Circuito RLC

Da testwiki.
Versione del 25 feb 2025 alle 13:38 di imported>Geoide (rimossi wl secondo linee guida vedi Wikipedia:Wikilink#Wikilink nei titoli di sezioni e sottosezioni)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Un circuito RLC è un circuito elettrico contenente solo resistori, induttori e condensatori. Per estensione, viene spesso definito RLC un circuito che contenga solamente elementi passivi. Il nome del circuito deriva dai simboli delle grandezze fisiche che caratterizzano gli elementi passivi, rispettivamente resistenza elettrica, induttanza e capacità elettrica.

I circuiti RLC sono sistemi dinamici lineari. Un circuito RLC costituisce un oscillatore armonico per la corrente elettrica ed entra in risonanza seguendo le medesime leggi fisiche del circuito LC. La differenza rispetto a quest'ultimo è la presenza del resistore, che smorza le oscillazioni indotte nel circuito qualora non siano sostenute da una sorgente.

RLC in serie e in parallelo

Nelle figure a destra sono raffigurati i circuiti RLC in serie e parallelo.

RLC in serie

Errore nella creazione della miniatura:
Circuito RLC in serie con generatore costante.

Si consideri il circuito RLC in serie in figura, applicando la legge di Kirchhoff delle tensioni si ottiene:

vR(t)+vL(t)+vC(t)=e(t)

e, sostituendo le relazioni costitutive degli elementi:

Ri(t)+Ldi(t)dt+1C0ti(t)dt=e(t).

Tendendo presente che come generatore di tensione costante e(t)=e0, derivando una volta rispetto a t e dividendo per l'induttanza L, si può riscrivere l'equazione in forma differenziale:

RLdi(t)dt+d2i(t)dt2+1LCi(t)=0.

Dunque la presenza di un generatore costante non influisce sulle equazioni: la soluzione dell'equazione differenziale è la stessa di quella senza generatore, come se fosse in evoluzione libera. Si definiscono poi due parametri:

α=R2L

detta costante di smorzamento e:

ω0=1LC

detta pulsazione di risonanza.

RLC in parallelo

File:RLC parallelo.PNG
Circuito RLC in parallelo con generatore costante.

Considerato il circuito RLC in parallelo in figura, con generatore di corrente costante, applicando la legge di Kirchhoff delle correnti si ottiene:

iR(t)+iC(t)+iL(t)=i(t)

Sostituendo le relazioni costitutive degli elementi:

v(t)R+Cdv(t)dt+1L0tv(t)dt=i(t)

Derivando una volta rispetto a t e dividendo per la capacità C, si può riscrivere l'equazione in forma differenziale:

1RCdv(t)dt+d2v(t)dt2+1LCv(t)=0

La presenza di un generatore costante di corrente non influisce sulle equazioni: la soluzione dell'equazione differenziale è la stessa di quella senza il generatore stesso, come se fosse in evoluzione libera. Si definiscono i due parametri:

α=12RC

detta costante di smorzamento (da notare che è diversa da quella del circuito in serie) e:

ω0=1LC

detta pulsazione di risonanza che coincide con quella ottenuta per l'RLC in serie.

Soluzione dell'equazione

Entrambe le equazioni che governano il circuito RLC in serie e parallelo sono della forma:

d2x(t)dt2+2αdx(t)dt+ω02x(t)=0

dove α è diverso dal circuito in serie a quello in parallelo, mentre la ω0 è uguale per entrambi i circuiti. I due circuiti sono duali. Sostituendo alla precedente espressione la sua equazione caratteristica, si ottiene un'equazione nella variabile s:

s2+2αs+ω02=0

Le radici di questa equazione sono dette frequenze naturali:

s1=α+α2ω02
s2=αα2ω02

e la soluzione dell'equazione differenziale è della forma di combinazioni di esponenziali reali o complessi a seconda dei casi:

Smorzamento forte

In tal caso, il circuito si dice sovrasmorzato (smorzato fortemente), essendo α>ω0 (la costante di smorzamento maggiore della pulsazione di risonanza) e le due radici sono reali e distinte, la soluzione prende la forma:

x(t)=A1es1t+A2es2t

dove A1,A2 sono due costanti che devono essere risolte imponendo le condizioni iniziali. La soluzione è una combinazione di due esponenziali reali con costanti di tempo τ1=1/s1 e τ2=1/s2. Dal grafico della soluzione si vede che la risposta x(t) non oscilla poiché predomina il termine esponenziale e quindi la risposta si annulla velocemente. Al crescere di α la risposta è dominata dal primo esponenziale. Imponendo le condizioni iniziali:

x(0)=A1+A2
dx(0)dt=A1s1+A2s2

le costanti A1,A2 si ottengono risolvendo questo sistema:

