definizione

In fisica, le unità di misura di Planck sono un particolare sistema di unità naturali, in cui cinque costanti hanno valore unitario:

Tabella 1: Unità universali dal 2018 CODATA normalizzate alle unità di Planck
Costante Simbolo Dimensioni fisiche Valore Teorie associate
Velocità della luce nel vuoto c [L][T]1 299792458ms[2](esatta per definizione) Elettromagnetismo

Relatività ristretta

Costante gravitazionale G [M]1[L]3[T]2 6,67430(15)1011m3kgs2[3] Relatività generale

Gravità newtoniana

Costante di Planck ridotta =h2π dove h è la costante di Planck [M][L]2[T]1 1,0545718171034Js[4](esatta per definizione da h = 6,626 070 15 × 10−34 J⋅s) Meccanica quantistica
Costante della forza di Coulomb 14πε0 dove ε0 è la costante dielettrica nel vuoto [M][L]3[T]2[Q]2 8,9875517923(14)109kgm3s4A2[5] Elettrostatica
Costante di Boltzmann kB [M][L]2[T]2[Θ]1 1,3806491023JK[6](esatta per definizione) Termodinamica

Meccanica statistica

Località di Planck, seconda costante di radiazione C2=hckB [L][Θ] 0,01438777mK Termodinamica

Meccanica statistica

Elettromagnetismo

Costante di Stefan-Boltzmann σ=π2kB4603c2=2π5kB415h3c2 [M][T]3[Θ]4 5,67037441108Wm2K4 Termodinamica

Elettromagnetismo

Carica elementare e=qe [Q] 1,6021766341019C

(esatta per definizione)

Elettrostatica
Costante di struttura fine o costante di Sommerfeld α=αe=e24πε0c Numero adimensionale 0,0072973525693(11)

1137,035999084(21)

Elettromagnetismo

Teoria Atomica

Nota: L = lunghezza, M = massa, T = tempo, Q = carica, Θ = temperatura.

Le unità naturali possono aiutare i fisici a rispondere alcune domande. Frank Wilczek probabilmente ha fatto l'osservazione più acuta:

Template:Citazione

L'intensità della gravità è semplicemente quella che è, così come l'intensità della forza elettromagnetica è semplicemente quella che è. La forza elettromagnetica opera in base alla carica elettrica, diversamente dalla gravità, che opera in base alla massa, così che non sia possibile una diretta comparazione tra le due: è da notare, infatti, come la gravità sia una forza estremamente debole rispetto alla forza elettromagnetica; dal punto di vista delle unità naturali, sarebbe come paragonare le mele con le arance perché la massa e la carica sono grandezze incommensurabili. Vero è che la forza elettrostatica repulsiva tra due protoni che si trovino in uno spazio vuoto surclassa la forza di attrazione gravitazionale tra gli stessi, ma la disparità di intensità delle due forze è una manifestazione del fatto che la carica dei protoni è approssimativamente la carica unitaria, mentre la massa dei protoni è molto inferiore alla massa unitaria.

Le unità di Planck hanno il vantaggio di semplificare molte equazioni fisiche, rimuovendo i fattori di conversione, per questo motivo sono molto usate nella teoria dei quanti.

Risolvendo le cinque equazioni precedenti per le cinque incognite si ottiene un insieme unico di valori per le cinque unità di Planck di base:

Unità di Planck fondamentali

Tabella 2: Unità di Planck dal 2018 CODATA
Dimensione Formula versione di Lorentz–Heaviside[7][8] Versione gaussiana[9][10] Valore di Lorentz-Heaviside[11][12] Valore nel Sistema Internazionale gaussiano[13]
Lunghezza di Planck Lunghezza [L] lP=4πGc3 lP=Gc3 5,7294751035m 1,616255(18)1035m
Massa di Planck Massa [M] mP=c4πG mP=cG 6,139608109kg 2,176434(24)108kg
Tempo di Planck Tempo [T] tP=4πGc5 tP=lPc=Gc5 1,9111471043s 5,391247(60)1044s
Carica di Planck Carica elettrica [Q] qP=ε0c qP=4πε0c 5,2908181019C 1,875545956(41)1018C
Temperatura di Planck Temperatura [Θ] ΘP=c54πGkB2 ΘP=mPc2kB=c5GkB2 3,9966741031K 1,416784(16)1032K

Nota: L = lunghezza, M = massa, T = tempo, Q = carica, Θ = temperatura.

Le tre costanti della fisica sono espresse in questo modo semplicemente, mediante l'uso delle unità fondamentali di Planck:

c=lPtP

=mPlP2tP

G=lP3mPtP2

Nel 1899 Max Planck propose di partire dalle costanti fondamentali (che sono: nella teoria della gravitazione, la costante di Newton G ; nell'elettrostatica la costante di Coulomb 14πε0; nell'elettromagnetismo e nella relatività la velocità della luce c ; nella termodinamica la costante di Boltzmann kB e nella meccanica quantistica la costante di Planck ridotta =h2π) per definire le unità di misura di lunghezza, tempo, massa, carica e temperatura, invece di fare il contrario[14]. Ottenne un sistema di misura alternativo basato su «unità di Planck» in cui la costante di Newton è l'attrazione gravitazionale esercitata da due masse di Planck poste alla distanza di Planck, la costante di Coulomb è l'attrazione elettrica esercitata da due cariche di Planck poste alla distanza di Planck, la velocità della luce è la velocità di percorrenza della lunghezza di Planck nel tempo di Planck, la costante di Boltzmann è l'energia termica della temperatura di Planck e la costante di Planck è l'energia della frequenza pari all'inverso del tempo di Planck. Planck fu molto soddisfatto della scoperta delle sue unità di misura perché «mantengono il loro significato in tutti i tempi e luoghi, e risultano sempre uguali anche se misurate dalle intelligenze più disparate», mentre le costanti universali assumono valori diversi a seconda del sistema di misura considerato (il sistema internazionale di misura (SI), piuttosto che il sistema CGS). Le unità di Planck però portano con sé i limiti delle teorie attuali, nel senso che al di sotto delle lunghezze, dei tempi e delle cariche di Planck, o al di sopra delle masse e delle temperature di Planck, la fisica come la conosciamo perde di senso. Quanto ai loro valori, il tempo di Planck è circa 1043 secondi, la lunghezza di Planck è 1020 volte più piccola di un protone, la massa di Planck è pari a 1019 protoni e farebbe collassare un quanto in un buco nero, la carica di Planck è 12 volte maggiore di quella di un elettrone o un protone, la temperatura di Planck, infine, è di circa 1030 gradi, e un corpo che la raggiungesse emetterebbe radiazioni aventi lunghezze d'onda pari alla lunghezza di Planck.[15]

