Pione

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In fisica delle particelle con il termine pione, o mesone π[1][2] («mesone Pi» è un calco del termine inglese pi meson), si indica un gruppo di tre mesoni leggeri formati dalle combinazioni di un quark e un antiquark, entrambi di prima generazione (u e d).[3] I simboli dei tre pioni sono: π+, π0, π(ad apice, per ciascuno è evidenziata la carica elettrica). Sono particelle instabili, soggette a decadimento tramite interazione debole±)[4] o elettromagnetica0).[5]

Allo stato virtuale il pione è la particella che viene scambiata nell'interazione nucleare forte fra nucleoni.[6][7]

Il pione fu il primo mesone ad essere teorizzato nel 1935 da Hideki Yukawa. La «particella di Yukawa»[8] venne scoperta sperimentalmente nel 1947 da Cesar Lattes, Giuseppe Occhialini, Hugh Muirhead e Cecil Powell nei raggi cosmici.[9]

Proprietà

I pioni hanno spin pari a zero (come tutti i mesoni sono bosoni) e sono composti di quark di prima generazione. Un quark up e un antiquark down formano un Template:Particella subatomica (Template:Particella subatomicaTemplate:Particella subatomica), un down e un anti-up formano un Template:Particella subatomica(Template:Particella subatomicaTemplate:Particella subatomica), la sua antiparticella. Combinazioni di up e anti-up, o down e anti-down, sono entrambe neutre, ma, poiché hanno gli stessi numeri quantici, si trovano solo in una combinazione di stati. La combinazione con minore energia è il Template:Particella subatomica, che è antiparticella di se stesso[10] ed è formato da una combinazione neutra di quark up e down (Template:Particella subatomicaTemplate:Particella subatomica, Template:Particella subatomicaTemplate:Particella subatomica). Insieme, i pioni formano un tripletto di isospin; ogni pione ha isospin 1 (I=1) e la terza componente dell'isospin è uguale alla carica (Iz=+1;0;1).

I Template:Particella subatomica e i Template:Particella subatomica possono combinarsi per formare un atomo esotico chiamato pionio, se vengono creati l'uno vicino all'altro con un basso momento relativo.

Il mesone Template:Particella subatomica ha una massa di 139,6 MeV/c2[11] e una vita media di 2,6×10−8 secondi. Il mesone Template:Particella subatomica ha massa 135,0 MeV/c2 e una vita media di 8,4×10−17 secondi.

Decadimento

Diagramma di Feynman del decadimento pionico principale.

Il decadimento principale (probabilità 99,9877%) per il pione carico (Template:Particella subatomica) ha come prodotti un muone e il suo neutrino:

π+μ++νμ,πμ+ν¯μ.

Il secondo tipo di decadimento (0,0123%) è in elettrone e il suo neutrino:

π+e++νe,πe+ν¯e.

Il decadimento principale (98,798%) per il pione neutro (Template:Particella subatomica) è in due fotoni:

π02γ.

Il secondo decadimento più importante (1,198%) è chiamato decadimento Dalitz in un fotone e una coppia elettrone-positrone:

π0γ+e++e.

Previsione teorica della massa

Nel 1935 Yukawa ipotizzò l'esistenza del pione sulla base di un semplice ragionamento: l'interazione elettromagnetica, dovuta ad uno scambio di fotoni privi di massa, è a lungo raggio, mentre l'interazione nucleare avendo un raggio d'azione limitato (circa 1,3 fm) deve avere una particella mediatrice dotata di massa. Il fisico giapponese cercò quindi di prevederne la misura.

Ora, la lunghezza d'onda di de Broglie per esempio per il protone corrisponde al suo raggio classico:

mpc0=0,2fm

si potrebbe quindi pensare che la mediatrice dell'interazione nucleare debba avere raggio corrispondente al raggio nucleare:

mπc0=1,3fm

Si prevede quindi una massa dell'ordine dei 140 MeV, compatibile con i dati sperimentali.

A questa stima si arriva anche passando per il principio di indeterminazione di Heisenberg, nella forma:

ΔEΔt2

Niente, però, vieta ad una particella che ha energia e tempo caratteristici di essere prossimi all'azione elementare, per cui, detti:

ΔE=mπc2
Δt=1.3fmc

si ottiene la relazione di cui sopra.

Il corrispondente potenziale, detto potenziale di Yukawa, è della forma:

Aer1.3fmr

Note

Bibliografia

  • Template:Cita pubblicazione
  • J. Steinberger, W. K. H. Panofsky and J. Steller (1950). Evidence for the production of neutral mesons by photons. Physical Review 78: 802. doi:10.1103/PhysRev.78.802.

Voci correlate

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