Teorema di Green

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Template:Nota disambigua In matematica il teorema di Green, il cui nome è dovuto a George Green, pone in relazione un integrale di linea attorno a una curva chiusa semplice e un integrale doppio su di una regione piana limitata dalla medesima curva. Si tratta di un caso speciale, ristretto a due dimensioni, del teorema del rotore, a sua volta caso particolare del teorema di Stokes.

Enunciato

Sia S una curva chiusa semplice nel piano positivamente orientata (Diremo che la curva S orientata positivamente è un'orientazione positiva per la frontiera se per ogni x appartenente alla frontiera, l'angolo tra il vettore tangente e il vettore normale alla curva misurato in senso orario è di π/2) regolare a tratti, e sia S la superficie di cui è frontiera. Se f e g sono due funzioni reali di due variabili reali che hanno le derivate parziali continue su una regione aperta che contiene S, allora:[1]

S(fdx+gdy)=S(gxfy)dxdy

Poiché il punto iniziale ed il punto finale della curva coincidono, essendo essa chiusa, talvolta si preferisce utilizzare la notazione:

S(fdx+gdy)

Interpretazione

Se si considera un campo vettoriale 𝐅 su 2 definito da:

𝐅(x,y):=(f(x,y),g(x,y))

la quantità:

S(fdx+gdy)

rappresenta l'integrale di 𝐅𝐧, dove 𝐧 è la normale esterna alla curva S in ogni punto. Dunque tale integrale rappresenta la circuitazione del campo 𝐅 lungo la curva S.

D'altra parte l'espressione:

gxfy

è il modulo del rotore di 𝐅. Infatti, nel caso di un campo planare e di un insieme S del piano, il rotore è un vettore parallelo alla normale alla superficie S, e dunque:

×𝐅𝐧^=gxfy

Quindi l'uguaglianza stabilita dal teorema stabilisce che la circuitazione di un campo vettoriale attraverso una curva è uguale al flusso del rotore del campo attraverso la superficie delimitata da tale curva. Questo è ciò che afferma il teorema del rotore, che è una generalizzazione del teorema di Green al caso di 3.

Dimostrazione per superficie semplice

Template:Vedi anche Il teorema di Green si dimostra se si provano le due equazioni seguenti:

Sfdx=SfydsSgdy=Sgxds

Se si esprime S come la regione:

S:={(x,y)|axb,g1(x)yg2(x)}

dove g1 e g2 sono funzioni continue, si può calcolare l'integrale doppio della prima relazione:

S(fy)ds=abg1(x)g2(x)(fy(x,y)dydx)=abf(x,g2(x))f(x,g1(x))dx

Avendo utilizzato il teorema fondamentale del calcolo integrale.

Spezzando il bordo S di S nell'unione delle quattro curve S1, S2, S3 e S4, si verifica che:

S1f(x,y)dx=abf(x,g1(x))dx .
S3f(x,y)dx=S3f(x,y)dx=abf(x,g2(x))dx
  • Per S2 e S4 la variabile x è costante poiché ci si muove su un trattino rettilineo perpendicolare all'asse delle ascisse, il che implica:
S4f(x,y)dx=S2f(x,y)dx=0

e quindi:

Sfdx=S1f(x,y)dx+S2f(x,y)dx+S3f(x,y)dx+S4f(x,y)dx=abf(x,g2(x))dx+abf(x,g1(x))dx

Sommando questa con l'integrale doppio della prima relazione definito in precedenza si ottiene:

Sf(x,y)dx=Sfyds

e la seconda relazione si dimostra in modo analogo.

Relazione con il teorema di Stokes

Template:Vedi anche Il teorema di Green è un caso speciale del teorema di Stokes che si verifica considerando una regione nel piano x-y. Si ponga di avere un campo vettoriale 𝐅 in tre dimensioni la cui componente z sia sempre nulla, ovvero 𝐅=(L,M,0). Per il membro alla sinistra del teorema di Green si ha:

C(Ldx+Mdy)=C(L,M,0)(dx,dy,dz)=C𝐅d𝐫

e per il teorema del rotore (o di Kelvin–Stokes):

C𝐅d𝐫=S×𝐅𝐧^dS

dove la superficie S è la regione nel piano e 𝐧^ è il versore normale in direzione z. L'integrando diventa:

×𝐅𝐧^=[(0yMz)𝐢+(Lz0x)𝐣+(MxLy)𝐤]𝐤=(MxLy)

sicché si ottiene il membro di destra del teorema di Green:

S×𝐅𝐧^dS=D(MxLy)dA

Relazione con il teorema della divergenza

Template:Vedi anche Considerando campi vettoriali in due dimensioni il teorema di Green è equivalente alla seguente versione bidimensionale del teorema della divergenza:

D(𝐅)dA=C𝐅𝐧^ds

dove 𝐧^ è il versore normale uscente alla frontiera C di D. Infatti, dal momento che nel teorema di Green d𝐫=(dx,dy) è un vettore tangente alla curva, e dato che la curva C è orientata in senso antiorario, il vettore normale 𝐧^ è il vettore (dy,dx). La sua lunghezza è dx2+dy2=ds, e quindi 𝐧^ds=(dy,dx). Detto 𝐅=(P,Q), il membro alla destra diventa:

C𝐅𝐧^ds=CPdyQdx

che con il teorema di Green assume la forma:

CQdx+Pdy=D(Px+Qy)dA=D(𝐅)dA

L'implicazione inversa si mostra in modo analogo.

Note

Bibliografia

Voci correlate

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