Tensore elettromagnetico

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In fisica, in particolare in elettromagnetismo, il tensore elettromagnetico, anche detto tensore del campo elettromagnetico, tensore dello sforzo del campo, tensore di Faraday o bivettore di Maxwell, è un tensore che descrive il campo elettromagnetico.

Il tensore di campo fu usato per la prima volta da Hermann Minkowski, e consente di scrivere le leggi fisiche in maniera molto concisa e generale.

Definizione

Il tensore elettromagnetico Fαβ è definito come:[1]

Fαβ =def AβxαAαxβ =def αAββAα

dove Aα è il potenziale quadrivettoriale:

Aα=(ϕc,𝐀)

in cui 𝐀 è il potenziale magnetico, un potenziale vettore, e ϕ è il potenziale elettrico, un potenziale scalare. La forma del tensore esprime il fatto che il campo elettrico ed il campo magnetico sono definiti a partire dal quadripotenziale nel seguente modo:[2]

𝐄=𝐀tϕ𝐁=×𝐀

Ad esempio, le componenti x sono:

Ex=AxtϕxBx=AzyAyz

che si possono riscrivere (ricordando che abbassando gli indici del tensore A tramite la metrica di Minkowski cambiamo segno alla componente temporale) come:

E1=c(0A11A0)B1=2A33A2

Il tensore elettromagnetico può quindi essere definito anche come la derivata esterna della forma 1-differenziale Aμ:

Fμν =def dAμ

Dal momento che il tensore elettromagnetico è una forma 2-differenziale sullo spaziotempo, in un sistema di riferimento inerziale la matrice che lo rappresenta è:[3]

Fμν=[0Ex/cEy/cEz/cEx/c0BzByEy/cBz0BxEz/cByBx0]=(𝐄c,𝐁)

oppure:

Fμν=[0Ex/cEy/cEz/cEx/c0BzByEy/cBz0BxEz/cByBx0]=(𝐄c,𝐁)

Dalla forma matriciale del tensore di campo si evince che il tensore elettromagnetico è un tensore antisimmetrico:

Fαβ=Fβα

la cui traccia è nulla, e possiede sei componenti indipendenti. Il prodotto interno dei tensori del campo è inoltre un invariante di Lorentz:

FαβFαβ= 2(B2E2c2)=invariante

mentre il prodotto del tensore Fαβ con il suo tensore duale dà un'invariante pseudoscalare:

12εαβγδFαβFγδ=4c(𝐁𝐄)=invariante

dove εαβγδ è il tensore unitario completamente antisimmetrico del quart'ordine o tensore di Levi-Civita. Si noti che:

det(F)=1c2(𝐁𝐄)2

Derivazione

Template:Vedi anche Si consideri una particella con carica elettrica e e massa m posta in una regione in cui è presente un campo elettromagnetico. Sia 𝐯=𝐫˙ la velocità della particella e 𝐩=e𝐀(𝐫,t) la quantità di moto, con 𝐀 il potenziale vettore. La sua energia potenziale e la sua energia cinetica hanno la forma:

U=eϕ(𝐫,t)e𝐀(𝐫,t)𝐫˙T=m2𝐫˙𝐫˙

dove ϕ è il potenziale elettrico. La lagrangiana permette di descriverne il moto, ed è definita come:[4]

=TU=m2𝐫˙𝐫˙+e𝐀𝐫˙eϕ

ovvero:

=m2(x˙2+y˙2+z˙2)+e(x˙Ax+y˙Ay+z˙Az)eϕ

In notazione relativistica, sfruttando l'intervallo spaziotemporale (scalare) ds=dxidxi, dove xi è la posizione, l'azione 𝒮 è definita come l'integrale della lagrangiana nel tempo tra gli istanti iniziale e finale dell'evoluzione del sistema:[5]

𝒮=t1t2dt=ab(mcdsecAidxi)

con Ai il quadripotenziale. Il principio di minima azione stabilisce che il moto di un sistema fisico fra due istanti dello spazio delle fasi è tale che l'azione sia stazionaria in corrispondenza della traiettoria del moto per piccole perturbazioni dello stesso (δ𝒮=0), ovvero:[6]

δ𝒮=δ(mcdsecAidxi)=ab(mcdxidδxids+ecAidδxi+ecδAidxi)=0

Se si integra per parti si ottiene:

(mcduiδxi+ecδxidAi+ecδAidxi)(mcui+ecAi)δxi|=0

con ui=dxids la quadrivelocità. Dato che il secondo termine è nullo e che:

δAi=AixkδxkdAi=Aixkdxk

si ha:

