Neurolakis modesta

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Neurolakis modesta Mattf., 1924 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. Neurolakis modesta è anche l'unica specie del genere Neurolakis Mattf., 1924 .[1][2][3]

Etimologia

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico Johannes Mattfeld (1895-1951) nella pubblicazione " Botanische Jahrbücher für Systematik, Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie. Leipzig" ( Bot. Jahrb. Syst. 59(4, Beibl. 133): 12) del 1924.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta nella stessa pubblicazione.

Descrizione

Le piante di questa voce hanno un habitus subscaposo: il fusto non è ramificato (sono presenti solamente alcune foglie). La superficie può essere ricoperta da peli semplici multisettati o a forma di "L".[5][6][7][8][9]

Le foglie lungo il fusto sono disposte normalmente in modo alterno e sono da subsessili a brevemente picciolate. La lamina è intera e in genere ha la forma strettamente lanceolata con apici acuti e base attenuata. I margini sono più o meno continui. Le venature sono pennate.

Le infiorescenze sono formate da uno o pochi grandi capolini peduncolati terminali. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro composto da circa 60 brattee disposte su circa 4 serie embricate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro sono persistenti e subuguali. Il ricettacolo può essere provvisto di pagliette oppure no (condizione usuale).

I fiori, circa 50 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: il colore delle corolle è bluastro; la superficie è pubescente o ghiandolosa; la forma in genere è tubulosa con 5 lobi finali; le corolle hanno un tubo filiforme che improvvisamente si apre a campana.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere, sagittate e sprovviste di ghiandole, hanno delle ampie code arrotondate; le appendici apicali sono simili alle code. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte); questo polline non è "lophato".[12]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi (o eventualmente con un anello basale) con un nettario allungato e tubolare (inguainato). Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti.[13] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno cilindrica, hanno 10 coste con la superficie sericea con ghiandole. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo è formato da circa 5 corte setole piatte e caduche.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa all'Africa cento-occidentale (Camerun e Ciad).[2]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Filogenesi

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Linziinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Linziinae appartengono al subclade relativo all'Africa e Asia (con alcune eccezioni: Cuba e Australia).[18]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[19]

  • le brattee involucrali sono provviste di spicole ai margini;
  • le setole del pappo sono appiattite;
  • il polline è "lophato" e tricolporato e a volte non è echinato;
  • nel polline i tipi "lophati" hanno una organizzazione radialmente simmetrica con disposizione regolare.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Linziinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9] La costituzione di questo gruppo è relativamente recente (2009); in precedenza tutti i generi della sottotribù erano descritti all'interno della sottotribù Centrapalinae.[8] Nell'ambito della tribù Linziinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione abbastanza "basale" insieme alle sottotribù Erlangeinae e Gymnantheminae.[18]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Neurolakis) sono:[8]

  • la corolla è priva di una lunga gola;
  • il pappo è formato al massimo da circa 5 brevi setole;
  • il polline non è "lophato".

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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