Algebra elementare

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LTemplate:'algebra elementare è la branca della matematica che studia il calcolo letterale, cioè studia i monomi e i polinomi ed estende ad essi le operazioni aritmetiche, dette in questo contesto operazioni algebriche.

Ciò è di grande utilità perché:

  • consente la formulazione generale di leggi aritmetiche (come a+b=b+a per ogni a e b), e quindi è il primo passo per un'esplorazione sistematica delle proprietà del sistema dei numeri reali;
  • consente di riferirsi a numeri incogniti e quindi di formulare delle equazioni e di sviluppare tecniche per risolverle (per esempio: "trova un numero x tale che 3x+2=10);
  • consente la formulazione di relazioni funzionali (come la seguente: "se si vendono x biglietti, allora il profitto sarà 10x5 euro").

Un'espressione algebrica può contenere numeri, variabili ed operazioni aritmetiche; esempi sono a+3 e x23.

Un'equazione è una proposizione aperta, contenente un'uguaglianza, che può essere vera o falsa in funzione del valore attribuito alle variabili incognite in essa presenti. Alcune equazioni sono vere per ogni valore delle incognite (per esempio a+(b+c)=(a+b)+c); esse sono conosciute come identità. Altre equazioni contengono dei simboli per le variabili incognite e siamo quindi interessati a trovare quei particolari valori che rendono vera l'uguaglianza, cioè rendono il primo membro uguale al secondo: x21=4. Essi sono detti soluzioni dell'equazione.

Esempi di equazioni

Le equazioni più semplici da risolvere sono quelle lineari (cioè di grado 1), come

2x+3=10.

La tecnica fondamentale è quella di sommare, sottrarre, moltiplicare o dividere entrambi i membri di un'equazione per lo stesso numero, e, ripetendo più volte questo processo, arrivare ad esprimere direttamente il valore della x. Nell'esempio precedente, se si sottrae 3 da entrambi i membri, si ottiene

2x=7

e dividendo entrambi i membri per 2, si ottiene la soluzione

x=72.

Equazioni come

x2+3x=5

sono note come equazioni quadratiche e per esse esiste una semplice formula risolutiva per trovare tutte le soluzioni.

Espressioni o affermazioni possono contenere molte variabili, da cui potrebbe essere possibile o impossibile ricavare il valore di alcune variabili. Per esempio:

(x1)2=0y.

Dopo alcuni semplici passaggi algebrici, possiamo dedurre che x=1, ma non possiamo dedurre quale sia il valore di y. Comunque, se noi avessimo avuto un'altra equazione nelle incognite x e y, avremmo potuto ottenere la risposta tramite un sistema di equazioni. Per esempio:

{4x+2y=142xy=1

Ora, moltiplichiamo la seconda per 2, ottenendo le seguenti espressioni:

{4x+2y=144x2y=2

Poiché abbiamo moltiplicato l'intera equazione per 2 (ossia entrambi i membri), abbiamo in realtà ottenuto un'affermazione equivalente. Ora possiamo combinare le due equazioni, sommando membro a membro:

8x=16.

In questo modo abbiamo ottenuto un'equazione in una sola incognita, che possiamo facilmente risolvere dividendo per 8 e ottenendo x=2.

Ora scegliamo una delle due equazioni di partenza.

4x+2y=14.

Sostituiamo 2 al posto di x:

4(2)+2y=14.

Semplifichiamo

8+2y=14,
2y=6.

E risolviamo per y, ottenendo 3. La soluzione di questo sistema di equazioni è x=2 e y=3, ossia la coppia (2,3).

Leggi di algebra elementare (su un campo)

ab=a+(b).
  • La moltiplicazione è un'operazione commutativa.
    • La divisione è l'operazione inversa della moltiplicazione.
    • Dividere è lo stesso che moltiplicare per il reciproco:
ab=a(1b).
  • Se ab=0, allora a=0 o b=0 (legge di annullamento del prodotto).
  • L'elevamento a potenza non è un'operazione commutativa.
    • L'elevamento a potenza ha due operazioni inverse: il logaritmo e la radice.
      • Esempi: se 3x=10 allora x=log310. Se x2=10, allora x=101/2.
    • La radice quadrata di -1 è i.
  • La proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all'addizione: c(a+b)=ca+cb.
  • La proprietà distributiva dell'esponenziazione rispetto alla divisione: (ab)c=acbc.
  • Come combinare gli esponenti: abac=ab+c.
  • Se a=b e b=c, allora a=c (proprietà transitiva dell'uguaglianza).[1]
  • a=a (proprietà riflessiva dell'uguaglianza).
  • Se a=b, allora b=a (proprietà simmetrica dell'uguaglianza).
  • Se a=b e c=d, allora a+c=b+d.
    • Se a=b, allora a+c=b+c per ogni c, per via della riflessività dell'uguaglianza.
  • Se a=b e c=d, allora ac = bd.
    • Se a=b, allora ac=bc per ogni c per via della riflessività dell'uguaglianza.
  • Se due simboli sono uguali, allora uno può essere sostituito con l'altro.
  • Se a>b e b>c, allora a>c (transitività della disuguaglianza).
  • Se a>b, allora a+c>b+c per ogni c.
  • Se a>b e c>0, allora ac>bc.
  • Se a>b e c<0, allora ac<bc.

Note

Voci correlate

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