Pseudognaphalium luteoalbum

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Pseudognaphalium luteoalbum (L.) Hilliard & B.L.Burtt, 1981 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]

Etimologia

Il nome del genere è formato da due parole greche: "pseudo" (= falso, ingannevole)[3] e “gnaphalon” (= ciuffo di lana) in riferimento all'aspetto lanoso di queste piante[4]. Il nome del genere si contrappone al genere botanico Gnaphalium, più o meno simile a quello di questa voce. L'epiteto specifico (luteoalbum) indica dei colori variabili tra il giallo e il banco.[5]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Carl Linnaeus (1707-1778), Olive Mary Hilliard (1925-2022) e Brian Laurence Burtt (1913-2008) nella pubblicazione " Botanical Journal of the Linnean Society" ( Bot. J. Linn. Soc. 82(3): 206 ) del 1981.[6]

Descrizione

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori

Habitus. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo annuale. La forma biologica è terofita parassita (T par), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e possiedono organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice). Alcune specie sono aromatiche.[7][8][9][10][11][12][13]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice e regolarmente ramosa. La superficie può essere più o meno lanosa-tomentosa, ma non ghiandolosa. La parte ipogea è un fittone; le radici a volte sono fibrose. L'altezza varia da 5 a 30 (40) cm.

Foglie. Le foglie, sia basali che cauline, in genere sono disposte in modo alternato e sono sessili e appena decorrenti (1 – 2 mm). La lamina è intera con forme oblanceolato-lineari con apici acuti; le basi sono semi-abbraccianti; i margini sono continui. La superficie, uninervia, è bianco-tomentosa o grigio-lanosa su entrambe le facce. Dimensione delle foglie: 2 - 5 x 10 – 25 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da 4 - 10 capolini raccolti in formazioni racemose fogliose (o glomeruli). Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide (con fiori omogami) o disciforme (con fiori eterogami). Le foglie bratteali non sono presenti. I capolini sono formati da un involucro, con forme da subglobose a campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, bianco-gialle e a consistenza cartacea e superficie glabra, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 4 serie e sono libere alla base (gli strati di stereoma sono divisi); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta. Dimensione dell'involucro: 4 – 5 mm. Diametro dei glomeruli delle sinflorescenze: 1 – 2 cm.

Fiori. I fiori (quelli esterni: 135 - 160; quelli interni: 5 - 10) sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:

  • fiori del disco esterni: sono femminili (pistillati) e filiformi;
  • fiori del disco centrali: sono ermafroditi (bisessuali).

In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno una forma deltata o più o meno lanceolata. I colori della corolla sono giallo e tonalità vicine; i fiori interni hanno delle punte rossastre..
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle piatte; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[9]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma troncata; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali. Le superfici stigmatiche sono separate.[9]
  • Antesi: da giugno a novembre.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma variabile da oblunga (compressa) a obovoidale; la superficie è pubescente per doppi peli clavati; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da 4 - 6 fasci vascolari o creste. Il pappo in genere ridotto e persistente, è formato da una serie di setole capillari barbate lunghe 2,5 mm, libere alla base. Dimensione degli acheni: 0,5 mm.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[15] – Distribuzione alpina[16])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sub-Cosmopolita. Pseudognaphalium luteoalbum è originario dell'Eurasia.[13]

Distribuzione: in Italia questa specie è rara, ma si trova su tutto il territorio. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia, Svizzera e Austria. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi.[16] Nel resto dell'Europa e dell'areale del Mediterraneo si trova ovunque; è presenta anche in Africa, in Asia (temperata) e in Australia.[2] In America è introdotto e naturalizzato.[13]

Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono gli incolti umidi, i bordi stradali, i campi e pascoli, i fossati, gli argini, gli stagni stagionali, i giardini e altri siti disturbati. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.

Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1.200 Template:M s.l.m. (2.000 Template:M s.l.m. altrove[13]); nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare (oltre a quello planiziale).

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]

Formazione: delle comunità terofiche pioniere nitrofile
Classe: Isoëto-Nanojuncetea

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]

Filogenesi

Il genere di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[20][21]

Pseudognaphalium, all'interno della tribù, appartiene al clade Hap, un gruppo informale della sottotribù Gnaphaliinae che occupa una posizione più o meno "basale" ed è "fratello" ai cladi Flag e Australasian. Le specie di questo clade sono caratterizzate dalla divisione dello stereoma sulle brattee involucrali (hanno la base libera) e differiscono dalle "gnaphalie s.s." per i pochi e piccoli capolini, con forme cilindriche e con poche serie di brattee involucrali. Il clade tuttavia rimane ancora largamente parafiletico.[22]

Pseudognaphalium si distingue dal genere simile Gnaphalium per l'assenza di foglie bratteali nelle infiorescenze, per le brattee dell'involucro colorate di giallo e bianco.

I caratteri distintivi per la specie Pseudognaphalium luteoalbum sono:[12]

  • l'altezza del fusto è di 5 - 30 cm;
  • le foglie non sono decorrenti (in modo evidente) e sono bianco-tomentose su entrambe le facce;
  • le brattee sono giallastre.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 14, 16 e 28.[12][13]

Nella "Flora d'Italia" (seconda edizione) questa specie è nominata Laphangium luteoalbum (L.) Tzvelev.

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2] Template:Div col

  • Dasyanthus conglobatus Bubani
  • Filaginella luteoalba (L.) Opiz
  • Gnaphalium conglobatum Lam.
  • Gnaphalium depressum Steud.
  • Gnaphalium luteoalbum L.
  • Gnaphalium luteoalbum var. incanum A.Rich. ex Endl.
  • Helichrysum luteoalbum (L.) Rchb.
  • Laphangium luteoalbum (L.) Tzvelev
  • Gnaphalium alboluteum Roxb.
  • Gnaphalium diffusum Baker
  • Gnaphalium gracile Blume
  • Gnaphalium javanum DC.
  • Gnaphalium leontopodinum Bory ex DC.
  • Gnaphalium luteoalbum var. depressum Lej.
  • Gnaphalium luteoalbum var. glandulosum Walp.
  • Gnaphalium luteoalbum var. glomeratum Porta
  • Gnaphalium luteoalbum var. occidentale Nutt.
  • Gnaphalium luteoalbum var. pallidum Hook.f.
  • Gnaphalium luteolum E.H.L.Krause
  • Gnaphalium martabanicum Wall.
  • Gnaphalium molle Salisb.
  • Gnaphalium orixense Roxb.
  • Gnaphalium pallidum Lam.
  • Gnaphalium pompejanum Ten.
  • Gnaphalium reinwardtianum Miq.
  • Gnaphalium sphaericum Perr. ex DC.
  • Gnaphalium trifidum Thunb.
  • Helichrysum conglomeratum Moench
  • Pseudognaphalium luteoalbum var. pallidum (Lam.) Karthik. & Moorthy
  • Pseudognaphalium luteoalbum subsp. turcicum Yıld.

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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