Eptadecagono

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In geometria, un eptadecagono è un poligono con 17 lati. Un eptadecagono regolare ha 17 lati congruenti e ogni angolo interno misura

18017217gradi=(158+1417)gradi158,8235294gradi.

La costruibilità implica che qualunque funzione trigonometrica di 2π/17 possa essere espressa servendosi solo di operazioni aritmetiche e radici quadrate. Il libro di Gauss Disquisitiones Arithmeticae contiene la seguente espressione, qui riportata in notazione moderna:

16cos2π17=1+17+34217+217+31734217234+217.

Si vuole mostrare come Gauss sia arrivato a tale soluzione e come il problema sia connesso alla costruibilità dei poligoni regolari.

Un eptadecagono regolare.

Introduzione

L'eptadecagono regolare è un poligono costruibile con riga e compasso, come fu mostrato da Carl Friedrich Gauss nel 1796. Gauss fu così entusiasta della sua scoperta che chiese che ne fosse inciso uno sulla sua tomba. Lo scultore si rifiutò, sostenendo che la costruzione era così difficile che il poligono risultante non si sarebbe distinto da una circonferenza.

La costruzione dei poligoni regolari di n lati rappresentò una sfida per tutti i matematici dall'antichità fino al XIX secolo. Tale costruzione è equivalente alla suddivisione della circonferenza in un numero n di archi uguali: congiungendo i punti in cui la circonferenza viene suddivisa, si ottiene il poligono regolare, cioè equilatero ed equiangolo, che si vuole costruire.

Negli Elementi, Euclide si occupa della costruzione dei poligoni regolari nel IV Libro, risolvendo il problema per n=3,4,5,6,15. Le sue costruzioni si fondano inizialmente sulle caratteristiche del particolare poligono regolare; per esempio, la costruzione del pentagono di Euclide si basa sull'osservazione che il triangolo isoscele con base un lato del pentagono ed il vertice opposto è tale che gli angoli alla base sono doppi del terzo angolo. Già Euclide, comunque, delinea un criterio di costruibilità dei poligoni: sebbene non esplicitato negli Elementi, Euclide ed i matematici greci erano in grado di costruire un qualunque poligono di 2m lati (con m intero positivo 1), una volta costruito il poligono di 2m1 lati: basandosi sulla bisezione del lato o equivalentemente dell'arco di circonferenza, a partire dal quadrato si costruisce l'ottagono e poi il 16-gono e così via. Inoltre, nella Proposizione 16 del IV Libro, con la costruzione del pentadecagono, Euclide indica un ulteriore criterio di costruibilità dei poligoni regolari: se sono costruibili i poligoni regolari di r lati e di s lati e r e s sono primi fra loro, cioè le loro scomposizioni in fattori primi hanno in comune solo il fattore 1, allora è costruibile anche il poligono regolare di rs lati. In sintesi, a partire dai risultati del IV Libro di Euclide, i matematici dell'antichità erano in grado di costruire poligoni regolari di 2mP1rP2s lati dove m è un intero non negativo, P1 e P2 sono i primi distinti 3 e 5, mentre r e s possono valere 0 o 1.

L'eptadecagono è il poligono regolare di 17 lati e il problema della sua costruzione fu risolto da Gauss nel 1796:

"...Avevo già scoperto ogni cosa relativa alla separazione delle radici dell'equazione

zn1z1=0

in due gruppi. Dopo intense considerazioni della relazione di tutte le radici l'una con l'altra sul piano aritmetico, riuscii durante una vacanza a Braunschweig, nella mattina del giorno 29 marzo 1796 a vedere la relazione nel modo più chiaro, così che fui in grado di applicarla immediatamente ai 17 lati e alle verifiche numeriche".

Come scrive Gauss nelle sue note autobiografiche, la soluzione della costruzione del poligono di 17 lati consiste nella risoluzione dell'equazione

zn=1

nel piano complesso per n=17. Trovare tali soluzioni significa trovare il valore numerico del coseno della 17-sima parte dell'angolo giro e costruire l'eptadecagono regolare consiste nel costruire geometricamente il numero trovato.

Il giovane Gauss nel 1796 riuscì a dimostrare, inoltre, che, se n è un numero primo di Fermat, allora il poligono regolare con un numero n di lati è costruibile con riga e compasso.
Ricordiamo che i numeri di Fermat sono espressi dalla formula Fm=2(2m)+1 e che solo i numeri ottenuti per m=0,1,2,3,4 (i cui valori sono rispettivamente 3, 5,17, 257, 65537) sono stati sinora verificati essere primi.

