Teorema di Noether

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In fisica matematica il teorema di Noether, detto anche teorema di simmetria, dovuto a Emmy Noether, mette in luce il legame tra simmetrie di un sistema fisico e quantità conservate. Esempi importanti sono la quantità di moto se il sistema ha una simmetria per traslazioni spaziali, il momento angolare per sistemi invarianti per rotazioni e l'energia per le simmetrie temporali.

Generalità

Più nello specifico, il teorema di Noether stabilisce che a ogni simmetria della Lagrangiana, ovvero a ogni trasformazione continua delle coordinate generalizzate qi e q˙i e, eventualmente, del tempo t, che lascia inalterata la Lagrangiana (𝐪˙,𝐪,t), corrisponde una quantità conservata. Ad esempio, se in seguito alla trasformazione q(t)q(t)+ε, dove ε è una quantità infinitesima, si ha che:

𝐪=0

ovvero 𝐪 è una coordinata ciclica, vale a dire che la Lagrangiana non dipende esplicitamente da essa, allora 𝐩 si conserva:

𝐪˙=𝐩=costante

dove 𝐩 è il momento coniugato alla coordinata 𝐪.

Il teorema, che viene anche formulato per le simmetrie del funzionale azione, fu pubblicato da Emmy Noether nel 1918 nell'articolo "Invariante Variationsprobleme", apparso sul Gottinger Nachrichten.[1][2]

Introduzione

Nel caso più semplice si può considerare un punto materiale di massa m in una dimensione con posizione 𝐪(t) e velocità 𝐪˙=d𝐪/dt, descritto dalla lagrangiana (𝐪˙,𝐪). La quantità di moto 𝐩=/𝐪˙ del punto materiale e la forza 𝐅 agente su di esso:

𝐅=𝐪

sono legate dall'equazione di Eulero-Lagrange:

F=p˙

che costituisce l'equazione del moto del sistema. Si supponga di traslare la posizione del punto da 𝐪 a 𝐪 con una trasformazione spaziale parametrizzata dalla variabile s, ovvero 𝐪=𝐪(s). Se la Lagrangiana rimane inalterata in seguito alla trasformazione allora la sua derivata rispetto a s è nulla:

dds(𝐪˙(s),𝐪(s))=0

Il teorema di Noether afferma che in tal caso la quantità J=𝐩d𝐪(s)/ds si conserva, cioè J˙=0. Si dice che J è una costante del moto.

In modo equivalente, se il punto materiale ha una posizione 𝐪=(q1,,qn) e se la Lagrangiana non dipende da una qualche variabile qi le equazioni di Eulero-Lagrange:

ddt(q˙i)qi=0,i=1,,n

mostrano che se /qi=0 allora la quantità pi=/q˙i si conserva, avendo derivata temporale nulla.

Quando una funzione è invariante rispetto a una trasformazione continua che coinvolge una o più variabili si dice che la funzione possiede una o più simmetrie. Il teorema di Noether si può anche enunciare considerando, invece che direttamente la Lagrangiana, le simmetrie dell'azione associata al moto del sistema, ovvero l'integrale della Lagrangiana rispetto al tempo.[3]

Enunciato

Dato un sistema di coordinate generalizzate 𝐪=(q1,,qn) a n gradi di libertà con velocità 𝐪˙=(q˙1,,q˙n) e una funzione 𝐟(t), se in seguito alla trasformazione infinitesima:

tt,qi(t)qi(t)+εfi(t),q˙i(t)q˙i(t)+εf˙i(t)

la Lagrangiana (𝐪˙,𝐪,t) è invariante, allora la quantità:

i=1nq˙ifi

è una costante del moto, ovvero si conserva.[4]

Nel caso di una trasformazione che coinvolge anche il tempo, ovvero tt+ε, si ha che:

ddt=t+i=1n[qiq˙i+q˙iq¨i]

e dal momento che l'equazione del moto ha la forma (equazione di Eulero-Lagrange):

ddtq˙iqi=0,i

il primo termine tra parentesi può essere riscritto in modo da avere:

ddt=t+i=1n[(ddtq˙i)q˙i+q˙iq¨i]

ovvero:

ddt=t

dove è l'Hamiltoniana, la trasformata di Legendre della Lagrangiana:

=i=1nq˙iq˙i

Se dunque non dipende esplicitamente dal tempo (/t=0) allora si conserva (d/dt=0, ovvero =costante).

