Trasduttore di spostamento induttivo

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Template:F Il trasduttore di spostamento induttivo è un dispositivo elettrico che permette la misura di uno spostamento lineare.

Generalità

I trasduttori di spostamento induttivi si basano sulle proprietà che possiedono i bipoli induttivi caratterizzati dal parametro induttanza:

L=μ0μrN2Sl

Quindi considerando un circuito composto da: un generatore di tensione, un amperometro e un induttore (bobina avvolta, vedi figura), per il quale sia possibile variare, attraverso uno spostamento, uno dei parametri della relazione precedente, ad esempio la, si può rilevare con l'amperometro la corrente caratterizzante lo spostamento suddetto.

Per questo tipo di circuito l'induttanza è data anche da: L=N2 dove è detta riluttanza. Questa, per il circuito in figura, si divide parte in aria e parte nel ferro dando luogo ad un totale:

=f+a

Essendo μf>1000μa anche se lf>la la riluttanza totale è dovuta praticamente tutta all'aria: a e quindi L=N2a

Se il circuito è alimentato con una tensione sinusoidale del tipo V=V0sinωt scrivendo la legge di Ohm si ha:

V=(R+jωL)I

Schema di un sensore di prossimità a riluttanza variabile.

Se si riesce a realizzare il circuito con un elevato fattore di merito Q=XLR si può approssimare la legge di Ohm come segue:

V=jωLI=jωN2aI=jωμ0μaN2SlaI

Passando ai valori efficaci di tensione e corrente, risolvendo in funzione della corrente (che rappresenta l'uscita del trasduttore) e ponendo lo spostamento la=x2, si può scrivere:

Ieff=2VeffωN2μ0μaSx

che rappresenta l'uscita del trasduttore letta dall'amperometro.

La sensibilità del trasduttore risulta costante:

S=ΔIΔx=2VeffωN2μ0μaS

Questi tipi di trasduttivi sono detti non a contatto.

Trasduttori induttivi non a contatto

Se al posto della bobina si usa un magnete permanente intorno al quale è avvolto un filo conduttore per N spire, ai capi di quest'ultimo verrà indotta una tensione Vu se, nel circuito magnetico così formato, c'è una variazione di flusso magnetico Φ dovuta ad uno spostamento x. Per la legge di Faraday si può scrivere:

Vu=NdΦdt=NdΦdxdxdt=NdΦdxx˙

Essendo l'uscita del trasduttore proporzionale alla velocità, per ottenere lo spostamento occorrerà trattare il segnale elettrico con un circuito integratore.

Con geometrie costruttive opportune è possibile realizzare trasduttori a bobina mobile (la quale è sospesa elasticamente intorno all'espansione polare di un magnete) e progettare il microfono che come è noto trasforma le vibrazioni acustiche (onde elastiche) in segnali elettrici.

Pregio di questi trasduttori è quello di essere reversibili. Infatti realizzando forme e avvolgimenti appositi, si può trasformare segnali elettrici in onde elastiche e quindi vibrazioni acustiche. Si costruisce così l'altoparlante.

LVDT (Linear Variable Displacement Transducer)

Sezione di un LVDT. La tensione è applicata all'avvolgimento primario A, causando una corrente indotta nell'avvolgimento secondario B.

Il trasduttore di spostamento induttivo, noto anche come LVDT, è un dispositivo elettromagnetico usato per la misura di piccoli spostamenti.

Realizzazione

Il trasduttore è realizzato mediante un tubo composto da tre avvolgimenti disposti con assi paralleli e con all'interno un nucleo cilindrico ferromagnetico mobile, normalmente caratterizzato da un'alta permeabilità magnetica. L'avvolgimento centrale è detto primario e gli altri due secondari: quello primario è collegato ad un generatore di tensione AC, ai capi dei secondari invece si misura la tensione d'uscita.

Quando è applicata la tensione al primario, sugli altri due viene indotta una forza elettromotrice per via delle mutue induzioni tra gli avvolgimenti. Per la disposizione degli avvolgimenti in uscità si avrà:

E0=E1E2=(M1M2)diAdt

Con M1=L1LA ed M2=L2LA si sono indicati i coefficienti di mutua induzione tra l'avvolgimento primario e i due secondari.

Quando il nucleo è al centro, la tensione indotta sugli avvolgimenti secondari, essendo questi avvolti in senso discorde è uguale ma opposta, di modo che il segnale di tensione misurato sia praticamente nullo. Allo spostarsi del nucleo, invece, le mutue induttanze cambiano, e a seconda che si sposti a sinistra o a destra risulterà maggiore l'accoppiamento induttivo con il secondario rispettivamente di sinistra o destra. Di conseguenza il segnale in uscita varierà proporzionalmente allo spostamento del nucleo.

Per tradurre il segnale di uscita del LVDT si usano i cosiddetti demodulatori discriminatori di fase. Questi sono dei dispositivi elettronici che permettono di estrarre il valore efficace della tensione che rappresenta lo spostamento, e interpretare da quale parte dello zero avviene lo spostamento. Il più noto di tutti utilizza un doppio ponte di Graetz che raddrizza il segnale alternato proveniente dagli avvolgimenti secondari e ne fa la somma algebrica. A seconda del segno della somma si è in grado di capire da quale parte dello zero è avvenuto lo spostamento.

L'LVDT è un trasduttore molto sensibile in grado di misurare spostamenti dell'ordine delle frazioni di micròmetro. A seconda della frequenza di alimentazione del primario e della massa del nucleo si hanno frequenze di taglio di alcune centinaia di hertz e quindi buone risposte dinamiche a spostamenti velocemente variabili nel tempo.

RVDT (Rotary Variable Differential Transformer)

Un Trasformatore Differenziale Variabile Rotazionale (RVDT) è un tipo di trasformatore elettrico utilizzato per la misura di spostamenti angolari. Più precisamente è un trasduttore elettromeccanico che fornisce un'uscita in corrente linearmente proporzionale allo spostamento angolare rilevato in ingresso.

Gli RVDT sono trasduttori di spostamento angolare, la logica di funzionamento è sempre quella dell’LVDT: quello che cambia è che l’accoppiamento fra la bobina primaria (alimentazione) e i due secondari viene modificato a seguito di rotazioni di un nucleo ferromagnetico, invece che a seguito di traslazioni dello stesso. La forma geometrica del nucleo ferromagnetico è simile, per gli RVDT, a quella di una camma. Questo infatti permette di far variare l'uscita in base alla sua posizione angolare. Se invece della geometria a camma, si usasse una geometria cilindrica, l'uscita sarebbe costante indipendentemente dalla posizione angolare assunta dal nucleo ferromagnetico.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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