Biforcazione di Hopf

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Biforcazione di Hopf, autovalore di jacobiano in piano complesso

In matematica, in particolare nello studio dei sistemi dinamici e nella teoria delle biforcazioni, si parla di biforcazione di Hopf quando, al variare di un certo parametro di controllo μ, un punto di equilibrio modifica la sua stabilità in corrispondenza della formazione di un ciclo limite (attrattivo o repulsivo).

Definizione

Spazio delle fasi di forma canonica di Biforcazione di Hopf dzdt=z((λ+i)+(α+iβ)|z|2)., z,λ,α,β.

La caratterizzazione formale di questi punti è destinata al teorema di Hopf sulle biforcazioni:

Sia

x˙=f(x,μ)

un sistema di dimensione n2 e sia (x0,μ0) un punto tale che

  1. f(x0,μ0)=0
  2. Lo jacobiano di f Jf(x0,μ0) ha una coppia di autovalori immaginari puri λ1,2=±iβ e nessun altro autovalore con parte reale nulla.
  3. Vale la condizione di attraversamento [d(λ1,2)dμ]μ=μ00

Allora in (x0,μ0) nasce una soluzione periodica (ciclo limite) con ampiezza iniziale nulla e periodo 2πβ. Il punto (x0,μ0) viene detto di biforcazione di Hopf.

La terza condizione chiede che gli autovalori λ1,2 attraversino l'asse immaginario. Si chiede quindi che la derivata della parte reale degli autovalori rispetto al parametro non sia nulla, il che significherebbe che la parte reale rimarrebbe nulla anche per μμ0.

Una biforcazione di Hopf può essere supercritica oppure subcritica. Nel primo caso, μμ0 esiste un attrattore stabile, nel secondo invece, i cicli si formano per μ<0 e sono α-limite (quindi non attrattivi) e l'equilibrio è instabile per μ>0.

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