Simmetrie dell'azione

Il teorema di Noether può essere enunciato considerando, in luogo della lagrangiana, il funzionale integrale azione 𝒮:

𝒮=(𝐪˙,𝐪,t)dt

Si supponga che 𝒮 è invariante rispetto alla trasformazione:

tt¯(𝐪,t,λ)
qiq¯i(𝐪,t,λ)𝐪𝐪¯(𝐪,t,λ)

dove λ è un parametro continuo, ovvero si verifica:

t1t2(𝐪˙,𝐪,τ)dτ=t1t2(𝐪¯˙,𝐪¯,τ)dτ

dove gli estremi di integrazione variano durante la trasformazione. Considerando una variazione δλ infinitesima:

δt=t¯t=A(𝐪,t)δλδ𝐪=𝐪¯(t¯)𝐪(t)=B(𝐪,t)δλ

la quantità conservata è:

(q˙iq˙i)A(𝐪,t)+q˙iB(𝐪,t)=A(𝐪,t)+piB(𝐪,t)

dove è detta hamiltoniana e pi è il momento lineare coniugato alla coordinata qi.[5]

Dimostrazione

Dimostrazione 1

Si consideri un sistema fisico descritto da un campo ψ. Quando una certa quantità è invariante per una trasformazione del sistema allora la corrispondente Lagrangiana è simmetrica, ossia se ψ si trasforma per una trasformazione infinitesima α come:

ψψ+αΔψ

la lagrangiana , dovendo essere invariante, deve diventare:

+αμ𝒥μ

dove 𝒥 rappresenta una corrente di una qualche quantità che fluisce attraverso la superficie dell'integrale che definisce l'azione.

In generale, la variazione di si può scrivere come:

αΔ=ψ(αΔψ)+(μψ)μ(αΔψ)

Considerando la derivata di un prodotto, il secondo termine si può riscrivere come:

μ((μψ)αΔψ)αΔψμ((μψ))

Sostituendo e prendendo a fattor comune αΔψ si ottiene:

αΔψ(μ(μψ)ψ)+μ((μψ)αΔψ)

Ricordando l'equazione di Eulero-Lagrange, quanto sopra diventa:

μ((μψ)αΔψ)

ossia:

μ((μψ)αΔψ)=αμ𝒥μ

Riscrivendo il tutto, si può vedere come ci sia una conservazione della corrente 𝒥 notando che:

μ((μψ)Δψ𝒥μ)=0

Dimostrazione 2

Si supponga che le variabili dipendenti 𝐪 siano tali che l'azione, data dall'integrale della Lagrangiana:

𝒮=(𝐪˙,𝐪,t)dt

sia invariante rispetto a variazioni infinitesime di esse. In altre parole, deve essere soddisfatta l'equazione di Eulero-Lagrange:

ddt𝐪˙𝐪=0

Si supponga che l'integrale azione sia invariante rispetto a una simmetria continua. Una tale simmetria è rappresentata da un flusso ϕ che agisce sulle variabili nel seguente modo:

tt=t+ετ
𝐪(t)𝐪(t)=ϕ(𝐪(t),ε)=ϕ(𝐪(tετ),ε)

dove ε è una variabile reale che quantifica l'incremento del flusso, mentre τ è una costante reale relativa alla traslazione del flusso nel tempo (può essere nulla). Si ha:

𝐪˙(t)𝐪˙(t)=ddtϕ(𝐪(t),ε)=ϕ𝐪(𝐪(tετ),ε)𝐪˙(tετ)

e l'integrale azione diventa:

𝒮(ε)=t1+ετt2+ετ[𝐪˙(t),𝐪(t),t]dt=t1+ετt2+ετ[ϕ𝐪(𝐪(tετ),ε)𝐪˙(tετ), ϕ(𝐪(tετ),ε), t]dt

L'azione può essere considerata in funzione soltanto di ε. Calcolandone la derivata in ε=0 e sfruttando la simmetria si ottiene:

0=d𝒮dε(0)=[𝐪˙(t2),𝐪(t2),t2]τ[𝐪˙(t1),𝐪(t1),t1]τ+t1t2𝐪(ϕ𝐪𝐪˙τ+ϕε)+𝐪˙(2ϕ𝐪2𝐪˙2τ+2ϕε𝐪𝐪˙ϕ𝐪𝐪¨τ)dt

L'equazione di Eulero–Lagrange implica che:

ddt(𝐪˙ϕ𝐪𝐪˙τ)=(ddt𝐪˙)ϕ𝐪𝐪˙τ+𝐪˙(ddtϕ𝐪)𝐪˙τ+𝐪˙ϕ𝐪𝐪¨τ=𝐪ϕ𝐪𝐪˙τ+𝐪˙(2ϕ𝐪2𝐪˙)𝐪˙τ+𝐪˙ϕ𝐪𝐪¨τ

e sostituendo nella precedente equazione si giunge a:

