Matrice esponenziale: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 12:57, 5 nov 2024

In algebra lineare, l'esponenziale di matrice è la funzione di matrice corrispondente alla funzione esponenziale di una matrice quadrata.

La matrice esponenziale compare ad esempio nella risoluzione dei sistemi lineari di equazioni differenziali. Ha quindi un'importante applicazione nella teoria dei sistemi e nella teoria dei controlli automatici.

Definizione

Sia A una matrice quadrata n×n a coefficienti reali o complessi. La matrice esponenziale di A, indicata con eA, è una matrice quadrata n×n ottenuta con lo sviluppo in serie di potenze:

eA=k=0Akk!.

Si tratta di una serie che è sempre convergente, quindi la matrice esponenziale è ben definita. Si nota che se A è una matrice 1×1 (quindi A è un numero reale o complesso), la serie della matrice esponenziale corrisponde alla definizione formale della funzione esponenziale.

Proprietà

La matrice esponenziale definisce una funzione:

exp:Mn()GL(n,)

dallo spazio delle matrici n×n al gruppo generale lineare di grado n, ossia il gruppo delle matrici invertibili. Si tratta di una mappa suriettiva, infatti ogni matrice invertibile può essere scritta come l'esponenziale di qualche altra matrice (considerando il campo complesso).

Date due matrici X e Y, si ha:

eX+YeXYeXeY,

con la norma matriciale. Segue che la matrice esponenziale è continua e lipschitziana su sottoinsiemi compatti di Mn().

Siano X e Y due matrici complesse di dimensione n×n e siano a e b due numeri complessi. Si indica la matrice identità con I e la matrice nulla con 0. La matrice esponenziale soddisfa le seguenti proprietà:

Derivata

La funzione:

tetXt

definisce una curva liscia nel gruppo generale lineare che passa per l'identità se t=0. La derivata in t è data da:

ddtetX=XetX=etXX.

Più in generale, per un esponente dipendente da t:

ddteX(t)=01eαX(t)dX(t)dte(1α)X(t)dα.

Portando eX(t) fuori dall'integrale, ed espandendo quest'ultimo tramite la formula di Baker-Campbell-Hausdorff, si ottiene l'espressione:

(ddteX(t))eX(t)=ddtX(t)+12![X(t),ddtX(t)]+13![X(t),[X(t),ddtX(t)]]+.

Determinante

Per ogni matrice quadrata sul campo dei numeri complessi si ha, grazie alla formula di Jacobi:

det(eA)=etr(A).

Tale formula mostra che una matrice esponenziale è sempre invertibile, dato che il termine a destra non è mai nullo e quindi il determinante non è mai nullo.

Nel campo dei numeri reali la mappa:

exp:Mn()GL(n,)

non è invece suriettiva.

Calcolo della matrice esponenziale

Per il calcolo della matrice esponenziale eA non viene utilizzata la serie di potenze dato che è costituita da una sommatoria di infiniti addendi. Utilizzando gli autovettori si ricava una serie con un numero finito di termini.

Considerando la diagonalizzabilità della matrice A si hanno due casi distinti.

Caso di matrice diagonalizzabile

Se la matrice A è diagonalizzabile significa che ha n autovettori linearmente indipendenti 𝐭1,𝐭2,,𝐭n. Si può quindi scrivere:

A𝐭1=𝐭1λ1A𝐭2=𝐭2λ2A𝐭n=𝐭nλn,

con 𝐭i autovettore associato all'autovalore λi. Si raggruppano tutti gli autovettori in un'unica matrice:

[A𝐭1A𝐭n]=[𝐭1λ1𝐭nλn]
A[𝐭1𝐭n]=[𝐭1𝐭n][λ10000λ20000λ30000λn].

Ponendo la matrice formata dagli autovettori pari a T e la matrice diagonale degli autovalori pari a Λ si ottiene:

AT=TΛ.

Introducendo la matrice S=T1, inversa di T, si ottengono le seguenti relazioni:

SAT=ΛA=TΛSSA=ΛS.

Dalla seconda relazione si ricava:

Ak=(TΛS)k=TΛSTΛS=TΛkS.

Quindi:

eA=k=0Akk!=T[k=0Λkk!]S=TeΛS.

Si calcola eΛ:

eΛ=k=0Λkk!=I+[λ1000λ2000λn]11!+[λ12000λ22000λn2]12!+=
=[1+λ11!+λ122!+0001+λ21!+λ222!+0001+λn1!+λn22!+]=[eλ1000eλ2000eλn].

Si considera ora l'ultima relazione precedentemente ricavata e si applica la trasposta:

SA=ΛS(SA)T=(ΛS)TATST=STΛTATST=STΛ.

