Potenziale scalare

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Il potenziale scalare di un dato campo vettoriale è un campo scalare il cui gradiente è uguale a quel campo vettoriale, ed è studiato in matematica applicata, in particolare nel calcolo vettoriale. Storicamente il concetto è nato per descrivere il campo elettrostatico.

Definizione

Dato un campo vettoriale 𝐕:Ωkk di classe C1, si chiama potenziale scalare una funzione ϕ:Ω di classe C2 tale che:

ϕ=𝐕

ovvero il gradiente di ϕ è il campo vettoriale stesso. Se il gradiente esiste, il campo vettoriale è un campo conservativo. In questo caso il carattere vettoriale del campo 𝐕 si perde poiché esso può essere descritto da un campo scalare (con conseguente perdita di entropia di informazione),

In modo equivalente, se 𝐕 è conservativo (il suo rotore è nullo) e le sue componenti hanno derivate parziali continue, il potenziale di 𝐕 in 𝐫 rispetto alla posizione 𝐫0 è dato dall'integrale di linea:

ϕ(𝐫)=C𝐕(𝐫)d𝐫=ab𝐕(𝐫(t))𝐫(t)dt

dove C è una qualsiasi curva regolare a tratti contenuta in Ω che congiunge 𝐫0 a 𝐫:

atb𝐫(a)=𝐫𝟎𝐫(b)=𝐫

In tre dimensioni, ponendo 𝐫=(x,y,z) e 𝐫0=(x0,y0,z0)Ω si ha(a patto che il dominio Ω sia connesso per spezzate):

ϕ(x,y,z)ϕ(0,0,0)=x0xVx(t,0,0)dty0yVy(x,t,0)dtz0zVz(x,y,t)dt

e le componenti di 𝐕 sono:

Vx(x,y,z)=ϕx(x,y,z)
Vy(x,y,z)=ϕy(x,y,z)
Vz(x,y,z)=ϕz(x,y,z)

ovvero le derivate parziali del potenziale rispetto alla variabile x, y e z. Integrando ambo i membri di ogni equazione del sistema si ha un sistema di equazioni differenziali che hanno come soluzione una classe di funzioni definite a meno di una costante.

Il potenziale è sempre definito a meno di una costante moltiplicativa arbitraria ed è quindi proporzionale all'energia potenziale di un corpo immerso nel campo. La costante di proporzionalità è la stessa che si ha tra l'intensità del campo e la forza agente sul corpo.

Calcolo del potenziale scalare

Per mostrare come si calcola il potenziale di un campo conservativo, illustreremo l'idea del procedimento in dimensione 2 e forniremo poi un esempio in dimensione 3.

Dalla relazione ϕx(x,y)=f1(x,y), otteniamo ϕ(x,y)=F1(x,y)+ψ1(y), dove F1(x,y) è una qualunque primitiva di f1(x,y), ossia che soddisfa F1x(x,y)=f1(x,y), mentre ψ1(y) è una funzione per il momento incognita che rappresenta la costante di integrazione rispetto a x e che dipende solo da y. Per determinare tale funzione, deriviamo l'ultima relazione rispetto a y, ottenendo dψ1dy=ϕy(x,y)F1y(x,y)=f2(x,y)F1y(x,y)=g(y). Detta G(y) una qualunque primitiva di g(y), avremo quindi ψ1(y)=G(y)+c e dunque in definitiva ϕ(x,y)=F1(x,y)+G(y)+c

Esempio di calcolo del potenziale

Consideriamo il campo vettoriale in 3 𝐟(x,y,z)=2yz𝐢+2z(x+3y)𝐣+(y(2x+3y)+2z)𝐤. È immediato verificare che ×𝐟=0, e dunque che il campo è conservativo.

Integrando la relazione ϕx(x,y,z)=2yz, otteniamo ϕ(x,y,z)=2xyz+ψ1(y,z). Derivando tale identità rispetto a y e usando il fatto che ϕy(x,y,z)=2xz+6yz otteniamo ψ1y(y,z)=6yz, da cui ψ1(y,z)=3y2z+ψ2(z). Derivando ora questa identità rispetto a z e usando il fatto che ϕz(x,y,z)=2xy+3y2+2z, otteniamo che dψ2dz(z)=2z, ossia che ψ2(z)=z2+c. Concludiamo che tutti i potenziali di 𝐟 sono dati dalla formula ϕ(x,y,z)=2xyz+3y2z+z2+c

Potenziale gravitazionale

Rappresentazione del potenziale gravitazionale tra la Terra e la Luna.

