Onda di pressione

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Template:F Si definiscono onde di pressione quelle onde che si propagano nei gas tramite dei fenomeni di compressione o decompressione locale, come ad esempio le onde sonore.

Parametri necessari per descrivere le onde di pressione

Innanzitutto è necessario introdurre il modulo di compressibilità β

β=VdpdV,

ricordando che la massa è data dal prodotto m=Vρ di volume e densità e che tale quantità deve essere conservata, si ottiene

Vdρ+dVρ=0

da cui

dVV=dρρ.

Sostituendo nella prima espressione, risulta

β=ρdpdρ.

Considerando ora un gas adiabatico il suo modulo di compressibilità è pari a

pVγ=costantepργ=costante

(infatti, moltiplicando e dividendo per mγ, con m massa contenuta nel volume V, si ottiene

pVγ=pVγmγmγ=pmγργ=costante;

indicando con k tale costante:

pmγργ=k

se la massa è costante, allora si ingloba nella costante k al secondo membro, per cui si ha l'espressione:

pργ=k dove: k=k/mγ=costante

da cui:

pργ=costante)
p=Cργ
dpdρ=γCργ1=γCργρ=γpρ
βs=γp

dove βs viene chiamato modulo di compressibilità adiabatica.

In generale un gas è un sistema con notevoli proprietà elastiche ed è lecito quindi fare delle analogie con le onde che si creano, ad esempio, in una sbarra solida. In tal caso il modulo di compressibilità ha lo stesso identico ruolo del modulo di Young E di una sbarra solida, e le onde si propagheranno nel gas con velocità

v=βρ.

Onde in un gas

All'atto pratico, per verificare che anche in un gas si verificano dei fenomeni di propagazione governati dall'equazione delle onde, si può esaminare il caso di un gas contenuto in un tubo rigido disposto in un sistema di riferimento cartesiano parallelamente all'asse x delle ascisse, indicando con ρ0 e p0 rispettivamente i valori a riposo della densità e della pressione. Dopodiché si supponga di comprimere con una membrana elastica un piccolo volumetto di gas, dando così origine in esso alle variazioni dρ e dp. Si avrà, quindi, un volumetto di gas a pressione e densità

p=p0+dpρ=ρ0+dρ.

Siano inoltre piccoli gli spostamenti dalla posizione d'equilibrio delle particelle, indicati dalla funzione s=s(x,t) così come la derivata di questa funzione rispetto a x. Considerata ora una massa di gas contenuta tra due piani perpendicolari all'asse x, che intersecano tale asse nei punti x e x+dx, posta di valore unitario la sezione del cilindro, la massa di gas contenuta fra i due piani è dm=ρ0dx. Ad un certo istante t la massa dm avrà subito gli effetti della perturbazione e sarà compresa tra

x+s(x,t)ex+dx+s(x+dx,t)

cosicché la sua dimensione lineare sarà diventata

dx+s(x+dx,t)s(x,t)=dx+sxdx.

Poiché si tratta di una massa il cui volume è cambiato, ne consegue che sarà cambiata anche la sua densità che ora sarà ρ0+dρ

dm=(ρ0+dρ)(dx+sxdx)=dx(ρ0+ρ0sx+dρ+dρsx).

Uguagliando questa espressione a dm=ρ0dx e trascurando il quarto addendo in quanto infinitesimo di ordine superiore:

dρ=ρ0sx

che esprime il collegamento tra il moto del gas e la variazione della sua densità. Per quanto detto prima, ad una variazione di densità corrisponderà una variazione di pressione pari a

dp=βρ0dρp=p0βsx.

La variazione di pressione causa un moto del gas. Quindi, ricordando che la sezione del tubo è unitaria, la forza risultante agente sulla massa dm sarà:

p(x,t)p(x+dx,t)=pxdx=β2sx2dx.

Per la seconda legge della dinamica, tale forza causerà un'accelerazione 2st2 e quindi

β2sx2dx=dm2st2=ρ0dx2st2.

Il che conduce a:

2st2=βρ02sx2.

Quindi lo spostamento delle molecole del gas segue l'equazione delle onde. Per ricavare il comportamento della pressione, partendo da p=p0βsx si deriva rispetto a x e poi rispetto al tempo:

2px2=βx2sx2=ρ0x2st22pt2=β2t2sx=βx2st22pt2=βρ02px2

e ripetendo il ragionamento per la densità, il risultato è lo stesso:

2ρt2=βρ02ρx2.

Bibliografia

Voci correlate

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