Gauss provò dunque, più in generale, che un poligono regolare di n lati è costruibile se la sua scomposizione in fattori primi è del tipo

N=2kp1p2ps

dove k è un numero intero non negativo e i fattori pj sono numeri di Fermat primi distinti. Egli intuì anche che la condizione suddetta doveva essere anche necessaria, ma la cosa venne provata solo più tardi da Pierre-Laurent Wantzel, nel 1836.

L'equazione ciclotomica

Si cercano le soluzioni dell'equazione

zn1=0

nel campo dei numeri complessi, o equivalentemente di zn=1, cioè si cercano le n radici n-sime dell'unità.

A un punto della circonferenza unitaria nel piano di Argand-Gauss risulta associato il numero complesso

z=cosθ+isinθ=eiθ,

dove si è aggiunta la notazione esponenziale dei numeri complessi.

Le n radici dell'unità sulla circonferenza unitaria.

Considerando la circonferenza unitaria di centro O(0,0) e raggio unitario nel piano complesso, le radici dell'equazione giacciono sulla circonferenza unitaria e la dividono in n archi uguali.

Poiché le radici dell'equazione zn1+zn2+zn3++z+1=0 insieme alla radice z=1 sono le n radici dell'unità e dividono la circonferenza unitaria in n parti uguali, l'equazione precedente è detta equazione ciclotomica (“che divide la circonferenza”).

Si ricordi che le n radici n-sime dell'unità, cioè i numeri R,R2,R3,,Rn=1 formano un gruppo moltiplicativo, dal momento che soddisfano le seguenti condizioni:

1) chiusura: RaRb=Ra+b=Rc dove a, b, c sono interi minori di n;

2) associatività: Ra(RbRc)=(RaRb)Rc=Ra+b+c;

3) elemento neutro: Rn poiché RaRn=Ra;

4) elemento inverso di Ra è Rna.

Il metodo di Gauss

L'equazione ciclotomica per n=17 è

R16+R15+R14++R+1=0.

Si dimostra con l'utilizzo delle proprietà di un gruppo moltiplicativo che le 16 radici di questa equazione ciclotomica (R1,R2,,R16) non sono altro che le potenze crescenti da 1 a 16 della radice R.

Per ricondurre allora la soluzione dell'equazione ciclotomica alla soluzione di equazioni di 2º grado, si accoppiano le radici in modo tale da ridurre via via il grado dell'equazione da risolvere.

A questo scopo, si cerca dapprima un numero g tale che le radici possano essere ordinate nell'ordine R,Rg,Rg2, dove R è la radice 17ª primitiva dell'unità.

Si definisce radice primitiva n-sima dell'unità una radice R tale che Rn=1 e Rp=1 per tutti gli interi positivi p<n.

Gauss mostra che per n=17 il valore di g opportuno è 3. (Per g=2, non si riesce ad ottenere tutte le radici dell'equazione ciclotomica). Si ordinano, allora, le radici in questo modo:

R,R3,R9,R10,R13,R5,R15,R11,R16,R14,R8,R7,R4,R12,R2,R6,

dove si sono applicate le proprietà del gruppo ciclico, per cui, per n=17, per esempio R27=R10, R81=R68+13=R13 e così via.

Si definiscono ora

y1=R+R9+R13+R15+R16+R8+R4+R2,
y2=R3+R5+R10+R11+R14+R7+R12+R6.

Naturalmente si ha che

y1+y2=1

mentre con un semplice calcolo si conclude che

y1y2=4

quindi, y1 ed y2 sono le radici dell'equazione di 2º grado

y2+y4=0

Proseguendo con lo stesso metodo, si definiscono x1 e x2 prendendo i termini alternati di y1:

x1=R+R13+R16+R4x2=R9+R15+R8+R2

mentre w1 e w2 si definiscono con i termini alternati di y2:

w1=R3+R5+R14+R12,w2=R10+R11+R7+R6

Naturalmente:

x1+x2=y1,w1+w2=y2

mentre si verifica che

x1x2=1,w1w2=1

pertanto, la coppia x1 ed x2 e la coppia w1 e w2 soddisfano rispettivamente l'equazioni di 2º grado

x2y1x1=0,w2y2w1=0

Si prendono, poi, i termini alternati in x1:

ν1=R+R16,ν2=R13+R4

ottenendo che

ν1+ν2=x1,ν1ν2=w1

e v1 e v2 sono radici dell'equazione

ν2x1ν+w1=0

Infine, R ed R16 sono radici dell'equazione di 2º grado

r2ν1r+1=0

infatti la loro somma è v1, mentre il loro prodotto è R17=1.

