Dimostrazione della irrazionalità di e

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Il numero e fu introdotto nel 1683 da Jacob Bernoulli. Più di mezzo secolo dopo, Eulero, che fu uno studente di Johann Bernoulli (fratello minore di Jacob), dimostrò che e è irrazionale; cioè, non può essere espresso come rapporto tra due interi.

Dimostrazione di Eulero

Eulero scrisse la prima dimostrazione dell'irrazionalità di e nel 1737 (ma il testo venne pubblicato solamente sette anni dopo).[1][2][3] Il matematico svizzero calcolò la rappresentazione di e come frazione continua semplice, che è

e=[2;1,2,1,1,4,1,1,6,1,1,8,1,1,,2n,1,1,].

Poiché questa frazione continua è infinita mentre ogni numero razionale è rappresentato da una finita, e è irrazionale. Per una breve dimostrazione della frazione continua di e, vedere Cohn (2006). [4][5] Poiché la frazione continua di e non è periodica, questo dimostra anche che e non è radice di un polinomio di secondo grado a coefficienti razionali; in particolare, e2 è irrazionale.

Dimostrazione di Fourier

La dimostrazione più conosciuta è quella di Joseph Fourier procedendo per assurdo,[6] che si basa sull'identità

e=n=01n!

Si supponga che e sia un numero razionale. Allora esistono a e b interi positivi tale che e=a/b. Da notare che b non può essere uguale a 1 dato che e non è un intero. Si può dimostrare utilizzando la precedente identità che e è strettamente compreso tra 2 e 3:

2=1+11!  <  e=1+11!+12!+13!+  <  1+(1+12+122+123+)  =  3.

Si definisca il numero

x=b!(en=0b1n!).

Se e è razionale, allora x è un intero, infatti sostituendo e=a/b nella definizione di x si ottiene

x=b!(abn=0b1n!)=a(b1)!n=0bb!n!.

Il primo termine è un intero, e ogni frazione nella somma è in effetti anch'essa un intero poiché nb per ogni termine. Pertanto, x è un intero.

Si dimostra ora che 0<x<1. Prima, per mostrare che x è strettamente positivo, si inserisce la rappresentazione in serie di e nella definizione di x, da cui si ricava

x=b!(n=01n!n=0b1n!)=n=b+1b!n!>0,

poiché tutti i termini sono strettamente positivi.

Resta da dimostrare che x<1. Per tutti i termini con nb+1 si ha la stima superiore

b!n!=1(b+1)(b+2)(b+(nb))<1(b+1)nb.

Questa disuguaglianza è stretta per ogni nb+2. Cambiando l'indice della sommatoria in k=nb e utilizzando la formula della serie geometrica, si ottiene

x=n=b+1b!n!<n=b+11(b+1)nb=k=11(b+1)k=1b+1(111b+1)=1b<1.

Dal momento che non esistono degli interi strettamente compresi tra 0 e 1, si è ottenuta una contraddizione e quindi e deve essere irrazionale. Q.E.D.

Dimostrazioni alternative

Si può ottenere un'altra dimostrazione[7] da quella precedente notando che

(b+1)x=1+1b+2+1(b+2)(b+3)+<1+1b+1+1(b+1)(b+2)+=1+x,

e questa disuguaglianza è equivalente a bx<1. Questo è ovviamente impossibile, poiché b e x sono numeri naturali.

Un'altra dimostrazione ancora[8][9] deriva dal fatto che

1e=e1=n=0(1)nn!

Si definisca sn come segue:

sn=k=0n(1)kk!

e1s2n1=k=0(1)kk!k=02n1(1)kk!<1(2n)!

Questo implica che 0<(2n1)!(e1s2n1)<12k12 per ogni intero n2

Si nota che (2n1)!s2n1 è sempre un intero. Si assuma che e1 sia razionale.

Quindi, e1=pq dove p,q sono coprimi e q0. È possibile scegliere n propriamente in modo che (2n1)!e1 sia un intero, cioè prendendo nq+12.

Perciò, con questa scelta, la differenza tra (2n1)!e1 e (2n1)!s2n1 dovrebbe essere un intero. Ma segue dalla disuguaglianza precedente che è impossibile. Quindi, e1 è irrazionale. Questo significa che e è irrazionale.

Generalizzazioni

Nel 1840, Liouville pubblicò una dimostrazione dell'irrazionalità di e2[10] seguita dalla dimostrazione che quest'ultimo non è neanche una radice di un polinomio di secondo grado a coefficienti razionali.[11] Questo ultimo risultato implica che e4 è irrazionale. Le sue dimostrazioni erano simili a quella di Fourier dell'irrazionalità di e. Nel 1891, Hurwitz spiegò come è possibile dimostrare attraverso la stessa strategia che e non è una radice di un polinomio di terzo grado a coefficienti razionali.[12] In particolare, e3 è irrazionale.

Più in generale, eq è irrazionale per ogni q razionale diverso da zero.[13]

Note

Voci correlate

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