La tabella definisce chiaramente le unità di Planck in termini di costanti fondamentali. Tuttavia, rispetto ad altre unità di misura come quelle del sistema internazionale, i valori delle unità di Planck, diversi dalla carica Planck, sono conosciuti solo approssimativamente. Ciò è dovuto all'incertezza nel valore della costante gravitazionale G misurata rispetto alle definizioni del SI. Oggi il valore della velocità della luce c nelle unità SI non è soggetto a errori di misurazione, poiché l'unità base SI di lunghezza, il metro, è ora definita come la lunghezza del percorso dalla luce nel vuoto durante un intervallo di tempo di 1299792458 di secondo. Quindi il valore di c è ora esatto per definizione e non contribuisce all'incertezza degli equivalenti SI delle unità di Planck. Lo stesso vale per il valore della permittività del vuoto ε0, a causa della definizione di ampere che imposta la permeabilità magnetica del vuoto μ0 a 4π×107Hm: infatti, poiché μ0 e c sono ben definite, dalla relazione μ0ε0=1c2 è possibile ricavare un valore di ε0 privo di incertezze. Il valore numerico della costante ridotta di Planck è stato determinato sperimentalmente a 12 parti per miliardo, mentre quello di G è stato determinato sperimentalmente a non migliore di 1 parte su Template:M (o Template:M).[16] G appare nella definizione di quasi tutte le unità di Planck nelle tabelle 2 e 3, ma non tutte. Quindi l'incertezza nei valori degli equivalenti SI delle unità di Planck deriva quasi interamente dall'incertezza nel valore di G. (La propagazione dell'errore in G è una funzione dell'esponente di G nell'espressione algebrica per un'unità. Poiché tale esponente è ±12 per ogni unità base diversa dalla carica di Planck, l'incertezza relativa di ciascuna unità di base è circa la metà di quella di G. Questo è davvero il caso; secondo CODATA, i valori sperimentali degli equivalenti SI delle unità di Planck di base sono noti a circa 1 parte su Template:M, o Template:M parti per miliardo). Dopo il 20 maggio 2019, h (e quindi =h2π ) è un valore di riferimento esatto, kB è anch'essa esatta ma, poiché G non è ancora esatta, anche i valori di P, mP, tP e θP non sono esatti. Inoltre, μ0 (e quindi ε0=1c2μ0) non è più esatto (solo la carica e è esatta), quindi anche qP non è esatto come precisione numerica.

Unità di Planck derivate

Template:Vedi anche In qualsiasi sistema di misura, le unità per molte grandezze fisiche possono essere derivate da unità di base. La tabella 3 offre un campione di unità di Planck derivate, alcune delle quali in realtà sono usate raramente. Come per le unità di base, il loro uso è per lo più limitato alla fisica teorica perché la maggior parte di esse è troppo grande o troppo piccola per un uso empirico o pratico, e vi sono grandi incertezze nei loro valor

Table 3: Unità derivate delle unità di Planck
Unità derivata da Espressione Equivalente SI
area (L2) lP2=Gc3 Template:Val
volume (L3) lP3=(Gc3)32=(G)3c9 Template:Val
quantità di moto (LMT−1) mPc=lP=c3G Template:Val
energia (L2MT−2) EP=mPc2=tP=c5G Template:Val
forza (LMT−2) FP=EPlP=lPtP=c4G Template:Val
densità (L−3M) ρP=mPlP3=tPlP5=c5G2 Template:Val
accelerazione (LT−2) aP=ctP=c7G Template:Val

Alcune unità di Planck, come quella di tempo o di lunghezza, sono molti ordini di grandezza maggiori o minori per essere d'uso pratico, e sono rilevanti solo nella fisica teorica. In alcuni casi, un'unità di Planc suggerisce un limite alla gamma di valori che una grandezza fisica può assumere nelle attuali teorie.[17] Per esempio, l'attuale comprensione del Big Bang si ferma all'epoca di Planck, corrispondente all'età dell'universo di un tempo di Planck. Descrivere l'universo durante l'epoca di Planck comporta una teoria di gravità quantistica, che incorpori gli effetti quantistici nella relatività generale.

Discussione

Nelle "scale di Planck" di lunghezza, tempo, densità o temperatura, si devono considerare sia gli effetti della meccanica quantistica che della relatività generale, ma ciò richiede una teoria della gravità quantistica di cui ancora non conosciamo la forma.

La maggior parte delle unità sono o troppo piccole o troppo grandi per l'utilizzo pratico. Inoltre soffrono di incertezze nella misura di alcune delle costanti su cui sono basate, in particolare la costante gravitazionale G (che ha un'incertezza di 1 su 44000 parti).

La carica di Planck non fu originariamente definita da Planck. È una definizione di unità di carica che è un'aggiunta naturale alle altre unità di Planck, ed è utilizzata in alcune pubblicazioni[18][19][20]. È interessante notare che la carica elementare, misurata in termini della carica di Planck, risulta essere:

e=α qP=0,0854245431319(64) qP

dove α è la costante di struttura fine[21]:

α=(eqP)2=e2c4πε0=1137,035999084(21)

Si può ritenere che la costante di struttura fine, adimensionale, possieda il proprio valore per via della quantità di carica, misurata in unità naturali (carica di Planck), che gli elettroni, i protoni e altre particelle cariche hanno in natura. Poiché la forza elettromagnetica tra due particelle è proporzionale alle cariche di ciascuna particella (che è proporzionale a α), la forza elettromagnetica relativamente alle altre forze è proporzionale a α.

L'impedenza di Planck risulta essere l'impedenza caratteristica del vuoto, Z0, divisa per 4π. Ciò avviene in quanto la costante della forza di Coulomb, 14πε0, è normalizzata a 1 nella legge di Coulomb, così come viene fatto nelle unità del sistema CGS, invece che porre a 1 la permittività del vuoto ε0 . Tali considerazioni, insieme al fatto che la costante gravitazionale G è normalizzata a 1 (invece che 4πG o 8πG o 16πG), inducono a ritenerla una definizione arbitraria e forse non ottimale nella prospettiva di definire le unità più naturali della fisica come unità di Planck.

Template:Citazione.

La carica, come le altre unità di Planck, non era originariamente definita da Planck. È un'unità di carica che è un'aggiunta naturale alle altre unità di Planck e viene utilizzata in alcune pubblicazioni.[22][23] La carica elementare e, misurato in termini di unità di Planck, è

e=4παqP0.302822121qP (Versione Lorentz – Heaviside)
e=αqP0.085424543qP (Versione gaussiana)

dove α è la costante di struttura fine

α=kee2c1137,03599911
α=14π(eqP)2
α=(eqP)2

La costante di struttura fine α è anche chiamata costante di accoppiamento elettromagnetico, confrontandola così con la costante di accoppiamento gravitazionale αG. La massa a riposo dell'elettrone me misurata in termini di massa di Planck, è:

me=4παGmP1.483681022mP(Versione Lorentz – Heaviside)

me=αGmP4.185391023mP (Versione gaussiana)

dove αG è la costante di accoppiamento gravitazionale:

αG=Gme2c1,75181045

αG=14π(memP)2 (Versione Lorentz – Heaviside)

αG=(memP)2(Versione gaussiana)

Alcune unità di Planck sono adatte per misurare quantità familiari nel mondo della fisica. Per esempio:

  • la massa di Planck è di circa 6,14μg (versione di Lorentz – Heaviside) o 21,8μg (versione gaussiana);
  • il momento di Planck è di circa 1,84Ns (versione di Lorentz – Heaviside) o 6,52Ns (versione gaussiana);
  • l'energia di Planck è di circa 153kWh (versione Lorentz – Heaviside) o 543kWh (versione gaussiana);
  • l'angolo di Planck è 1 radiante (entrambe le versioni);
  • l'angolo solido di Planck è 1 steradiante (entrambe le versioni);
  • la carica di Planck è di circa 3,3 cariche elementari (versione Lorentz – Heaviside) o 11,7 cariche elementari (versione gaussiana);
  • l'impedenza di Planck è di circa 377Ω (versione Lorentz-Heaviside) o 30Ω (versione gaussiana);
  • la conduttanza Planck è di circa 2,65mS (versione Lorentz – Heaviside) o 33,4mS (versione gaussiana);
  • la permeabilità di Planck è di circa 1,26μHm (versione Lorentz – Heaviside) o 0,1μHm (versione gaussiana);
  • il flusso elettrico di Planck è di circa 59,8mVμm (versione Lorentz – Heaviside) o 16,9mVμm (versione gaussiana).

