Teorema di Lebesgue

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In analisi matematica, il teorema di Lebesgue o teorema di differenziazione di Lebesgue è un teorema che stabilisce l'equivalenza tra una funzione e la derivata del suo integrale. Si può considerare una estensione del teorema fondamentale del calcolo integrale al caso di funzioni integrabili secondo Lebesgue.

Nella sua forma più forte, il teorema afferma che quasi ogni punto è un punto di Lebesgue di una funzione localmente integrabile.

Il teorema di Lebesgue applicato alla funzione caratteristica di un insieme misurabile fornisce il teorema di densità di Lebesgue, il quale afferma che la frontiera di un insieme misurabile ha misura trascurabile. Di norma, tuttavia, si preferisce dimostrare quest'ultimo teorema attraverso metodi più semplici.

Il teorema

Data una funzione f integrabile secondo Lebesgue, l'integrale indefinito di f su un insieme misurabile A viene indicato con Af dλ ed è definito come la funzione che associa all'insieme A l'integrale di Lebesgue della funzione fχ(A), dove χ(A) è la funzione caratteristica di A.

La derivata dell'integrale indefinito è definita come:

limBx1|B|Bf dλ

dove xA e B è una sfera con centro in x. L'espressione Bx significa che il raggio di B tende a zero.

Enunciato

Il teorema di Lebesgue enuncia che la derivata dell'integrale di f è uguale a f quasi ovunque, ovvero esiste un insieme X di misura uguale a quella di A per cui:

limBx1|B|Bf dλ=f(x)xX

Estensioni e generalizzazioni del teorema

È possibile estendere il teorema sostituendo le sfere B con degli insiemi U contenuti nelle medesime sfere, per i quali esiste c0 tale che:

λ(U)cλ(B)

Esiste anche un teorema che stabilisce l'equivalenza tra una funzione differenziabile e l'integrale della sua derivata, che richiede però la nozione di integrale di Henstock-Kurzweil per poter eseguire l'integrale di una derivata arbitraria.

Dimostrazione

Dato che l'enunciato ha una forma locale, si suppone che la funzione f sia nulla al di fuori di una palla di raggio finito. Diventa quindi sufficiente provare che l'insieme:

Eα={x𝐑n:lim sup|B|0,xB1|B|B|f(y)f(x)|dy>2α}

ha misura nulla per tutti gli α>0.

Sia dato ε>0. Sfruttando il fatto che l'insieme delle funzioni continue a supporto compatto è denso in L1(n) si può trovare una funzione g che soddisfa:

fgL1=𝐑n|f(x)g(x)|dx<ε

Si può riscrivere la differenza come:

1|B|Bf(y)dyf(x)=(1|B|B(f(y)g(y))dy)+(1|B|Bg(y)dyg(x))+(g(x)f(x))

Il primo termine può essere limitato dal valore assunto in x dalla funzione (fg)*(x) massimale per fg:

1|B|B|f(y)g(y)|dysupr>01|Br(x)|Br(x)|f(y)g(y)|dy=(fg)*(x)

Il secondo termine scompare nel limite dato che g è continua, mentre il terzo è limitato da |f(x)g(x)|. Se il valore assoluto della differenza originale deve essere maggiore di 2α nel limite, almeno il primo oppure il terzo devono essere maggiori di α. Del resto, dalla stima della funzione massimale di Hardy-Littlewood:

|{x:(fg)*(x)>α}|AnαfgL1<Anαε

per qualche costante An dipendente solo dalla dimensione n. La disuguaglianza di Markov afferma che:

|{x:|f(x)g(x)|>α}|1αfgL1<1αε

donde:

|Eα|An+1αε

Dall'arbitrarietà di ε, che può assumere un valore piccolo a piacere, segue la tesi.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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