0=d𝒮dε(0)=[𝐪(t2),𝐪˙(t2),t2]τ[𝐪(t1),𝐪˙(t1),t1]τ𝐪˙ϕ𝐪𝐪˙(t2)τ+𝐪˙ϕ𝐪𝐪˙(t1)τ+t1t2𝐪ϕε+𝐪˙2ϕε𝐪𝐪˙dt

Utilizzando quindi nuovamente l'equazione di Eulero–Lagrange:

ddt(𝐪˙ϕε)=(ddt𝐪˙)ϕε+𝐪˙2ϕε𝐪𝐪˙=𝐪ϕε+𝐪˙2ϕε𝐪𝐪˙

e inserendo nella precedente relazione si può scrivere:

0=[𝐪(t2),𝐪˙(t2),t2]τ[𝐪(t1),𝐪˙(t1),t1]τ𝐪˙ϕ𝐪𝐪˙(t2)τ+𝐪˙ϕ𝐪𝐪˙(t1)τ+𝐪˙ϕε(t2)𝐪˙ϕε(t1)

da cui si evince che la quantità:

(𝐪˙ϕ𝐪𝐪˙)τ𝐪˙ϕε

è una costante del moto, ovvero è una quantità conservata.

Dato che ϕ[𝐪,0]=𝐪 si ha:

ϕ𝐪=1

e la quantità conservata si semplifica assumendo la forma:

(𝐪˙𝐪˙)τ𝐪˙ϕε

Nella derivazione si è assunto che il flusso non varia nel tempo, e un risultato più generale si ottiene in un modo equivalente.

Dimostrazione 3

Si consideri una varietà liscia M e una varietà bersaglio T. Sia 𝒞 lo spazio delle configurazioni delle funzioni lisce da M a T. In modo più generale si possono considerare sezioni del fibrato lungo M. In meccanica classica, ad esempio, M è la varietà monodimensionale che rappresenta il tempo, e lo spazio bersaglio è lo spazio delle fasi, il fibrato cotangente dello spazio delle posizioni generalizzate.

L'azione è un funzionale del tipo:

𝒮:𝒞

che mappa su (e non su per ragioni fisiche). Affinché l'azione sia locale è necessario imporre ulteriori restrizioni sul funzionale: se ϕ𝒞 si assume che S(ϕ) sia l'integrale su M della lagrangiana (ϕ,ϕ,ϕ,...,x), che è funzione di ϕ, delle sue derivate e della posizione. Esplicitamente, l'azione è definita nel seguente modo:

𝒮[ϕ]M(ϕ(x),ϕ(x),ϕ(x),...,x)dnxϕ𝒞

La maggior parte delle volte si assume che la lagrangiana dipenda soltanto dal valore del campo e dalla sua derivata prima, sebbene questo non sia vero in generale.

Se M è compatto, le condizioni al contorno si ottengono specificando i valori di ϕ sulla frontiera. In caso contrario si possono fornire opportuni limiti per ϕ quando x tende all'infinito. Questo rende possibile ottenere l'insieme delle funzioni ϕ tali che tutte le derivate funzionali di S su ϕ sono nulle e ϕ soddisfa le condizioni al contorno date. Tale insieme è determinato, considerando le condizioni al contorno, dalle soluzioni on shell delle equazioni di Eulero-Lagrange:

δ𝒮δφ=μ((μϕ))+ϕ=0

Il membro sinistro è la derivata funzionale dell'azione rispetto a ϕ. In meccanica classica la lagrangiana è data dalla differenza tra l'energia cinetica T e l'energia potenziale U.

Si consideri una trasformazione infinitesima su 𝒞 generata da un funzionale Q tale che:

Q[Ndnx]Nfμ[ϕ(x),ϕ,ϕ,]dsμ

per ogni sottovarietà N. In modo equivalente:

Q[(x)]μfμ(x)x

dove:

(x)=[ϕ(x),μϕ(x),x]

Se questo vale on shell e off shell allora Q genera una simmetria off shell. Se invece vale solo on shell, allora Q genera una simmetria on shell. Il funzionale Q è un generatore un gruppo di simmetria di Lie a un parametro.

Per il teorema di Eulero–Lagrange per ogni N si ha, on shell:

Q[Ndnx]=N[ϕμ(μϕ)]Q[ϕ]dnx+N(μϕ)Q[ϕ]dsμNfμdsμ

Dato che questo vale per ogni N vale la relazione:

μ[(μϕ)Q[ϕ]fμ]0

che è l'equazione di continuità per la corrente di Noether Jμ associata alla simmetria, definita da:[6]

Jμ=(μϕ)Q[ϕ]fμ

Se si integra la corrente di Noether su una sezione di tipo tempo si ottiene una quantità conservata detta carica di Noether.