Tuttavia, la maggior parte delle unità di Planck ha ordini di grandezza troppo grandi o troppo piccoli per essere di uso pratico, quindi le unità di Planck come sistema sono realmente rilevanti solo per la fisica teorica. In effetti, 1 unità di Planck è spesso il valore più grande o più piccolo di una quantità fisica che ha senso secondo la nostra attuale comprensione. Per esempio:

  • La velocità di Planck è la velocità della luce nel vuoto, la massima velocità fisica possibile nella relatività speciale;[24] 1 miliardesimo della velocità di Planck è di circa Template:M.
  • La nostra comprensione del Big Bang inizia con l'epoca di Planck, quando l'universo aveva 1 tempo di Planck e 1 lunghezza di Planck di diametro, e aveva una temperatura di Planck pari a 1. In quel momento, la teoria quantistica, come attualmente intesa, diventa applicabile. Comprendere l'universo quando era meno di 1 tempo di Planck richiede una teoria della gravità quantistica che incorporerebbe gli effetti quantistici nella relatività generale. Tale teoria non esiste ancora.

Nelle unità di Planck abbiamo:

α=e24π (Versione Lorentz – Heaviside)
α=e2 (Versione gaussiana)
αG=me24π (Versione Lorentz – Heaviside)
αG=me2 (Versione gaussiana)

dove:

α è la costante di struttura fine
e è la carica elementare
αG è la costante di accoppiamento gravitazionale
me è la massa di riposo dell'elettrone
da qui la carica specifica dell'elettrone (eme) è ααG Carica specifica di Planck, in entrambe le versioni delle unità di Planck.

Significato

Le unità di Planck sono prive di arbitrarietà antropocentrica. Alcuni fisici sostengono che la comunicazione con l'intelligenza extraterrestre dovrebbe impiegare un tale sistema di unità per essere compresa.[25] A differenza del metro e del secondo, che esistono come unità di base nel sistema SI per ragioni storiche, la lunghezza di Planck e il tempo di Planck sono concettualmente collegati a un livello fisico fondamentale.

Cosmologia

Nella cosmologia del Big Bang, lTemplate:'epoca di Planck o era di Planck è il primo stadio del Big Bang, prima che il tempo trascorso fosse uguale al tempo di Planck, tP, o circa 1043 secondi.[26] Al momento non esiste una teoria fisica disponibile per descrivere tempi così brevi, e non è chiaro in che senso il concetto di tempo sia significativo per valori inferiori al tempo di Planck. Si presume generalmente che gli effetti quantistici della gravità dominino le interazioni fisiche a questa scala temporale. Su questa scala, si presume che la forza unificata del Modello standard sia unificata con la gravitazione. Incommensurabilmente caldo e denso, lo stato dell'epoca di Planck fu seguito dall'epoca della grande unificazione, in cui la gravitazione è separata dalla forza unificata del Modello Standard, a sua volta seguita dall'epoca inflazionistica, che si concluse dopo circa 1032 secondi (o circa 1010tP).[27]

Rispetto all'epoca di Planck, l'universo osservabile oggi sembra estremo quando espresso in unità di Planck, come in questo insieme di approssimazioni:[28][29]

Tabella 4: L'universo osservabile di oggi in unità di Planck
Proprietà dell'Universo osservabile Espressione Hubble in unità di Planck Unità di Hubble

(universo osservabile)

Età di Hubble 1H0 8,0801060tP 4,3561291017s13,799109anni
Diametro di Hubble 2πcH0 5,076811061lP 8,205431026m8,71023km

9,21010anniluce

Massa di Hubble 8πcH04πrs8πc33H0G 8,0801060mP 6,7691061mP (con 8π/3) 1,75861053kg1,761050tonnellate

1,471054kg (con 8π/3)

8,8441022massesolari (solo stelle)

2,9451028masseterrestri

1,0511080protoni (conosciuto come numero di Eddington)

Densità di Hubble 2Λrs=3H024πc2rs3H028πG 1.828310123ρP

1,531710122ρP

9,42481027kgm3

7,89571026kgm3 (senza 3/8π)

Pressione di Hubble

Energia del vuoto

Λc4G=2Λc2rs3H02c28πG 1,531710122pP 7,0963109Jm3
Temperatura di Hubble 1,923711032ΘP 2,72548K±0,00057K (2,72548=radiazione cosmica di fondo)

270,43452C

160,23GHz

λ=1,063mm a 242GHz

6,626104eV

0,25eVcm3

4,0051014Jm3

Temperatura della radiazione cosmica di fondo

Carica di Hubble 2cqrsH0rs8πc33H0G4πε0G 8,0801060qP 1,51541043C
Accelerazione di Hubble H0c 1,2376231061aP 6,8820841010ms271011gterrestri
Costante cosmologica, Λ Λ(H02πc)2 5,4297710122tP2

2,883 89 × 10−122 lTemplate:Su (con 8π/3)

1,868111035s2

1,103521052m2

Costante di Hubble H0 1,2376231061tP1 2,295616101870,83531(km/s)/Mpc
Costante di accoppiamento di Hubble αH0(MassaH0mP)2Gc(8πc33H0G)2 6,5286510121

4,582 × 10123 (con 8π/3)

3,0925310106MassaH02=MassadiHubblealquadrato

2,1704610108MassaH02 (con 8π/3)

Entropia di Hubble SH0=αH0kBΛ2kB4lP2c5kBGH02 6,5286510121

1,632 × 10123 (1/4)

4,582 × 10123 (con 8π/3)

2,25344191098J/Kcon1/49,0137681098J/K

7,5513561099J/K (con 8π/3)

Informazione teorica di Hubble

secondo il limite di Bekenstein[30][31][32][33][34]

2παH0log[2](2πcdistanzaH0MassaH0log[2]) 6,52864510122IbitsP Ibits5,91803410122bits

Ibytes7,39754310121bytes

2407,84Ibits2404,84Ibytes

7,410109TB7,410112GB7,410115MB

L'informazione di Hubble che può avere l'universo osservabile di dati secondo Seth LIyod[35] e Jacob Bekenstein[36] sugli studi dell'entropia dei buchi neri. Questo enorme valore ci dice quanti dati possiamo archiviare teoricamente, circa 7,410109TB, su una chiavetta USB che possa avere questa capacità. Ma per avere questa capacità teorica dovrebbe usare la stessa massa/energia dell'intero universo osservabile di oggi. Cioè l'analogia è che la massa di Hubble, quindi la massa del universo può avere massimo 7,410109TB di dati sapendo che ogni unità di Planck al quadrato può avere 1,133 bytes di dati. Quindi la radice quadrata delle unità di Planck e circa 1,0645Bytes. l'intera massa di Hubble a circa 8,081060 unità di Planck, per 1,0645Bytes di singola unità di Planck porta a 7,410109TB. In bits sarà la radice quadrata di 9,065bits della costante di accoppiamento di Planck, ovvero unità di Planck al quadrato. Diventerà 3,011bits di singola unità di Planck per l'intera massa di Hubble a circa 8,081060 unità di Plack uguale a 5,91810122bits. Questo calcolo deriva da Jacob Bekenstein che usava non la massa di Planck, ma l'area di Planck secondo la sua formula dell'entropia di un buco nero che è l'area della superficie divisa 4 area di Planck.

