Matrice di Hurwitz

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In matematica, una matrice quadrata è chiamata matrice di Hurwitz se tutti gli autovalori hanno parte reale negativa. Per ogni autovalore λi della matrice di Hurwitz A l'equazione differenziale:

x˙=Ax

è stabile, ovvero x(t)0 per t.

Se G(s) è una (matrice di valori) di una funzione di trasferimento, G è chiamata talvolta funzione di trasferimento "di Hurwitz" se i poli di tutti gli elementi della G hanno parte reale negativa. È noto che non è necessario che la matrice G(s), sia una matrice di Hurwitz e non è necessario che sia necessariamente quadrata. La connessione è che se la matrice A è una matrice di Hurwitz, allora il sistema dinamico:

x˙(t)=Ax(t)+Bu(t)
y(t)=Cx(t)+Du(t)

è una funzione di trasferimento di Hurwitz.

Polinomi

Dato un polinomio reale:

p(z)=a0zn+a1zn1++an1z+an

la matrice di Hurwitz corrispondente al polinomio p è la matrice quadrata di dimensione n×n data da:

H=(a1a3a5000a0a2a40a1a3a0a200a1ana0an100an2anan3an10000an4an2an)

Nel 1895 Adolf Hurwitz ha stabilito (criterio di Routh-Hurwitz) che un polinomio è stabile (ovvero le radici hanno parte reale strettamente negativa) se e solo se tutti i minori principali di guida della matrice di H(p) sono positivi:

Δ1(p)=|a1|=a1>0Δ2(p)=|a1a3a0a2|=a2a1a0a3>0Δ3(p)=|a1a3a5a0a2a40a1a3|=a3Δ2a1(a1a4a0a5)>0

e così via. I minori Δk(p) sono detti determinanti di Hurwitz.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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