Versore

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Template:F In matematica, un versore è un vettore in uno spazio normato di modulo uguale ad 1. Un versore è utilizzato per indicare una particolare direzione e verso.

Dato un qualunque vettore 𝐯 (diverso dal vettore nullo che è l'unico ad avere modulo pari a zero) è possibile formarne un versore moltiplicandolo per il reciproco del suo modulo:

𝐯^=𝐯𝐯.

Esempi

Esempi di versori comunemente utilizzati sono:

  • I versori associati agli assi cartesiani nello spazio: sono una terna di vettori di modulo unitario, ognuno parallelo ad uno degli assi coordinati. Sono indicati equivalentemente con:
    1. ı^,ȷ^,k^;
    2. 𝐞x,𝐞y,𝐞z;
    3. 𝐞1,𝐞2,𝐞3;
    4. 𝐱^,𝐲^,𝐳^;
    5. 𝐱0,𝐲0,𝐳0;
    6. [100],[010],[001].
  • I versori associati agli assi cartesiani nel piano: analoghi dei precedenti. Sono indicati come i precedenti, con l'eccezione che il terzo versore è mancante (e nel sesto caso sono presenti solo due componenti in ognuno dei due vettori rimanenti).
  • I versori associati ad un sistema di coordinate polari nel piano, che indicano la direzione radiale ed angolare. Si possono indicare equivalentemente con:
    1. r^,θ^;
    2. 𝐫^,θ^;
    3. 𝐞r,𝐞θ;
    4. 𝐫0,θ0.
  • Data una curva nel piano, per ogni punto di essa è possibile considerare il versore tangente e il versore normale. Si indicano spesso nei seguenti tre modi equivalenti:
    1. t^,n^;
    2. 𝐭^,𝐧^;
    3. 𝐞t,𝐞n.

Derivata di un versore

Template:Vedi anche Sia 𝐯^(t) un versore dipendente dal tempo. Se consideriamo il prodotto scalare di questo vettore per se stesso abbiamo:

𝐯^𝐯^=|𝐯^|2

e ricordando che i versori hanno modulo unitario si ha

𝐯^𝐯^=1.

Prendendo quest'ultima espressione, e derivandola membro a membro rispetto al tempo otteniamo:

𝐯^𝐯^+𝐯^𝐯^=0.

Data la commutatività del prodotto scalare

2(𝐯^𝐯^)=0
𝐯^𝐯^=0.

Poiché deve essere nullo il prodotto scalare di 𝐯^𝐯^, si evince che la derivata di un versore è sempre perpendicolare al versore stesso. Ciò in quanto il prodotto scalare può anche essere visto come la proiezione di un vettore sull'altro, che si annulla se e solo se i due vettori sono appunto perpendicolari.

La derivata di un versore, in generale, non è un versore; per dimostrarlo basta considerare il generico versore in coordinate polari:

𝐯^(t)=θ(t),θ^+1r^,

che in coordinate cartesiane diviene:

𝐯^(t)=cos(θ(t))ı^+sin(θ(t))ȷ^.

Derivando rispetto a t si ottiene:

𝐯^(t)=θ(t)(sin(θ(t))ı^+cos(θ(t))ȷ^),

dove il termine

sin(θ(t))ı^+cos(θ(t))ȷ^

è il versore ortogonale di modulo unitario, e dove il termine

θ(t)

è in generale diverso dall'unità.

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