La ricorrenza di grandi numeri vicino o correlata a 1060 nella tabella sopra è una coincidenza che incuriosisce alcuni teorici. È un esempio del tipo di coincidenza di grandi numeri che ha portato teorici come Eddington e Dirac a sviluppare teorie fisiche alternative (ad esempio una velocità della luce variabile o la teoria di G variabile di Dirac ).[37] Dopo la misurazione della costante cosmologica Λ nel 1998, stimata in 10122 unità di Planck, è stato notato che ciò è suggestivamente vicino al reciproco dell'età dell'universo al quadrato.[38] Barrow and Shaw (2011) hanno proposto una teoria modificata in cui tale costante è un campo che si evolve in modo tale che il suo valore rimanga ΛT2 per tutta la storia dell'universo.[39]

Tabella 5: Alcuni quantità fisiche comuni in unità di Planck
Quantità versione di Lorentz–Heaviside

in unità di Planck

versione di Gaussian

in unità di Planck

Gravità standard (g) 6.251541051aP 1.763531051aP
Atmosfera standard (𝖺𝗍𝗆) 3.4534310108pP 2.1869110109pP
Tempo astronomico solare 4.520911047tP 1.602621048tP
Raggio equatoriale della Terra 1.113231041lP 3.946291041lP
Circonferenza equatoriale della Terra 6.994651041lP 2.479541042lP
Diametro dell'universo osservabile 1.535941061lP 5.444771061lP
Volume della Terra 1.890621055lP3 6.702081055lP3
Volume dell'universo osservabile 6.9815610114lP3 2.4749010115lP3
Massa della Terra 9.727171032mP 2.743981032mP
Massa dell'universo osservabile 2.377961061mP 6.708111060mP
Densità media della Terra 1.689051091ρP 1.069601093ρP
Densità dell'universo osservabile 3.0325710121ρP 1.9204010123ρP
Età della Terra 7.496571059tP 2.657471060tP
Età dell'universo (tempo di Hubble) 2.278531060tP 8.077191060tP
Temperatura media della Terra 7.184851030ΘP 2.026811030ΘP
Temperatura dell'universo 6.818061032ΘP 1.923341032ΘP
Costante di Hubble (H0) 4.204461061tP1 1.186051061tP1
Costante cosmologica (Λ) 3.6292210121lP2 2.8880510122lP2
Densità del vuoto energetico (ρ0) 1.8256710121ρP 1.1561210123ρP
Punto di evaporazione dell'acqua 6.834321030ΘP 1.927931030ΘP
Punto di ebollizione dell'acqua 9.336361030ΘP 2.633741030ΘP
Pressione del punto triplo dell'acqua 2.0846910109pP 1.3201510111pP
Temperatura del punto triplo dell'acqua 6.834571030ΘP 1.928001030ΘP
Densità dell'acqua 3.063201092ρP 1.939801094ρP
Calore specifico dell'acqua 1.860611018cP 6.595701018cP
Volume molare ideale (Vm) 2.005221077𝒱P 8.932561078𝒱P
Carica elementare (e) 3.02822101qP 8.54245102qP
Massa dell'elettrone (me) 1.483681022mP 4.185391023mP
Massa del protone (mp) 2.724271019mP 7.685021020mP
Massa del neutrone (mn) 2.728021019mP 7.695621020mP
Massa atomica costante (u) 2.704591019mP 7.629511020mP
Rapporto carica-massa dell'elettrone (ξe) 2.041021021qrs
Rapporto carica-massa del protone (ξe) 1.111571018qrs
giromagneto del protone (γp) 3.104451018ΘP
Momento magnetico dell'elettrone (μe) 1.021691021μdP
Momento magnetico del protone (μp) 1.552231018μdP
Costante di Faraday (F) 3.02822101qPNA 8.54245102qPNA
Raggio di Bohr (a0) 9.236201023lP 3.274151024lP
Magnetone di Bohr (μB) 1.020511021𝐄P𝐁P
Flusso magnetico quantistico (φ0) 10.3744ϕPE 36.7762ϕPE
Raggio classico dell'elettrone (re) 4.918401019lP 1.743531020lP
Lunghezza d'onda Compton dell'elettrone (λc) 2.718731028lP 9.637631028lP
Costante di Rydberg (R) 6.287271028lP1 1.773611028lP1
Costante di Josephson (KJ) 9.639131021ϕPtP 2.719151021ϕPtP
Costante di von Klitzing (RK) 68.5180ZP 861.023ZP
Costante di Stefan-Boltzmann (σ) 1.64493101PPlP2ΘP4

Semplificazione delle equazioni

Le quantità fisiche che hanno dimensioni diverse (come il tempo e la lunghezza) non possono essere equiparate anche se sono numericamente uguali (1 secondo non è uguale a 1 metro). Nella fisica teorica, tuttavia, questo scrupolo può essere messo da parte, mediante un processo chiamato non dimensionalizzazione. La tabella 6 mostra come l'uso delle unità di Planck semplifichi molte equazioni fondamentali della fisica, poiché conferiscono a ciascuna delle cinque costanti fondamentali, e prodotti di esse, un semplice valore numerico pari a 1, mentre nel sistema SI le unità devono essere contabilizzate. Nella forma non dimensionata le unità, che ora sono unità di Planck, non devono essere scritte se ne viene compreso l'uso.

Tabella 6: Equazioni usate spesso nelle unità di Planck
Nome Equazione Unità Naturali di Planck
Versione Lorentz–Heaviside Versione Gaussian
Proprietà delle Forze
Legge di gravitazione universale di Newton FN=Gm1m2r2 F=m1m24πr2 F=m1m2r2
Forza di Coulomb per cariche elettriche Fe=keq1q2r2=14πε0q1q2r2 F=q1q24πr2 F=q1q2r2
Forza di Coulomb per cariche magnetiche Fm=kmb1b2r2=μ04πb1b2r2 F=b1b24πr2 F=b1b2r2
Forza Entropica[40] FΘΔx=TΔ𝐒

FΘ=GkB2c4Θ1Θ2r2

FΘ=kB2cΘ1Θ2πμ0αc2Θ1Θ2

FΘ=kB2Θ1Θ24πr2 FΘ=kB2Θ1Θ2r2
Gravità Entropica[40] proposto da Erik Verlinde e Ted Jacobson FΦ=FNN=FN4πr2ΘlP2Turuh=m4πcEN=m4πc3MN=m4πGMr2=GmMr2

N=ABHP2=4πr2lP2=4πr2c3G

FΦ=FΘFe=GkB2c4keΘ1Θ2q1q2

FΦ=Φ2FΘFN=kB2GΘ1Θ2m1m2

FΦ=kB2ke=Θ1Θ2q1q2

Proprietà dei Quanti
Energia di un fotone o dell'impulso di una particella νω E=hν 

E=ω 

E=ω=hν=hcλ

E=2πν 

E=ω 

E=ω=2πν=2πλ

Momento di un fotone p=k=hνc=hλ p=k=2πν=2πλ
Lunghezza d'onda e lunghezza d'onda Compton e Ipotesi di de Broglie (come materia d'onda) λ=hmv=2πmv

λ2π=mv

λ=2πmvλ2π=1mv
La formula e lunghezza d'onda Compton e Ipotesi di de Broglie λ=hmc=2πmc