A1=A1s1+A2s2(A1+A2)s2s1s2A2=A1s1+A2s2(A1+A2)s1s2s1

Smorzamento critico

In tal caso, il circuito si dice con smorzamento critico, essendo α=ω0 (la costante di smorzamento uguale alla pulsazione di risonanza), e le due radici sono reali e coincidenti s1=s2=α=ω0, la soluzione prende la forma:

x(t)=(A1t+A2)eαt

dove A1,A2 devono determinarsi imponendo le condizioni iniziali. La soluzione ha un esponenziale reale e il grafico della risposta presenta un massimo per t=1/αA2/A1 dopo il quale tende a zero. Imponendo le condizioni iniziali:

x(0)=A2
dx(0)dt=A1αA2

le costanti A1,A2 si ottengono risolvendo questo sistema:

A2=x(0)A1=dx(0)dt+αA2

Smorzamento debole

In tal caso, il circuito si dice sottosmorzato (smorzato debolmente), essendo α<ω0 (la costante di smorzamento minore della pulsazione di risonanza), e le radici sono complesse e coniugate:

s1=α+jω02α2s2=αjω02α2

con j unità immaginaria (j2=1). Definendo:

β=ω02α2

la soluzione prende la forma:

x(t)=[A1cosβt+A2sinβt]eαt

dove A1,A2 devono essere determinate imponendo le condizioni iniziali. Scegliendo:

A=A12+A22ϕ=arctanA2A1
A1=AcosϕA2=Asinϕ

la soluzione può essere posta nella forma:

x(t)=Aeαtcos (βt+ϕ)

La soluzione è una combinazione di due esponenziali reali uguali e l'oscillazione della risposta è modulata dal valore di questi esponenziali ±Aeαt con costanti di tempo uguali τ=1/α. Imponendo le condizioni iniziali:

x(0)=A1
dx(0)dt=αA1+A2β

le costanti A1,A2 si ottengono risolvendo questo sistema:

A1=x(0)A2=dx(0)dt+αA1β

Smorzamento nullo

In tal caso il circuito è senza smorzamento essendo α=0 (la costante di smorzamento nulla), le radici sono immaginari puri: s1=s2=±iω0 e la soluzione prende la forma:

x(t)=A1cosω0t+A2sinω0t=Acos(ω0t+ϕ)

dove A1,A2 oppure A devono essere determinati imponendo le condizioni iniziali. Nel circuito in serie α=0 significa R=0 e in quello parallelo R=, in entrambi i casi la soluzione è una sinusoide che non si smorza mai. Anche in questo caso le costanti sono:

A1=x(0)A2=dx(0)dt

Considerazioni

Errore nella creazione della miniatura:
Circuito RLC in serie con generatore costante

Per quanto riguarda le soluzioni del circuito RLC in serie la soluzione permette di trovare a seconda dei casi il valore di i(t). Una volta trovato tale valore, possiamo ricavare le altre grandezze:

vR(t)=Ri(t)
vL(t)=Ldi(t)dt
vC(t)=evR(t)vL(t)

con e=vR(t)+vL(t)+vC(t) costante. Da notare che in questo caso per t risulta vR(t)0, vL(t)0 e vC(t)=e cioè l'induttore si comporta come un corto circuito e il condensatore come un circuito aperto vC=e.

File:RLC parallelo.PNG
Circuito RLC in parallelo con generatore costante

Nel caso del circuito RLC in parallelo, la soluzione permette di ricavare a seconda dei casi la v(t). Una volta trovato tale valore, possiamo ricavare le altre grandezze:

iR(t)=1Rv(t)
iC(t)=Cdv(t)dt
iL(t)=i(t)iR(t)iC(t)

RLC in regime sinusoidale

Template:Vedi anche

Il circuito RLC in serie e in parallelo risulta semplificato se si studia in regime sinusoidale, per il quale si utilizza il metodo simbolico.

RLC serie in regime sinusoidale

Prendiamo come riferimento la figura dell'RLC in serie e, come vuole il metodo simbolico, sostituiamo agli elementi le loro rispettive relazioni fasoriali:

Z¯R(jω)=R
Z¯L(jω)=jωL
Z¯C(jω)=1jωC

con j sempre unità immaginaria. Possiamo dunque calcolare l'impedenza del circuito:

Z¯(jω)=R+jωL+1jωC=R+j(ωL1ωC)

in questa forma abbiamo una resistenza R ed una reattanza X=ωL1ωC. Vediamo allora che la reattanza si annulla per:

ωL1ωC=0ω0=1LC

per la pulsazione ω0 detta pulsazione di risonanza. L'ammettenza per questa pulsazione

Y¯(jω0)=1R

ha modulo che presenta un picco e ha quindi modulo massimo: si ha perciò il fenomeno della risonanza.