(mcduiδxi+ecδxiAixkdxk+ecAixkδxkdxi)=[mcduidsec(AkxiAixk)uk]δxids=0

dove nel secondo passaggio si è sfruttato il fatto che dui=(dui/ds)ds e dxi=duids. Ponendo:

FikAkxiAixk

si ha:

mcduidsecFikuk=0

che è l'equazione del moto per una particella carica in un campo elettromagnetico.[7]

In elettrodinamica quantistica la lagrangiana estende quella classica, ed in forma relativistica è data da:

=ψ¯(icγαDαmc2)ψ14μ0FαβFαβ

incorporando la creazione e l'annichilazione di fotoni (e elettroni).

Equazioni di Maxwell in forma tensoriale

Template:Vedi anche L'elettromagnetismo classico e le equazioni di Maxwell possono essere derivati da un principio di azione stazionaria partendo dall'azione:

𝒮=(14μ0FμνFμν)d4x

dove d4x è ambientata nello spaziotempo. Questo significa che la densità di lagrangiana è:

=14μ0FμνFμν=14μ0(μAννAμ)(μAννAμ)=14μ0(μAνμAννAμμAνμAννAμ+νAμνAμ)

Il primo e il quarto termine sono uguali, perché μ e ν sono indici muti. Anche i restanti sono uguali, e quindi la lagrangiana è:

=12μ0(μAνμAννAμμAν)

Usando l'equazione di Eulero-Lagrange per un campo si ha:

ν((νAμ))Aμ=0

dove il secondo termine è zero in quanto la lagrangiana non contiene esplicitamente i campi, ma solo le loro derivate. Quindi l'equazione di Eulero-Lagrange assume la forma:

ν(μAννAμ)=0

in cui il termine tra le parentesi è il tensore di campo Fμν, e quindi:

νFμν=0

Questa equazione è un altro modo per scrivere le due equazioni di Maxwell non omogenee in assenza di sorgenti nel vuoto, usando le sostituzioni:

Ei/c  =F0iεijkBk=Fij

dove i and j prendono i valori 1, 2, e 3. In presenza di sorgenti le equazioni di Maxwell non omogenee sono:

𝐄=ρε0×𝐁1c2𝐄t=μ0𝐉

e si riducono a:[8]

νFνμ=μ0Jμ

dove:

Jν=(cρ,𝐉)

è la quadricorrente. Le equazioni omogenee:

𝐁=0𝐁t+×𝐄=0

si riducono invece a:

γFαβ+αFβγ+βFγα=0

Trasformazioni del campo elettromagnetico

Template:Vedi anche Nel momento in cui si passa dalla descrizione del campo in termini delle coordinare rispetto ad un sistema inerziale K alla medesima descrizione rispetto ad un altro sistema inerziale K, il tensore elettromagnetico si trasforma secondo la legge:

F'αβ=x'αxγx'βxδFγδ

Detta A la matrice di trasformazione della relativa trasformazione di Lorentz, si ha in modo equivalente:

F=AFA*

dove l'asterisco denota la matrice trasposta.

Le espressioni spaziali dei campi ottenute per una traslazione di K rispetto a K lungo l'asse delle ascisse con velocità cβ sono:

E1=E1B1=B1
E2=γ(E2βB3)B2=γ(B2+βE3)
E3=γ(E3+βB2)B3=γ(B3βE2)

Per una trasformazione di Lorentz generica, si ha:[9]

𝐄=γ(𝐄+β×𝐁)γ2γ+1β(β𝐄)
𝐁=γ(𝐁β×𝐄)γ2γ+1β(β𝐁)

Tali espressioni mostrano come il campo magnetico ed il campo elettrico siano due manifestazioni dello stesso campo, il campo elettromagnetico. A seconda del sistema di riferimento lo stesso campo si osserva in modo diverso, ed è possibile trovare due sistemi tali per cui in uno di essi il campo è puramente magnetico o puramente elettrico, mentre nell'altro si osservano entrambi. Non esistono tuttavia due sistemi in cui il campo elettromagnetico sia contemporaneamente elettrostatico e magnetostatico rispettivamente.

Note

  1. Template:Cita.
  2. Template:Cita.
  3. Template:Cita.
  4. Classical Mechanics (2nd Edition), T.W.B. Kibble, European Physics Series, Mc Graw Hill (UK), 1973, ISBN 0-07-084018-0.
  5. Template:Cita.
  6. Template:Cita.
  7. Template:Cita.
  8. Template:Cita.
  9. Template:Cita.

Bibliografia

Voci correlate

Template:Portale