Somma di potenze di interi successivi

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Jakob Bernoulli, Summae Potestatum, 1713[1]

Un problema enumerativo di grande interesse riguarda la valutazione delle somme delle potenze di interi successivi

k=1nkm=1m+2m++nm,

dove m e n denotano numeri interi positivi.

Generalità

Si osserva che la precedente espressione definisce una successione a due indici interi a valori interi positivi, cioè una funzione dell'insieme

{+×++}.

Si dimostra facilmente in vari modi (vedi Numero triangolare) che

k=1nk=n(n+1)2.

Risulta abbastanza agevole anche trovare che

k=1nk2=n(n+1)(2n+1)6
k=1nk3=n2(n+1)24.

Queste due formule si dimostrano senza difficoltà per induzione; la seconda è il teorema di Nicomaco.

Si osserva che la somma delle potenze m-esime dei primi n interi positivi è data da un polinomio di grado m+1 nella n a coefficienti razionali. In effetti Carl Jacobi nel 1834 ha dimostrato che questa proprietà vale per tutti gli interi positivi.

Si osserva anche che, soprattutto se n è elevato, la valutazione delle somme effettuata mediante il calcolo di questi polinomi è molto più agevole della valutazione effettuata servendosi direttamente della definizione.

È quindi utile conoscere le espressioni dei polinomi relativi ai successivi valori m degli esponenti.

Le espressioni per i successivi valori di m furono individuate da Johann Faulhaber e pubblicate nel 1631 e una espressione generale, conosciuta come formula di Faulhaber è stata dimostrata da Jacobi.

k=1nkm=1(m+1)k=0m(1)k(m+1k)Bknm+1k,[2]

dove Bn indica l'n-esimo numero di Bernoulli.

La tavola delle espressioni polinomiali prosegue per m=4,5,,10 nel seguente modo:

k=1nk4=130(6n5+15n4+10n3n),
k=1nk5=112(2n6+6n5+5n4n2),
k=1nk6=142(6n7+21n6+21n57n3+n),
k=1nk7=124(3n8+12n7+14n67n4+2n2),
k=1nk8=190(10n9+45n8+60n742n5+20n33n),
k=1nk9=120(2n10+10n9+15n814n6+10n43n2),
k=1nk10=166(6n11+33n10+55n966n7+66n533n3+5n).

I polinomi che si ottengono hanno come fattori n(n+1)(n+1/2) per m2 pari, o n2(n+1)2 per m3 dispari; inoltre sono simmetrici o antisimmetrici rispetto a n=1/2, nel senso che se si sostituisce n1 a n, si ottiene lo stesso polinomio se m è dispari o il polinomio opposto se m è pari.

Connessione con il triangolo di Tartaglia

Se si riportano, ordinati per grado crescente, su una matrice quadrata, i coefficienti dei polinomi esprimenti la somma di potenze, visti precedentemente, si ottiene la seguente matrice triangolare di ordine 11:

M=(100000000012120000000001612130000000001412140000000130013121500000001120512121600000142016012121700000112072407121218000130029071502312190003200120710034121100566012010105612111)

Come Giorgio Pietrocola ha scoperto (o forse riscoperto) e dimostrato in generale[3], la sua matrice inversa è facilmente ottenibile dal triangolo di Tartaglia alternando i segni e azzerando l'ultimo valore di ogni riga:

M1=(10000000000120000000001330000000014640000000151010500000016152015600000172135352170000182856705628800019368412612684369001104512021025221012045100111551653304624623301655511)

Dunque, viceversa, invertendo questa ultima matrice facilmente ricavabile dal noto triangolo si ottiene la matrice dei coefficienti polinomiali e quindi anche, nella prima colonna, i numeri di Bernoulli.

Note

  1. Nel polinomio di decimo grado che esprime le somme delle potenze di nono, il coefficiente del monomio di secondo grado è -3/20 e non -1/12 come erroneamente riportato in questa antica pagina. Fonte Note esplicative in: Template:Cita
  2. Il fattore (1)k ha lo scopo di cambiare segno ai numeri di Bernoulli Bn con indice dispari. Poiché tali numeri sono tutti nulli tranne B1, a volte si utilizza la variante con B1=12 per alleggerire la formula. Un altro modo usabile allo stesso scopo è far partire gli addendi da zero: k=0n1km=1(m+1)k=0m(m+1k)Bknm+1k,
  3. Template:Cita.

Bibliografia

Voci correlate

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