λ2π=mc

λ=2πmc

λ2π=1mc

La celebre formula E=mc² di Einstein E=mc2  E=m 
Relazione energia-momento E2=m2c4+p2c2 E2=m2+p2
Principio di indeterminazione di Heisenberg ΔxΔp2 ΔxΔp12
Equazione di Schrödinger in forma Hamiltoniana itψ=Hψ itψ=Hψ
Forma di Hamilton dell'Equazione di Schrödinger H|ψt=it|ψt H|ψt=it|ψt
Forma covariante dell'Equazione di Dirac  (γμμ+imc)ψ=0  (γμμ+im)ψ=0
Equazione di Schrödinger 22m2ψ(𝐫,t)+V(𝐫)ψ(𝐫,t)=iψt(𝐫,t) 12m2ψ(𝐫,t)+V(𝐫)ψ(𝐫,t)=iψt(𝐫,t)
Proprietà Atomiche
Costante di struttura fine α=e24πε0c=e22ε0hc=ke2c 4α απ
Costante di accoppiamento gravitazionale αG=Gme2c=(memP)2
Elettronvolt eV=ϕq=1volte
Flusso magnetico: costante di Josephson KJ KJ=eπ KJ=4απ KJ=απ
Effetto Hall quantistico: costante di Von Klitzing RK RK=2πe2 RK=12α RK=2πα
Raggio di Bohr di un atomo a0=4πε02mee2=mecα a0=14πα2αG a0=1α2αG
Nucleo magnetico di Bhor μ𝐁=e2me μ𝐁=α4αG
Costante di Rydberg R R=mee48ε02h3c=α2mec4π R=α4αG4π
Rapporto di carica-massa dell'elettrone ξe=eme=αGkeαG=4πε0GααG ξe=ααG
Costante di Avogadro NA NA=RkB

n0=p0NART0RkB

Costante di Faraday Fe Nq=NAe
Proprietà Termodinamiche
Beta termodinamica, temperatura inversa ''β'' β=1kBT
Temperature termodinamica ''Θ, T'' Θ=τ=kBT

Θ=kBUSN

Θ1=1kBSUN

Entropia ''S'' S=kBipilnpi

S=FTV

S=GTN,P

Entropia dell'informazione di Shannon H(X)=i=1nP(xi)logbP(xi)
Pressione ''p'' p=FVT,N

p=UVS,N

Energia interna ''U'' U=iEi
Entalpia ''H'' H=U+pV
Funzione di partizione (meccanica statistica) ''Z'' Z
Energia libera di Gibbs ''G'' G=HTS
Energia libera di Helmholtz ''F'' F=UTS
Energia libera di Landau, grande potenziale ΩG=UTSμN
Potenziale di Massieu, entropia libera di Helmholtz ϕF=SUT
Potenziale di Planck, entropia libera di Gibbs Ξ=ΦpVT
Relazioni di Maxwell:
  • U(S,V) = Energia interna
  • H(S,P) = Entalpia
  • F(T,V) = Energia libera di Helmholtz
  • G(T,P) = Energia libera di Gibbs
(TV)S=(PS)V=2USV

+(SV)T=(PT)V=2FTV

(SP)T=(VT)P=2GTP

Potenziale chimico μi μi=(UNi)Nji,S,V

μi=(FNi)T,V

Dove F non è proporzionale di N perché μ_i dipende dalla pressione.

μi=(GNi)T,P

Dove G è proporzionale a N (purché la composizione del rapporto molare del sistema rimanga la stessa) perché μ_i dipende solo dalla temperatura, dalla pressione e dalla composizione.

μiτ=1kB(SNi)U,V

Calore generale, capacità termica C=QT
capacità termica (isobarica) Cp=HT
Calore specifico (isobarica) Cmp=2QmT
Calore specifico molare (isobarica) Cnp=2QnT
capacità termica (isocorica/volumetrica) CV=UT
Calore specifico (isocorica) CmV=2QmT
Calore specifico molare (isocorica) CnV=2QnT
Calore specifico latente L=Qm
Rapporto tra capacità di calore isobarica e isocorica, rapporto di capacità termica, indice adiabatico. Rapporto di Mayer γ=CpcV=cpcV=CmpcmV
Gradiente della temperatura T
Velocità di conduzione termica, corrente termica, flusso termico, potenza di calore. P=dQ/dt
Intensità di calore I=dP/dA
Densità del flusso termico (analogo vettoriale dell'intensità termica sopra) Q=𝐪d𝐒dt
Proprietà Quantistiche Termiche U=NkBT2(lnZT)V

S=UT+N

S=UT+NkABlnZNklnN+Nk

Grado di libertà

Funzione di partizione

Zt=(2πmkBT)32Vh3 Traslazione

Zv=11ehω2πkBT Vibrazione

Zr=2IkBTσ(h2π)2 Rotazione

Definizione della temperatura per l'energia d'una particella per grado di libertà E=12kBΘ  E=12Θ 
Legge di Boltzmann per l'entropia S=kBlnΩ  S=lnΩ 
Legge di Planck (intensità di superficie per unità d'angolo solido per unità di frequenza angolare) per un corpo nero a temperatura Θ. I(ω,Θ)=ω34π3c21eωkBΘ1 I(ω,Θ)=ω34π31eω/Θ1
Costante dei gas R=NAkB

R=PVnT

Equazione di stato dei gas perfetti PV=nRT=NkBT PV=NT
Equazioni medie della velocità dei gas vrms=3RTM=3kBTm vrms=3Tm
Teoria cinetica dei gas Σ12mv2=32NkBT Σ12mv2=32NT
Legge di Wien per la temperatura

W = 4.965114231744276303698759131322893944...

Tλmax=C2W=hckB[5+W(5e5)]
Costante di prima radiazione C1L C1L=2hc2
Località di Planck, seconda radiazione costante C2=hckB C2=14πkB C2=1kB
Costante di Stefan-Boltzmann σ=π2kB4603c2  σ=π2/60
Effetto Unruh per la temperatura Θ=T=a2πckB Θ=T=a2π
Energia termica delle particelle libere E=12kBT  E=12T 
Legge di Boltzmann per entropia S=kBlnΩ  S=lnΩ 
Temperatura di Hawking per i buchi neri TH=ckBκ2π

TH=c38πGMkB

TH=12M TH=18πM
Accelerazione di superficie per i buchi neri k=c34GMkB k=14M
Entropia dei buchi neri di Bekenstein-Hawking SBH=ABHkBc34G=4πmBH2kBGc SBH=πABH=mBH2 SBH=ABH4=4πmBH2
Tempo delle radiazioni di Hawking per i buchi neri P=c615360πG2M2

tev=5120πG2M03c4

Proprietà dell'Elettromagnetismo
Permeabilità magnetica nel vuoto μ0=1ε0c2 μ0=1 μ0=4π
Costante di Coulomb ke=14πε0 ke=14π ke=1
Costante di Coulomb magnetica km=μ04π=14πε0c2 km=14π km=1
Carica magnetica b=qm=qv=ec
Corrente magnetica Im=bt=qa=Iv
Impedenza caratteristica del vuoto Z0=𝐄𝐇=μ0ε0=1ε0c=μ0c Z0=1 Z0=4π
Ammetanza caratteristica del vuoto Y0=𝐇𝐄=ε0μ0=ε0c=1μ0c Y0=1 Y0=14π
Equazioni del campo elettrico e dell'Induzione elettrica 𝐃=ε0𝐄 𝐃=𝐄 𝐃=𝐄4π
Equazioni del campo magnetico e dell'Induzione magnetica 𝐁=μ0𝐇 𝐁=𝐇 𝐁=4π𝐇
Legge di Biot-Savart ΔB=μ0I4πΔLr2sinθ ΔB=I4πΔLr2sinθ ΔB=IΔLr2sinθ
Magnetostatica di Biot-Savart 𝐁(𝐫)=μ04πCId×𝐫|𝐫|3 𝐁(𝐫)=14πCId×𝐫|𝐫|3 𝐁(𝐫)=CId×𝐫|𝐫|3
Equazioni di Maxwell 𝐄=ρε0

