Raouliopsis
Raouliopsis S.F.Blake, 1938 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Gnaphalieae e sottotribù Gnaphaliinae).[1][2]
Etimologia
Il nome del genere è formato dal nome del genere botanico Raoulia Hook.f, 1852 e dal suffisso "-opsis" che deriva dal greco antico e significa "simile a". Pertanto, il nome Raouliopsis significa "simile a Raoulia".[3][4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Sidney Fay Blake (1892-1959) nella pubblicazione " Journal of the Washington Academy of Sciences. Baltimore, MD" ( J. Wash. Acad. Sci. 28: 173) del 1938.[5]
Descrizione
Portamento. Le specie di questo gruppo hanno un habitus di tipo erbaceo perenne a forma di cuscino alpino. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[6][7][8][9][10][11][4]
Fusto. La parte aerea in genere è cespitosa con una ricca ramificazione.
Foglie. Le foglie sono disposte densamente in modo alternato e sono più o meno sessili (e/o decorrenti). La lamina è intera e piatta con forme da concave a involute. La superficie è distalmente tomentosa (nella parte adassiale sono presenti dei ciuffi di peli).
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da capolini solitari sessili. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino disciforme e eterogamo. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, glabre o pelose a consistenza cartacea e brunastre, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta.
Fiori. I fiori (circa 26 per capolino) sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:
- fiori del disco esterni (15): sono femminili e filiformi;
- fiori del disco centrali (11): sono ermafroditi e tubulosi.
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno una forma deltata o più o meno lanceolata. I colori della corolla sono giallo (fiori centrali) e porpora (fiori periferici).
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[8]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma variabile ottusa; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali o dorsali. Le superfici stigmatiche sono separate.[8]
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma variabile ellissoidale; la superficie è glabra; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da alcuni fasci vascolari. Il pappo è formato da 12 - 15 setole capillari barbate connate in un anello basale.
Biologia
Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Colombia.[2]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
Il genere di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[16][17]
La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto. La sottotribù è divisa provvisoriamente in diversi cladi (Metalasia, Ifloga, Stoebe, Hap, Flag, Lasiopogon e Australasian); il genere Raouliopsis appartiene al gruppo definito "Gnaphaliinae stricto sensu", quello più vicino (da un punto di vista filogenetico) al "genere tipo" Gnaphalim.[18][11]
I caratteri distintivi del genere Raouliopsis sono:[10]
- il portamento è alpino-cuscinoforme;
- i fiori centrali sono gialli;
- la pubescenza sullo stilo è apicale e dorsale oppure è solamente dorsale;
Elenco delle specie
Questo genere ha 2 specie:[2]
- Raouliopsis pachymorpha (Wedd.) S.F.Blake
- Raouliopsis seifrizii S.F.Blake
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Celaena Wedd.
Note
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- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 Template:Cita web
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- ↑ 4,0 4,1 Template:Cita web
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- ↑ 10,0 10,1 10,2 Template:Cita.
- ↑ 11,0 11,1 Template:Cita.
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Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Raouliopsis Royal Botanic Gardens KEW - Database