Similitudine tra matrici

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In algebra lineare, la similitudine tra matrici è un'importante relazione di equivalenza, che induce una partizione dell'insieme M(n,K) di tutte le matrici quadrate con n righe e colonne a valori in un campo K. In particolare, nella teoria degli endomorfismi di uno spazio vettoriale, due matrici si dicono simili quando rappresentano lo stesso endomorfismo rispetto a due basi diverse. Quindi ad ogni endomorfismo si può associare una classe di equivalenza di matrici simili.

Due matrici simili hanno gli stessi autovalori, rango, determinante e traccia. Non vale però il contrario: due matrici con la stessa traccia, lo stesso determinante, lo stesso rango e lo stesso polinomio caratteristico non sono necessariamente simili.

Definizione

Due matrici quadrate A e B sono simili quando esiste una matrice invertibile M tale che:[1]

 A=M1BM

In particolare, la matrice identità e la matrice nulla sono simili solo a loro stesse.

Invarianti per similitudine

Due matrici simili hanno lo stesso rango, determinante e traccia. Si dice quindi che rango, determinante e traccia sono invarianti per similitudine.

La dimostrazione dell'invarianza del determinante passa per il teorema di Binet:

det(M1BM)=det(M1)detBdetM=
(detM)1detBdetM=detB(detM)1detM=detB

Due matrici simili hanno inoltre lo stesso polinomio caratteristico e lo stesso polinomio minimo. Infatti, dalla definizione si ha che A=P1BP, da cui si ricava il polinomio caratteristico:

ΔA(λ)=|λIA|=|λIP1BP|

e dal momento che λ è uno scalare si può moltiplicare a sinistra e a destra di λI per P1 e per P. Infatti:

λI=λP1IP=P1λIP

Si ha quindi che:

|λIP1BP|=|P1λIPP1BP|=|P1(λIB)P|=|P1||(λIB)||P|

da cui |λIA|=|λIB|.

Questo fatto comporta che due matrici simili abbiano anche gli stessi autovalori, infatti se λ è un autovalore della matrice A, ed A è simile a B, si ha:

Ax=λxM1BMx=λx

per qualche vettore x diverso da zero. Moltiplicando entrambi i membri della seconda uguaglianza a sinistra per M si ottiene:

B(Mx)=λ(Mx) 

per cui λ è anche autovalore di B con autovettore Mx.

Due matrici con la stessa traccia, lo stesso determinante e lo stesso polinomio caratteristico non sono tuttavia necessariamente simili. Ad esempio:

[1001][1101]

non sono matrici simili.

Relazione con gli endomorfismi

Template:Vedi anche La relazione di similitudine fra matrici è usata soprattutto per la sua stretta relazione con la teoria degli endomorfismi di uno spazio vettoriale, riassunta nell'asserzione seguente: sia T un endomorfismo di uno spazio vettoriale. Le matrici associate a T rispetto a due basi diverse dello spazio sono simili.

Una matrice simile ad una matrice diagonale si dice diagonalizzabile. Lo studio della diagonalizzabilità di una matrice è un problema centrale in algebra lineare. Non tutte le matrici sono diagonalizzabili, ed a tal proposito sui campi reale e complesso la forma canonica di Jordan di una matrice quadrata A definisce una matrice triangolare J simile ad A che ha una struttura il più possibile vicina ad una matrice diagonale. In particolare, la matrice è diagonale se e solo se A è diagonalizzabile, altrimenti è divisa in blocchi detti blocchi di Jordan.

Particolare importanza riveste il caso in cui la matrice invertibile che definisce la relazione di similitudine è una matrice unitaria. Due matrici A e B sono unitariamente equivalenti se sono simili rispetto ad una matrice unitaria U, ovvero A=UBU. Ad esempio, le matrici hermitiane sono unitariamente equivalenti alle matrici diagonali reali, e le matrici normali sono unitariamente equivalenti alle matrici diagonali complesse.

Note

Bibliografia

Voci correlate

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