𝐁=0

×𝐄=𝐁t

×𝐁=μ0𝐉+μ0ε0𝐄t 

𝐄=4πρ

𝐁=0

×𝐄=𝐁t

×𝐁=4π𝐉+𝐄t 

Forza di Lorentz dell'elettromagnetismo di Maxwell 𝐅e=q(𝐄 + 𝐯×𝐁)
Vettore di Poynting

Intensità, W/m2

𝒮=c2ε0𝐄×𝐁 𝒮=14π𝐄×𝐁 𝒮=𝐄×𝐁
Proprietà della Gravità
La formula del raggio di Schwarzschild rs=2Gmc2 rs=m2π rs=2m
Carica di Schwarzschild Qrs=qPmP=Gke=4πε0G
Legge di Gauss per la gravità 𝐠d𝐀=4πGM
𝐠=4πGρ
𝐠d𝐀=M
𝐠=ρ
𝐠d𝐀=4πM
𝐠=4πρ
Equazioni di Poisson 2ϕ=4πGρ
ϕ(r)=Gmr
2ϕ=ρ
ϕ(r)=m4πr
2ϕ=4πρ
ϕ(r)=mr
Gravità quantistica come formula principale ΔrsΔrGc3 ΔrsΔr14π ΔrsΔr1
momento-impulso Newtoniana di Schwarzschild rs=4πm2=4πGc rs=1 rs=4π
momento angolare inverso Newtoniana di Schwarzschild 1rs=m24π=c4πG 1rs=1 1rs=14π
Equazioni GEM per ll gravitomagnetismo per la gravità di Oliver Heaviside

ρg = kg/m3

Eg = a = m/s2

Bg = Eg/v = s−1 Per la carica elementare Dg = ρg/t = kg/(m3·s)

Hg = Dg·v = ρg/t = kg/(m2·s2)

Jg = ρg·v = kg/(m2·s)

𝐄𝐠=4πGρg

𝐁𝐠=0 

×𝐄𝐠=𝐁𝐠t

×𝐁𝐠=1c2(4πG𝐉𝐠+𝐄𝐠t)

𝐃𝐠=ρgf

×𝐇𝐠=𝐉𝐠f+𝐃𝐠t

𝐄𝐠=ρg

𝐁𝐠=0 

×𝐄𝐠=𝐁𝐠t

×𝐁𝐠=𝐉𝐠+𝐄𝐠t

𝐃𝐠=ρgf

×𝐇𝐠=𝐉𝐠f+𝐃𝐠t

𝐄𝐠=4πρg 

𝐁𝐠=0 

×𝐄𝐠=𝐁𝐠t

×𝐁𝐠=4π𝐉𝐠+𝐄𝐠t

𝐃𝐠=ρgf

×𝐇𝐠=𝐉𝐠f+𝐃𝐠t

Forza di Lorentz del gravitomagnetismo di GEM 𝐅g=m(𝐄g +𝐯× 4𝐁g)
Vettore di Poynting del gravitomagnetismo di GEM

Intensità, W/m2

𝒮g=c24πG𝐄g×4𝐁g 𝒮g=14π𝐄g×4𝐁g 𝒮g=𝐄g×4𝐁g
Equazione di campo gravitazionale di Albert Einstein

(Relatività generale)

Gμν=8πGc4Tμν  ridotto

Rμν12gμνR=8πGc4Tμν originale

Rμν12gμνR+Λgμν=8πGc4Tμν esteso

Gμν=2Tμν  Gμν=8πTμν 
Costante cosmologica ρΛ=Λc48πG ρΛ=Λ2 ρΛ=Λ8π
Metrica di Schwarzschild ds2=(12GMc2r)dt2(12GMc2r)1dr2r2dθ2r2sen2θdϕ2
Bosone di Higgs mH=2μ22λv2
Meccanismo del campo di Higgs mψ¯ψ=m(ψ¯LψR+ψ¯RψL)

da cui:

Φ=m+H

ΦΨΨ=(m+H)ΨΨ

(m+H)ΨΨ=mΨΨ+HΨΨ

ϕ=12(ϕ+ϕ0)

Langragiana di Higgs

H=[(μigWμataigYϕBμ)ϕ]2+μ2ϕϕλ(ϕϕ)2

Fermioni cinetici di Dirac iψ¯γμμψ
Energia cinetica di Gauge kin=14BμνBμν12trWμνWμν12trGμνGμν
Interazione di Yukawa VgΨ¯ϕΨ scalare

VgΨ¯γ5ϕΨ pseudoscalre

Costante gravitazionale entropica[41][42] ke=14πε0Gm1m2q1q2

1Gμ0c2q1q2r2=14πε0c4q1q2r2

kem1m24πq1q2

1G14πc2q1q2r2

kem1m2q1q2

1G1c2q1q2r2

Nota:

  • Per la carica elementare e:
e=4πα (versione Lorentz – Heaviside)
e=α (versione gaussiana)

dove α è la costante di struttura fine.

  • Per la massa di riposo dell'elettrone me:
me=4παG (versione di Lorentz – Heaviside)
me=αG (versione gaussiana)

dove αG è la costante di accoppiamento gravitazionale.

Come si può vedere sopra, la forza gravitazionale di due corpi di 1 massa di Planck ciascuno, separati da 1 lunghezza di Planck è 1 forza di Planck nella versione gaussiana, o 14π forza di Planck nella versione Lorentz-Heaviside. Allo stesso modo, la distanza percorsa dalla luce durante 1 tempo di Planck è di 1 lunghezza di Planck. Per determinare le grandezze fisiche, in termini di SI o di un altro sistema esistente di unità, devono essere soddisfatti i valori quantitativi delle cinque unità di Planck di base mediante le seguenti cinque equazioni:

  1. lP=c tP
  1. FP=lPmPtP2=4πG mP2lP2 (Versione Lorentz – Heaviside)

FP=lPmPtP2=G mP2lP2 (Versione gaussiana)

  1. EP=lP2mPtP2= 1tP
  1. CP=tP2qP2lP2mP=ε0 lP (Versione Lorentz – Heaviside)

CP=tP2qP2lP2mP=4πε0 lP(Versione gaussiana)

  1. EP=lP2mPtP2=kB ΘP

Scelte alternative di normalizzazione

Come già detto sopra, le unità di Planck sono derivate "normalizzando" i valori numerici di alcune costanti fondamentali su 1. Queste normalizzazioni non sono né le uniche possibili, né necessariamente le migliori. Inoltre, la scelta di quali fattori normalizzare, tra i fattori che compaiono nelle equazioni fondamentali della fisica, non è evidente e i valori delle unità di Planck sono sensibili a questa scelta.

Il fattore 4π è onnipresente nella fisica teorica perché la superficie di una sfera di raggio r è 4πr2. Questo, insieme al concetto di flusso, sono la base per la legge del quadrato inverso, la legge di Gauss e l'operatore di divergenza applicato alla densità del flusso. Ad esempio, i campi gravitazionali ed elettrostatici prodotti dalle cariche puntiformi hanno una simmetria sferica[43]. Il 4πr2 che appare a denominatore della legge di Coulomb in forma razionalizzata, ad esempio, segue il flusso di un campo elettrostatico distribuito uniformemente sulla superficie di una sfera; lo stesso accade per la legge di gravitazione universale di Newton. (Se lo spazio avesse più di tre dimensioni spaziali, il fattore 4π dovrebbe essere modificato in base alla geometria della sfera in dimensioni superiori).