RLC parallelo in regime sinusoidale

Prendiamo come riferimento la figura dell'RLC in parallelo e, come vuole il metodo simbolico, sostituiamo agli elementi le loro rispettive relazioni, tenendo conto del generatore i(t)I¯s:

Z¯R(jω)=R
Z¯L(jω)=jωL
Z¯C(jω)=1jωC

È conveniente in questo caso calcolare l'ammettenza:

Y¯(jω)=1R+1jωL+jωC=1R+j(ωC1ωL)

in questa forma abbiamo una conduttanza G=1R ed una suscettanza B=ωC1ωL. Vediamo allora che la suscettanza si annulla per:

ωC1ωL=0ω0=1LC

per la frequenza ω0 detta frequenza di risonanza. L'impedenza per questa frequenza

Z¯(jω0)=R

ha modulo che presenta un picco e ha quindi modulo massimo: si ha perciò il fenomeno della risonanza.

Esempio di analisi di un circuito RLC come sistema dinamico lineare stazionario tramite la trasformata di Laplace

File:RLC esempio2.png

Nel caso del circuito RLC mostrato in figura il vettore di stato x(t) è costituito dalla corrente x1 che passa attraverso l'induttore di induttanza L e dalla tensione x2 ai capi del condensatore di capacità C1, dove l'ingresso u(t) è la tensione del generatore mentre il vettore delle uscite y(t) è dato, ad esempio, dalle correnti che passano attraverso il resistore di resistenza R1 e resistore di resistenza R2. Applicando le equazioni costitutive dei bipoli nonché le equazioni topologiche o leggi di Kirchhoff si ha:

u(t)=Ld(x1(t))dt+R1i2(t)R1i2(t)=R2C1d(x2(t))dt+x2(t)i2(t)=x1(t)C1d(x2(t))dt

Pertanto, sostituendo l'ultima relazione nelle precedenti e ponendo

x(t)=(x1(t)x2(t))

Definendo 𝐀, 𝐁, 𝐂 e 𝐃 come matrici di dimensioni opportune che premoltiplicano lo stato x(t) e gli ingressi u(t), avremo:

dx(t)dt=𝐀x(t)+𝐁u(t)y(t)=𝐂x(t)+𝐃u(t)

Nel nostro caso, si ha che:

𝐀=(R1R2L(R1+R2)R1L(R1+R2)R1C1(R1+R2)1C1(R1+R2))
B=(1L0)
𝐂=(R2(R1+R2)1(R1+R2)R1(R1+R2)1(R1+R2))
D=(00)

Si supponga per esempio di voler determinare l'andamento della seconda variabile di stato a partire da un dato istante t0, ipotizzando che il valore iniziale della stessa fosse nullo e l'andamento dell'ingresso coincida con un impulso di Dirac centrato in t0. Nel dominio di Laplace l'ingresso ha dunque valore identicamente unitario, quindi avremo:

X(s)=(s𝐈𝐀)1BU(s)=(s𝐈𝐀)1B=1LC1(R1+R2)s2+(R1R2C1+L)s+1(sC1R1L+sC1R2L+LC1R1LR1LsC1R1+C1R2R1+LsC1R2)(1L0)

Pertanto:

X2(s)=R1(LC1(R1+R2)s2)+((R1R2C1+L)s+1)

Antitrasformando per passare al dominio del tempo:

x2(t)=R1es1tes2ts2s1,t>t0

Dove:

s1=C12R12R222C1LR1R24C1LR12+L2+C1R1R2+L2C1LR2+2C1LR1
s2=C12R12R22C1LR1R24C1LR12+L2C1R1R2L2C1LR2+2C1LR1

Oscillatore ideale

Template:Vedi anche

Supponiamo R=0: questo significa trascurare le perdite energetiche nel circuito, cioè immaginare che la quantità di energia fornita inizialmente al circuito non si disperda col passare del tempo. Questo ci porta a scrivere, passando al dominio di Laplace:

H(s)=sCs2LC+1.

Si nota facilmente che la funzione di trasferimento ha una coppia di poli complessi coniugati (il polo di una funzione complessa è il punto in cui il suo denominatore si annulla), che valgono

p1=j1LC, p2=j1LC

Tale punto rappresenta la pulsazione di risonanza dell'oscillatore. Ciò significa che a quella pulsazione e alla relativa frequenza f=Im{p}2π il circuito è in grado di auto-alimentarsi: se il generatore viene spento, l'energia accumulata nel condensatore e nell'induttore continua a circolare nel circuito, generando un'oscillazione quasi perfettamente sinusoidale caratterizzata dalla frequenza f.

Voci correlate

Altri progetti

Template:Interprogetto

Collegamenti esterni

Template:Controllo di autorità Template:Portale