Numero complesso iperbolico

Da testwiki.
Versione del 19 dic 2020 alle 18:32 di imported>EnzoBot (Collegamenti esterni: urlmorto)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In matematica, i numeri complessi iperbolici (o numeri complessi spezzati) sono un'estensione dei numeri reali, ottenuta aggiungendo ad essi un elemento non reale, usualmente indicato con il simbolo ε, e detto unità immaginaria iperbolica, il cui quadrato è uguale a 1. I numeri complessi iperbolici presentano numerose analogie con gli ordinari numeri complessi; a differenza di questi, però, non costituiscono un campo, ma solamente un anello.

I numeri complessi iperbolici furono introdotti nel 1848 da James Cockle, e utilizzati da William Clifford per rappresentare la somma di rotazioni. A partire dal XX secolo sono stati utilizzati per rappresentare le trasformazioni di Lorentz all'interno della relatività ristretta.

Algebra dei complessi iperbolici

Un numero complesso iperbolico può essere espresso nella forma:

z=a+bε,

dove a e b sono numeri reali, e vale la relazione:

ε2=1.

Sui numeri complessi è possibile eseguire le normali operazioni algebriche, considerando ε come una variabile, e avendo cura di eseguire la sostituzione ε2=1 (o, più in generale, ε2n=1 per ogni potenza pari dell'unità immaginaria iperbolica, e ε2n+1=ε per ogni potenza dispari). È quindi possibile calcolare la somma e il prodotto di due numeri complessi iperbolici z1=a1+b1ε e z2=a2+b2ε:

z1+z2=(a1+a2)+(b1+b2)εz1z2=(a1a2+b1b2)+(a1b2+a2b1)ε

L'inverso moltiplicativo del numero a+bε è:

(a+bε)1=abεa2b2,

ed è definito solamente se a2b20, per cui i numeri complessi iperbolici non formano un campo.

I complessi iperbolici come anello quoziente

È possibile definire i numeri iperbolici come gli elementi dell'anello quoziente

[X](X21),

dove [X] è l'anello dei polinomi in una variabile a coefficienti reali, e in (X21) è l'ideale generato dal polinomio X21. Questo ideale non è massimale, perché è contenuto nei due ideali (X1) e (X+1), pertanto l'anello dei numeri complessi iperbolici non è un campo. Inoltre, le operazioni di somma e prodotto sono continue rispetto all'usuale topologia del piano, per cui l'anello è anche un anello topologico.

Definendo l'operazione di prodotto per uno scalare α:

α(a+bε)=αa+αbε,

i numeri complessi iperbolici formano una algebra associativa e commutativa dotata di unità, di dimensione 2. Questa algebra è anche un'algebra di Clifford, dotata di una forma quadratica definita positiva.

Metrica

I numeri iperbolici complessi possono essere rappresentati sul piano reale, analogamente agli usuali numeri complessi; questo piano tuttavia non possiede la metrica euclidea: definiamo il coniugato del numero z=x+yε come z*=xyε. Il modulo di un numero complesso iperbolico è allora definito come:

|z|=zz*=x2y2.

La metrica così definita ha segnatura (1,1) e dota i numeri complessi iperbolici della struttura di spazio di Minkowski, ed è conservata dalla moltiplicazione:

zw=zw..

È anche possibile definire un equivalente della formula di Eulero:

exp(εθ)=cosh(θ)+εsinh(θ).

I numeri della forma exp(εθ) hanno modulo uguale a 1 secondo la metrica appena definita, e giacciono sull'iperbole equilatera di equazione:

x2y2=1.

Questa iperbole svolge sul piano iperbolico un ruolo analogo a quello della circonferenza unitaria sul piano complesso. La moltiplicazione per exp(εθ) conserva la norma, e corrisponde ad una rotazione iperbolica, ovvero ad una trasformazione di Lorentz.

È anche possibile definire il prodotto scalare come:

z1,z2=a1+b1ε,a2+b2ε=Re(z1z2*)=Re(z1*z2)=a1a2b1b2.

Rappresentazione matriciale

Le proprietà algebriche dell'unita immaginaria ε sono esprimibili dalla matrice:

(0110).

In generale, il numero complesso iperbolico a+bε è rappresentato dalla matrice

(abba).

Le usuali operazioni di somma e moltiplicazione tra matrici coincidono con la somma e il prodotto definiti sopra. L'operazione di coniugazione corrisponde alla moltiplicazione da ambo i lati per la matrice:

(1001).

La rotazione iperbolica corrisponde alla moltiplicazione per la matrice:

(coshθsinhθsinhθcoshθ).

La base diagonale

L'unità reale 1 e quella immaginaria ε costituiscono una base per il piano complesso iperbolico; è possibile tuttavia utilizzare altre basi mediante opportuni cambi di coordinate. Una base particolarmente utilizzata è quella costituita dai due elementi idempotenti non banali:

e=1ε2e*=1+ε2

La base formata da e ed e* è detta base diagonale o base nulla, in quanto i suoi componenti hanno modulo nullo. La trasformazione delle coordinate da una base all'altra è data dalla seguente formula:

z=a+bε=(ab)e+(a+b)e*.

Alcune operazioni tra numeri complessi iperbolici hanno una espressione molto più semplice nella base diagonale; dati i numeri z1=x1e+y1e* e z2=x2e+y2e* valgono le seguenti:

  • moltiplicazione: z1z2=(x1x2)e+(y1y2)e*;
  • coniugazione: z1*=y1e+x1e*;
  • modulo: z1=x1y1.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Template:Algebra

Template:Portale