Quindi un corpo sostanziale di teoria fisica sviluppato da Planck (1899) suggerisce di normalizzare non G ma 4πG (o 8πG oppure 16πG) a 1. In tal modo si introdurrebbe un fattore pari a 14π (o 18π oppure 116π) nella forma adimensionalizzata della legge di gravitazione universale, coerente con la moderna formulazione razionalizzata della legge di Coulomb in termini di permittività del vuoto. Infatti, le normalizzazioni alternative preservano frequentemente il fattore di 14π anche nella forma non dimensionalizzata della legge di Coulomb, cosicché le equazioni di Maxwell non dimensionalizzate per l'elettromagnetismo e il gravitoelettromagnetismo assumono entrambe la stessa forma di quelle per l'elettromagnetismo nel SI, che non hanno alcun fattore 4π. Quando questo viene applicato alle costanti elettromagnetiche, il sistema di unità viene chiamato razionalizzato. Se applicate in aggiunta alla gravitazione e alle unità di Planck, queste sono chiamate unità di Planck razionalizzate[44] e si vedono Template:Cita testo.

Le unità di Planck razionalizzate sono definite in modo tale che c=4πG==ϵ0=kB=1. Queste sono le unità di Planck basate su unità di Lorentz-Heaviside (invece che sulle unità gaussiane più convenzionali) come illustrato sopra. Esistono diverse possibili normalizzazioni alternative.

Gravità

Nel 1899, la legge di gravitazione universale di Newton era ancora vista come esatta, piuttosto che come un'approssimazione conveniente per velocità e masse "piccole" (la natura approssimativa della legge di Newton fu dimostrata in seguito allo sviluppo della relatività generale nel 1915). Quindi Planck normalizzò a 1 la costante gravitazionale G nella legge di Newton. Nelle teorie emerse dopo il 1899, G appare quasi sempre in formule moltiplicate per 4π o un suo multiplo intero piccolo. Quindi, una scelta da fare quando si progetta un sistema di unità naturali è quale, se del caso, delle istanze di 4π che compaiono nelle equazioni della fisica devono essere eliminate tramite la normalizzazione.

me=4παGmP1.48368×1022mP
dove αG  è la costante di accoppiamento gravitazionale. Questa convenzione è usata nella fisica delle alte energie.
  • Normalizzando 8πG a 1, e quindi ponendo G=18π, si ha che ciò eliminerebbe 8πG dalle equazioni di campo di Einstein, dall'azione di Einstein-Hilbert e dalle equazioni di Friedmann per la gravitazione. Le unità di Planck modificate in modo che 8πG=1 sono note come unità di Planck ridotte, perché la massa di Planck è divisa per 8π. Inoltre, la formula di Bekenstein-Hawking per l'entropia di un buco nero si semplifica in SBH=(mBH)22=2πABH.
  • Normalizzando 16πG=1, eliminerebbe la costante c416πG dall'azione Einstein-Hilbert. La forma delle equazioni di campo di Einstein con costante cosmologica Λ diventa Rμv+Λgμv=12(Rgμv+Tμv).

Elettromagnetismo

Per costruire unità naturali nell'elettromagnetismo si possono usare:

  • Unità di Lorentz – Heaviside (classificate come un sistema razionalizzato di unità di elettromagnetismo).
  • Unità gaussiane (classificate come un sistema non razionalizzato di unità di elettromagnetismo).

Di questi, Lorentz – Heaviside è il sistema un po' più utilizzato,[45] principalmente perché le equazioni di Maxwell sono più semplici nelle unità di Lorentz – Heaviside che non nelle unità gaussiane.

Nei sistemi a due unità, la carica dell'unità di Planck qP è:

  • qP=4παc (Lorentz – Heaviside),
  • qP=αc (Gauss)

dove è la costante di Planck ridotta, c è la velocità della luce e α1137 è la costante di struttura fine.

In un sistema di unità naturale in cui c=1, le unità di Lorentz – Heaviside possono essere derivate dalle unità impostando ε0=μ0=1. Unità gaussiane possono essere derivate da unità di un insieme più complicato di trasformazioni, come moltiplicando tutti i campi elettrici per (4πε0)1/2, tutte le suscettibilità magnetiche per 4π e così via. Le unità di Planck normalizzano a 1 la costante di Coulomb ke=14πε0 (come fanno il sistema di misura CGS e le unità gaussiane). Questo imposta l'impedenza di Planck, ZP, uguale a Z04π dove Z0 è l'impedenza caratteristica del vuoto.

La normalizzazione della costante dielettrica del vuoto da ε0 a 1 (come le unità di Planck della versione Lorentz – Heaviside):

  • imposta la permeabilità dello spazio libero μ0=1 (perché c=1).
  • imposta l'impedenza dell'unità o la resistenza dell'unità all'impedenza caratteristica dello spazio libero, ZP=Z0 (o imposta l'impedenza caratteristica dello spazio libero da Z0 a 1).
  • elimina 4π dalla forma non dimensionalizzata delle equazioni di Maxwell.
  • La legge di Coulomb ha un termine 4πr2 rimanente al denominatore (che è la superficie della sfera racchiusa nel raggio r).
  • equivale alle nozioni di densità di flusso e intensità di campo nello spazio libero (intensità del campo elettrico 𝐄 e induzione elettrica 𝐃, intensità del campo magnetico 𝐇 e induzione magnetica 𝐁)
  • in questo caso la carica elementare, misurata in termini di questa carica razionalizzata di Planck, è:
e=4παqP0.302822121qP

dove α  è la costante di struttura fine. Questa convenzione è usata nella fisica delle alte energie.

Temperatura

Planck normalizzò a 1 la costante di Boltzmann kB

La normalizzazione di 12kB a 1:

  • rimuove il fattore 12 nell'equazione non dimensionalizzata per l'energia termica per particella ogni grado di libertà
  • introduce un fattore 2 nella forma non dimensionalizzata della formula entropica di Boltzmann
  • non influenza il valore di nessuna delle unità di Planck di base o derivate elencate nelle Tabelle 2 e 3 diverse dalla temperatura di Planck, entropia di Planck, capacità termica specifica di Planck e conducibilità termica di Planck; la temperatura di Planck raddoppia e le altre tre diventano le loro metà.

Unità di Planck e il ridimensionamento invariante della natura

Alcuni teorici (come Dirac e Milne) hanno proposto cosmologie che ipotizzano che le "costanti" fisiche potrebbero effettivamente cambiare nel tempo (ad esempio una velocità della luce variabile o la teoria di G variabile di Dirac ). Tali cosmologie non hanno ottenuto l'accettazione generale e tuttavia esiste ancora un notevole interesse scientifico nella possibilità che le "costanti" fisiche possano cambiare, sebbene tali proposizioni introducano domande difficili. Forse la prima domanda da porsi è: in che modo un tale cambiamento farebbe una notevole differenza operativa nella misurazione fisica o, più fondamentalmente, nella nostra percezione della realtà? Se una particolare costante fisica fosse cambiata, come la noteremmo o come la realtà fisica sarebbe diversa? Quali costanti modificate si traducono in una differenza significativa e misurabile nella realtà fisica? Se una costante fisica che non è priva di dimensioni, come la velocità della luce, fosse effettivamente cambiata, saremmo in grado di notarla o misurarla in modo inequivocabile? Questa è una domanda esaminata da Michael Duff nel suo articolo "Commento sulla variazione temporale delle costanti fondamentali".[46]

George Gamow sosteneva nel suo libro Mr Tompkins nel Paese delle Meraviglie che un cambiamento sufficiente in una costante fisica dimensionale, come la velocità della luce nel vuoto, avrebbe comportato evidenti cambiamenti percettibili. Ma questa idea è messa in discussione: Template:Citazione

Facendo riferimento al "Commento sulla variazione temporale delle costanti fondamentali"[46] di Duff e all'articolo di Duff, Okun e Gabriele Veneziano "Trialogo sul numero di costanti fondamentali",[47] in particolare la sezione intitolata "The operationally indistinguishable world of Mr. Tompkins", se tutte le quantità fisiche (masse e altre proprietà delle particelle) fossero espresse in termini di unità di Planck, quelle quantità sarebbero numeri adimensionali (massa divisa per la massa di Planck, lunghezza divisa per la lunghezza di Planck, e così via) e le uniche quantità che alla fine misuriamo negli esperimenti fisici o nella nostra percezione della realtà sono numeri adimensionali. Quando si misura comunemente una lunghezza con un righello o un metro a nastro, si stanno effettivamente contando i segni di graduazione su un dato standard o misurando la lunghezza rispetto a quel dato standard, che è un valore adimensionale. Non è diverso per gli esperimenti fisici, poiché tutte le quantità fisiche vengono misurate rispetto a un'altra quantità di dimensioni simili.