Si può quindi scrivere:

AT[𝐬1T𝐬nT]=[𝐬1T𝐬nT][λ10000λ20000λ30000λn].

Si nota quindi che gli 𝐬nT sono autovettori sinistri di A. Si può quindi partizionare la matrice S per righe:

S=[𝐬1T𝐬2T𝐬nT].

In questo modo si ottiene:

eA=[𝐭1𝐭n][eλ100eλn][𝐬1T𝐬nT]=𝐭1eλ1𝐬1T+𝐭2eλ2𝐬2T++𝐭neλn𝐬nT.

In conclusione, nel caso A sia diagonalizzabile, si ha:

eA=k=1n𝐭k𝐬kTeλk,

con 𝐭k autovettore destro e 𝐬kT autovettore sinistro, entrambi associati all'autovalore λk.

Il caso di A non diagonalizzabile

Template:Vedi anche Se A non è diagonalizzabile si ricorre alla forma di Jordan. In questo caso si ha A=TJS, con J matrice diagonale a blocchi:

J=[J1000J2000Jk],

dove il k-esimo blocco è della forma:

Jk=[λk100λk1100λk]=[λk000λk0000λk]+[0100011000]=Λk+Jk0.

Le matrici Jk vengono detti blocchi di Jordan. Utilizzando il procedimento seguito nel caso di A diagonalizzabile si ottiene:

eA=TeJS,

dove:

eJ=[eJ1000eJ2000eJk].

Si nota che il prodotto delle matrici Λk e Jk0 è commutativo. Si può quindi scrivere:

eJk=eλkIeJk0.

Si calcola ora eJk0:

eJk0=k=0Jk0kk!.

Si verifica facilmente che Jk0k si calcola spostando in alto e a destra la diagonale formata dagli 1:

Jk0=[01000010000110000],Jk02=[001000010000000],
Jk0νk1=[0001000000000000],Jk0νk=[0000000000000000],

dove νk è la dimensione di Jk0. Per potenze superiori a νk si ha la matrice nulla. Quindi:

eJk0=k=0νk1Jk0kk!.

Inoltre:

eλkI=[eλk0000eλk0000eλk0000eλk]=eλkI.

Quindi il k-esimo blocco di eJ ha la seguente espressione:

eJk=eλkIeJk0=k=0νk1Jk0kk!eλk.

La matrice esponenziale vale:

eA=[T1Ts][eJ100eJn][S1TSsT]=k=1s[TkeJkSkT]=k=1si=1νk1TkJk0iSkTi!eλk,

dove Tkn×νk e SkTνk×n. La matrice T non è costituita dagli autovettori di A. Il calcolo della matrice di trasformazione T è più complesso rispetto al caso di A diagonalizzabile.

Caso di matrice 2x2

Se la matrice A è 2×2, può essere decomposta rispetto alle matrici di Pauli σ1=(0110), σ2=(0ii0), σ3=(1001), attraverso opportuni coefficienti complessi r0,r1,r2,r3 nel modo seguente:

A=r0I+i=13riσi=(r0+r3r1+ir2r1ir2r0r3).

Allora vale:

exp(A)=er0(coshr+r^σsinhr),

dove:

r=r12+r22+r32,r^=1r(r1,r2,r3),σ=(σ1,σ2,σ3),r^σ=r1rσ1+r2rσ2+r3rσ3.

Dimostrazione

Sia r=(r1,r2,r3). Utilizzando le proprietà delle matrici di Pauli

σi2=I

e

σiσj+σjσi=2δij,

dove δij è la funzione delta di Kronecker, si ha:

(rσ)2=i=13ri2σi2+i=13j=irirjσiσj=i=13ri2I+i=13j=irirj12(σiσj+σjσi)=r2I+0.

Per cui:

exp(A)=er0n=01n!(rσ)n=er0[n=0r2n(2n)!I+rσrn=0r2n+1(2n+1)!]=er0(Icoshr+r^σsinhr).

Applicazione ai sistemi di equazioni differenziali

La funzione esponenziale di una matrice viene frequentemente utilizzata per risolvere sistemi di equazioni differenziali. La soluzione del problema ai valori iniziali del primo ordine:

y(t)=Ay(t),y(0)=y0,

in cui A è una matrice costante (cioè di coefficienti costanti), è data da:

y(t)=eAty0.

Si può anche utilizzare la funzione esponenziale di una matrice per studiare l'equazione non omogenea:

y(t)=Ay(t)+z(t),y(0)=y0.

Non esiste invece nessuna soluzione in forma chiusa per equazioni del tipo:

y(t)=A(t)y(t),y(0)=y0,

con A non costante, tuttavia è possibile trovare una soluzione nella forma di somma infinita.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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