Nell'ambito della meccanica classica, secondo la legge di gravitazione universale di Newton, il campo gravitazionale esercitato da un corpo puntiforme, o da un corpo rigido con densità a simmetria sferica (si veda il teorema del guscio sferico), di massa m, che per semplicità consideriamo posto nell'origine degli assi cartesiani, è:

𝐠(𝐫)=Gmr2𝐮^r

dove r è il modulo della distanza e 𝐮^r il suo versore, mentre G è la costante di gravitazione universale. Di conseguenza il potenziale avrà l'espressione:

w(𝐫)=Gmr+C=U(𝐫)mr

dove U(𝐫) è l'energia potenziale gravitazionale del corpo di massa mr posizionato in r. Per convenzione, la costante additiva C si pone uguale a zero: questo corrisponde a fissare la condizione al contorno che il potenziale si annulli per r tendente all'infinito.

Quando si consideri una fascia limitata nei pressi della superficie terrestre, il campo gravitazionale della Terra si può approssimare con un vettore costante (con modulo pari a g) diretto verticalmente verso il basso. In questo caso l'espressione del potenziale è:

w(z)=gz+C

dove g è il valore dell'accelerazione di gravità medio in quella regione; si tenga presente che sulla superficie terrestre esso è in media pari a circa 9,81 m/s². La costante C può essere scelta arbitrariamente perché all'interno della fascia sono di interesse solo le variazioni di potenziale. L'unità di misura del potenziale gravitazionale è il J/kg (joule su chilogrammo).

Potenziale elettrostatico

Template:Vedi anche Il fatto che il campo elettrostatico sia rappresentabile come un potenziale scalare è legato al fatto che sia un campo irrotazionale (caso particolare della legge di Faraday per l'elettrostatica):

×𝐄0=𝟎,

infatti in questo caso il teorema del rotore garantisce che un campo di rotore nullo ha un semplice potenziale scalare:

𝐄0=V,

qui V è il potenziale scalare che abbiamo associato al campo elettrostatico, chiamato potenziale elettrostatico. L'unità di misura del potenziale elettrico è il volt: tra due punti A e B di una regione di spazio sede di un campo elettrico c'è una differenza di potenziale di 1 volt se la forza elettrica compie il lavoro di 1 joule per portare una carica di 1 coulomb da A a B. Nel caso generale dell'elettrodinamica la legge di Faraday rende invece il campo elettrico rotazionale in modo proporzionale alla variazione nel tempo del campo magnetico:

×𝐄0=Bt.

D'altra parte, la legge di Gauss magnetica equivale per il teorema della divergenza a dire che il campo magnetico ammette un potenziale vettore:

𝐁=×𝐀.

Rispetto al caso precedente basta aggiungere un termine:

𝐄=E0𝐀t,

ossia la legge di Faraday corrisponde ad esprimere il campo elettrico nella seguente funzione dei potenziali elettrostatico e magnetico:

𝐄=V𝐀t.

Energia elettrostatica

Il potenziale elettrico corrisponde all'energia potenziale associata ad una carica puntiforme per unità di carica elettrica, poiché il campo magnetico non ammette energia potenziale. L'energia potenziale della carica è il livello di energia che la carica possiede a causa della sua posizione all'interno del campo elettrico; pertanto il potenziale elettrico della carica di prova è il rapporto tra l'energia potenziale e il valore della carica stessa, cioè:

V(r)=U(r)q

Potenziale fluidodinamico

Template:Vedi anche In fluidodinamica, un flusso irrotazionale può essere descritto introducendo un potenziale scalare ϕ, tale per cui il suo gradiente corrisponda al campo di velocità. Nel caso in cui il flusso sia anche incomprimibile (flusso potenziale incomprimibile), il potenziale soddisfa l'equazione di Laplace 2ϕ=0.

Pressione

Template:Vedi anche In fluidodinamica e in fluidostatica classiche se viene introdotta la semplificazione di fluido ideale, la pressione è l'energia potenziale per unità di volume delle forze di superficie. In fluidostatica nello stesso tempo lo è anche delle forze di volume.

Diffusività materiale

Template:Vedi anche La velocità in un mezzo diffusivo ammette un potenziale cinetico detto diffusività, 𝐃:

𝐯=D+Δv.

mentre nel caso generale, in cui il rotore della velocità non è nullo, la velocità è funzione anche di altri parametri legati ad esso.

Nel caso diffusivo si dimostrano valide le leggi di Fick.

Bibliografia

  • Template:Cita libro
  • Template:En George B. Arfken and Hans J. Weber, Mathematical Methods for Physicists, 6th edition, Elsevier Academic Press (2005)
  • Template:En D. J. Acheson, Elementary Fluid Dynamics, Oxford University Press (2005)

Voci correlate

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