Teorema di Cauchy (teoria dei gruppi)

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In matematica, il teorema di Cauchy è un teorema della teoria dei gruppi finiti; afferma che, se G è un gruppo finito di ordine n>1, e p è un numero primo che divide n, allora esiste in G un elemento di ordine p, e quindi un sottogruppo con p elementi.

Prende nome da Augustin-Louis Cauchy.

Il teorema di Cauchy è un inverso parziale del teorema di Lagrange, ed è generalizzato dal primo teorema di Sylow (che garantisce l'esistenza di sottogruppi di ordine pk se p è un numero primo e pk divide l'ordine del gruppo).

Dimostrazione

Sia G un gruppo e p un primo che divide l'ordine del gruppo. Consideriamo il seguente insieme di p-uple di elementi di G:

P={(a1,a2,,ap)a1a2ap=e},

dove e è l'identità del gruppo.

L'insieme P contiene esattamente np1 elementi: i primi p1 possono essere scelti ciascuno in n modi distinti, mentre la scelta dell'ultimo è obbligata (deve essere l'inverso di a1ap1).

Diciamo ora che due p-uple sono equivalenti se e solo se una è ottenibile dall'altra permutandone ciclicamente gli elementi; ovvero, le p-uple equivalenti a (a1,,ap) sono quelle del tipo

(at,at+1,,ap,a1,,at1),

per un intero t compreso tra 1 e p. Questa è una relazione di equivalenza; le classi di equivalenza possono anche essere considerate come le orbite dell'azione naturale di p su P.

Se tutti gli elementi della p-upla (a1,a2,,ap) sono uguali, allora essa è l'unico elemento della sua classe di equivalenza; d'altro canto, se due elementi della p-upla sono distinti, allora (essendo p un numero primo) la classe di equivalenza comprende esattamente p elementi.

Esiste almeno una p-upla in P con tutti gli elementi uguali, quella in cui sono tutti uguali all'elemento neutro; di conseguenza, se non ce ne fossero altre, si avrebbe

|P|=np1=1+hp,

dove h è un intero positivo. Poiché p divide n, questo è assurdo, e quindi deve esistere un a diverso dall'elemento neutro tale che (a,a,,a)P; in particolare, l'ordine di a è esattamente p.

Conseguenze

Una conseguenza immediata di questo teorema è il fatto che, se tutti gli elementi di un gruppo finito hanno per ordine una potenza di p, allora anche l'ordine n del gruppo è una potenza di p: se infatti n fosse diviso da un altro primo q, esisterebbe un sottogruppo con q elementi, contro l'ipotesi.

Bibliografia

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