In conclusione, R si può trovare risolvendo tante equazioni quadratiche quanti sono i fattori di n1=2222, ma ci sono 16 possibili valori di R, dal momento che ci sono 16 radici primitive 17-me dell'unità (R1,R2,,R16 cfr. (2), (3), ...). Sarebbe utile che R fosse

R=cos2π17+isin2π17=ei2π17

così che, essendo

R1=cos2π17isin2π17=R16

si avrebbe

ν1=R+R16=R+1R=2cos(2π17)
ν2=R4+R13=R4+1R4=2cos(8π17).

Poiché sia 2π17 che 8π17 sono minori di π2 e nel primo quadrante il coseno dell'angolo decresce al crescere dell'angolo, allora

ν1>ν2>0ez1=ν1+ν2>0.

Analogamente,

w1=R3+R5+R14+R12=(R3+1R3)+(R5+1R5)=
=2cos(6π17)+2cos(10π17)=2cos(6π17)2cos(7π17).

Poiché 6π17<7π17<π2,cos(6π17)>cos(7π17), implica che w1>0.

Anche

y2=(R3+1R3)+(R5+1R5)+(R6+1R6)+(R7+1R7)=
=2cos(6π17)+2cos(10π17)+2cos(12π17)+2cos(14π17),

dove l'unico termine positivo è il primo; infatti, cos(6π17)<cos(5π17)=cos(12π17), che permette di concludere che y2<0. Poiché y1y2=4, si può concludere anche che y1>0.

La soluzione aritmetica

Si risolvono ora numericamente l'equazioni di 2º grado trovate, riassumendo il procedimento seguito.

Sia data l'equazione ciclotomica

R16+R15+R14++R+1=0.

I passo: si sono definite y1 e y2:

y1=R+R9+R13+R15+R16+R8+R4+R2,
y2=R3+R5+R10+R11+R14+R7+R12+R6,

che sono soluzioni dell'equazione

y2+y4=0.

Pertanto, risolvendo la precedente equazione:

y1=12(171),y2=12(171).

II passo: si sono definite x1 e x2

x1=R+R13+R16+R4,x2=R9+R15+R8+R2,

che sono soluzioni dell'equazione

x2y1x1=0,

da cui

x1,2=12y1±124+y12=12y1±1212+3y1+4y2=
=14(171)±1434217,

dove la seconda uguaglianza si è introdotta per semplificare il calcolo successivo ed è di immediata verifica.

III passo: si sono definite w1 e w2

w1=R3+R5+R14+R12,w2=R10+R11+R7+R6

che sono soluzioni dell'equazione

w2y2w1=0

da cui

w1,2=12y2±124+y22=12y2±1212+4y1+3y2=
=14(171)±1434+217)

dove la seconda uguaglianza si è introdotta, analogamente al II Passo, per semplificare il calcolo successivo ed è di immediata verifica.

IV passo: infine, si sono definite v1 e v2

ν1=R+R16,ν2=R4+R13

che sono soluzioni dell'equazione

ν2x1ν+w1=0

cioè:

ν1,2=12x1±12x124w1

In particolare sostituendo i valori di z1 e w1 si ottiene:

ν12=cos(2π17)=116+1716+11634217+1817+31734217234+217.

La costruzione geometrico-aritmetica

Costruzione dell'Eptadecagono utilizzando Cerchi di Carlyle

Qui a destra si può seguire una costruzione che è direttamente derivata dalle equazioni descritte nelle sezioni precedenti. Per la ricerca delle radici delle singole equazioni vengono utilizzati i cerchi di Carlyle.

Poligoni derivati

La costruzione esatta dell'eptadecagono consente di disegnare in modo esatto anche altri poligoni. Infatti se in uno stesso cerchio si inscrivono un triangolo equilatero, un pentagono o un pentadecagono che abbiano un vertice in comune con un eptadecagono anch'esso inscritto nello stesso cerchio, è possibile determinare l'angolo al centro dei seguenti altri poligoni:

Numero di lati,
angoli e vertici
Poligono ausiliario Determinazione angolo interno
(frazioni di angolo giro)
Animazione: costruzione
con riga e compasso
34 12817=134 34-gono
51 Triangolo
equilatero
61713=151 51-gono
85 Pentagono 71725=185 85-gono
255 Pentadecagono 817715=1255 255-gono

Una costruzione puramente geometrica

Il primo metodo effettivo di costruzione con riga e compasso dell'eptadecagono, descritto dall'animazione seguente, è stato proposto da Johannes Erchinger, pochi anni dopo il lavoro di Gauss.

Costruzione geometrica dell'Eptadecagono
Costruzione geometrica dell'Eptadecagono

Voci correlate

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