Teoria quantistica dei campi[7]

Nel formalismo della seconda quantizzazione è possibile scrivere il teorema di Noether come relazione tra funzioni di correlazione. Siano O1...On n operatori generici. La funzione di correlazione è per definizione:

<O1...On>=1𝒵Dϕe𝒮O1...On

con 𝒮 azione, 𝒵 funzione di partizione e Dϕ la misura su tutti i campi fondamentali presenti nell'azione. Considero una generica trasformazione nei campi fondamentali ϕϕ tale che

𝒮(ϕ)=𝒮(ϕ)+δ𝒮(ϕ)

Oi(ϕ)=O'i(ϕ)+δOi(ϕ)

Sarà quindi valida la seguente relazione:

Dϕe𝒮(ϕ)O1...On=Dϕe𝒮(ϕ)δ𝒮(ϕ)(O1+δO1)...(On+δOn)

Espandendo al primo ordine eδ𝒮(ϕ)1δ𝒮(ϕ). Nella relazione precedente i termini di ordine 0 si elidono, al primo ordine è quindi verificata la seguente relazione:

Dϕe𝒮(ϕ)δ𝒮(ϕ)O1...On=Dϕe𝒮(ϕ)i=1nO1...δOi...On

in cui la sommatoria nel termine di destra indica la somma su tutti i possibili prodotti degli operatori in cui compare una volta sola un δO. Nel caso di un solo operatore si ha:

<δ𝒮 O>=<δO>(1)

Considero ora una trasformazione che soddisfi le ipotesi del teorema di Noether (simmetria continua dell'azione) che posso quindi scrivere come:

ϕ=ϕ+iϵχ

con ϵ parametro globale piccolo e χ generica funzione dei campi fondamentali e delle x. Localizzo ϵ, rompendo la simmetria dell'azione altrimenti valida, ed espando in serie al primo ordine. La differenza nell'azione è quindi scrivibile come la somma di due termini, uno proporzionale a ϵ che sarà nullo poiché l'azione è invariante per la trasformazione globale ed uno proporzionale a μϵ(x) che scrivo come:

δ𝒮=d4xϕδϕ=i𝒹4xJμ(x)μϵ(x)=id4xϵ(x)μJμ(x)

per l'ultimo passaggio si è integrato per parti. Analogamente si vede che

δO=id4xϵ(x)δOδϕ(x)χ(x)

Da (1) segue che:

d4zϵ(z)<μJμ(z)O(y)>=d4zϵ(z)<δO(y)δϕ(z)χ(z)>

Localizzo ϵ(z) imponendo la condizione ϵ(z)=ϵδ(xz). Dalla definizione della delta di Dirac:

<μJμ(x)O(y)>=<δO(y)δϕ(x)χ(x)>

Questa condizione estende il risultato del teorema di Noether rendendolo valido anche a livello quantistico. Nel caso O(y) si una stringa di operatori locali definiti lontani da x si ottiene

<μJμ(x)O(y)>=0xy

che rappresenta l'analogo della conservazione della corrente in teoria dei campi classica.

Integrando sul volume

d3x<μJμ(x)O(y)>=d3x<0J0(x)O(y)>+d3x<𝐉(x)O(y)>=0

Per il teorema della divergenza in una teoria di campo a volume infinito il secondo termine è nullo. Sia

J0¯(x0)d3xJ0(x)

Si è quindi dimostrato che

<0J¯0(x0)O(y)>=0

J¯0(x0) è quindi una carica conservata.

Esempio

Supponiamo di trattare un sistema bidimensionale, e di considerare una trasformazione di coordinate x=(x,y)f così definita:

f1=x+sf2=y

Secondo il teorema, si ha che:

f1s=1f2s=0

Quindi, automaticamente si conserverà la quantità:

p1=i=1nfis(t,0)pi=costante

Questo significa che per un sistema che ha un'invarianza per traslazioni nella direzione x, si conserverà il momento lineare (quantità di moto) in quella direzione.

Note

  1. Yvette Kosmann-Schwarzbach - The Noether Theorems
  2. E. Noether, Invariante Variationsprobleme. Göttingen 1918, pp. 235-257. Traduzione di M.A. Tavel in Transport Theory and Statistical Mechanics (1971), pp. 183-207
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  4. Template:Cita web
  5. www-physics.ucsd.edu - Noether's Theorem
  6. Template:Cita libro
  7. Template:Cita libro

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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