Potremmo notare una differenza se una qualche grandezza fisica adimensionale (come la costante di struttura fine o il rapporto di massa protone/elettrone) cambiasse (le strutture atomiche cambierebbero), ma se tutte le quantità fisiche adimensionali rimanessero invariate (questo include tutti i possibili rapporti di quantità fisiche di dimensioni identiche), non possiamo dire se una quantità dimensionale, come la velocità della luce c, è cambiata. E, in effetti, il concetto di Tompkins diventa privo di significato nella nostra percezione della realtà se una quantità dimensionale come c è cambiata, anche drasticamente.

Se il valore velocità della luce c è stato in qualche modo improvvisamente dimezzato e cambiato in 12c (ma con l'assioma che tutte le grandezze fisiche adimensionali rimangano uguali), allora la lunghezza di Planck aumenterebbe di un fattore 22 dal punto di vista di un osservatore esterno. Misurata da osservatori "mortali" in termini di unità di Planck, la nuova velocità della luce rimarrebbe come 1 nuova lunghezza di Planck per 1 nuovo tempo di Planck, che non è diverso dalla vecchia misurazione. Ma per assioma, la dimensione degli atomi (approssimativamente il raggio di Bohr) è correlata alla lunghezza di Planck da una costante immutabile di proporzionalità:

a0=4πϵ02mee2=mPmeαlP.

Quindi gli atomi sarebbero più grandi (in una dimensione) di 22, e ognuno di noi sarebbe più alto di 22, e così i nostri strumenti per misurare il metro sarebbero più alti (e più larghi e più spessi) di un fattore 22. La nostra percezione della distanza e delle lunghezze rispetto alla lunghezza di Planck è, per assioma, una costante immutabile senza dimensioni.

I nostri orologi ticchetterebbero più lentamente di un fattore 42 (dal punto di vista di questo osservatore esterno) perché il tempo di Planck è aumentato di 42, ma non conosceremmo la differenza (la nostra percezione delle durate del tempo rispetto al tempo di Planck è, per assioma, una costante immutabile senza dimensioni). Questo ipotetico osservatore esterno potrebbe osservare che la luce ora si propaga a metà della velocità che aveva precedentemente (così come tutte le altre velocità osservate), ma avrebbe comunque percorso 299792458 dei nostri nuovi metri nel tempo trascorso da uno dei nostri nuovi secondi( 12c42/22 continua a essere uguale a 299792458m/s). Non noteremmo alcuna differenza.

Ciò contraddice ciò che George Gamow scrive nel suo libro Mr. Tompkins; lì, Gamow suggerisce che se una costante universale dimensione-dipendente come c cambiasse significativamente, dovremmo facilmente notare la differenza. Il disaccordo è meglio espresso dall'ambiguità nella frase "cambiare una costante fisica"; cosa succederebbe se (1)   tutte le altre costanti senza dimensione sono state mantenute uguali o se (2)   tutte le altre costanti dipendenti dalla dimensione vengono mantenute uguali. La seconda scelta è una possibilità alquanto confusa, poiché la maggior parte delle nostre unità di misura sono definite in relazione ai risultati degli esperimenti fisici, e i risultati sperimentali dipendono dalle costanti. Gamow non affronta questa sottigliezza; gli esperimenti di pensiero che conduce nelle sue opere popolari assumono la seconda scelta per "cambiare una costante fisica". E Duff o Barrow sottolineano che l'attribuzione di un cambiamento nella realtà misurabile, ovvero α, a una specifica quantità dimensionale, come c, è ingiustificata. La stessa differenza operativa nella misurazione o nella realtà percepita potrebbe anche essere causata da un cambiamento in h o e se α viene modificato e non vengono modificate altre costanti senza dimensione. Sono solo le costanti fisiche senza dimensioni che alla fine contano nella definizione di mondi.[46]

Questo aspetto invariato della scala relativa a Planck, o quello di qualsiasi altro sistema di unità naturali, porta molti teorici a concludere che un ipotetico cambiamento nelle costanti fisiche dimensionali può manifestarsi solo come un cambiamento nelle costanti fisiche senza dimensioni; una di queste costanti fisiche senza dimensioni è la costante di struttura fine. Ci sono alcuni fisici sperimentali che affermano di aver effettivamente misurato un cambiamento nella costante della struttura fine[48] e questo ha intensificato il dibattito sulla misurazione delle costanti fisiche. Secondo alcuni teorici[49] ci sono alcune circostanze molto speciali in cui i cambiamenti nella costante della struttura fine possono essere misurati come un cambiamento nelle costanti fisiche dimensionali. Altri tuttavia rifiutano la possibilità di misurare un cambiamento nelle costanti fisiche dimensionali in qualsiasi circostanza.[46] La difficoltà o persino l'impossibilità di misurare i cambiamenti nelle costanti fisiche dimensionali ha portato alcuni teorici a discutere tra loro se una costante fisica dimensionale abbia o meno un significato pratico e che a sua volta porti a domande su quali costanti fisiche dimensionali siano significative.[47]

Note

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  13. Valori presi da Template:Cita testo
  14. cioè definire le costanti fondamentali in funzione delle unità di lunghezza (metro, m), tempo (secondo, s), massa (chilogrammo, Kg), carica (coulomb, C), temperatura (kelvin, K) ed energia (joule, J).
  15. modificato da Il matematico impertinente di Piergiorgio Odifreddi sul numero 553, settembre 2014, di Le Scienze
  16. Template:Cita web
  17. Template:Cita libro
  18. Teoria dello Spazio Quantizzato - Data registr. 21/9/1994 N. 344146 prot. 4646 c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipart. Informazione ed Editoria.
  19. Template:Cita testo
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  22. [Theory of Quantized Space – Date of registration 21/9/1994 N. 344146 protocol 4646 Presidency of the Council of Ministers – Italy – Dep. Information and Publishing, literary, artistic and scientific property]
  23. Template:Cita web
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  25. Michael W. Busch, Rachel M. Reddick (2010) "Template:Cita testo" Template:Cita testo, 26–29 April 2010, League City, Texas.
  26. Template:Cita web - discusses "Planck time" and "Planck era" at the very beginning of the Universe
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  28. John D. Barrow, 2002. The Constants of Nature; From Alpha to Omega - The Numbers that Encode the Deepest Secrets of the Universe. Pantheon Books. Template:ISBN
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  43. Barrow 2002: 214–15
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  46. 46,0 46,1 46,2 46,3 Template:Cita pubblicazione
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Voci correlate

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