Integrazione per parti

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In matematica, il metodo di integrazione per parti è una delle principali procedure di risoluzione di integrali. Se un integrando è scomponibile nel prodotto di due funzioni, il metodo permette di calcolare l'integrale in termini di un altro integrale il cui integrando sia il prodotto della derivata di una funzione e della primitiva dell'altra.

Il metodo

Siano f e g due funzioni continue e derivabili in x. La derivata del prodotto delle due funzioni è pari a:[1]

ddx[f(x)g(x)]=df(x)dxg(x)+f(x)dg(x)dx=f(x)g(x)+f(x)g(x)

Applicando ora l'operatore integrale ad entrambi i membri dell'equazione si ottiene:

ddx[f(x)g(x)]dx=[f(x)g(x)+f(x)g(x)]dx=[f(x)g(x)]dx+[f(x)g(x)]dx

(Attenzione: abbiamo tacitamente supposto che gli integrali al secondo membro dell'equazione esistano).

Per il teorema fondamentale del calcolo integrale si ha che:[2]

f(x)g(x)=[f(x)g(x)]dx+[f(x)g(x)]dx

quindi per risolvere un integrale possiamo sfruttarla nella seguente forma:

[f(x)g(x)]dx=f(x)g(x)[f(x)g(x)]dx

La forza di questo metodo risiede nella capacità di individuare, fra le due funzioni f(x) e g(x), quella più facilmente derivabile/integrabile in maniera da poterla utilizzare per eliminare la difficoltà di integrazione insorta. La funzione f(x)dx=df(x) è detto fattore differenziale, mentre g(x) è chiamato fattore finito.[3]

Volendo applicare il procedimento appena eseguito su un intervallo di integrazione (a,b) si ottiene:

f(x)g(x)|ab=ab[f(x)g(x)]dx+ab[f(x)g(x)]dx

cioè:

ab[f(x)g(x)]dx=f(x)g(x)|abab[f(x)g(x)]dx

Esempi

  • Vogliamo svolgere per parti:
[sin(x)cos(x)]dx

Poniamo f(x)=sin(x) e g(x)=cos(x) nell'espressione:

[f(x)g(x)]dx=f(x)g(x)[f(x)g(x)]dx

ottenendo:

[sin(x)cos(x)]dx=sin(x)sin(x)[cos(x)sin(x)]dx
2[sin(x)cos(x)]dx=sin2(x)
[sin(x)cos(x)]dx=sin2(x)2+C
  • Vogliamo risolvere per parti:
xexdx

Poniamo f(x)=x e g(x)=ex nell'espressione, come in precedenza:

[f(x)g(x)]dx=f(x)g(x)[f(x)g(x)]dx

cioè:

xexdx=xexexdx
xexdx=xexex+C
xexdx=ex(x1)+C

Formule ricorsive di integrazione

Alcuni integrali possono essere risolti con il metodo di integrazione per parti in modo iterativo. Ad esempio:

I1=sin2xdx.

Usando il metodo di integrazione per parti:

sin(x)sin(x)dx=sin(x)(cos(x))dx=
=sin(x)cos(x)+cos2(x)dx=sin(x)cos(x)+(1sin2(x))dx.

Dunque:

I1=xsin(x)cos(x)sin2(x)dx=xsin(x)cos(x)I1,

quindi abbiamo ottenuto che:

I1=sin2(x)dx=12(xsin(x)cos(x))+C.

A questo punto possiamo calcolare tutti gli In+1 integrali di questo tipo:

In+1=sin2n+1(x)sin(x)dx=sin2n+1(x)(cos(x))dx=
=sin2n+1(x)cos(x)+(2n+1)sin2n(x)cos2(x)dx=sin2n+1(x)cosx+(2n+1)sin2n(x)(1sin2x)dx
In+1=12n+2[(2n+1)Insin2n+1(x)cos(x)]+C.

Più dimensioni

La formula dell'integrazione per parti può essere estesa a funzioni di più variabili. Al posto di un intervallo si integra su un insieme n-dimensionale. Inoltre, si sostituisce alla derivata la derivata parziale.[4]

Nello specifico, sia Ω un sottoinsieme aperto limitato di n con un bordo ∂Ω. Se u e v sono due funzioni differenziabili con continuità sulla chiusura di Ω, allora la formula di integrazione per parti è:

Ωuxivdx=ΩuvνidσΩuvxidx

dove ν è la normale alla superficie unitaria uscente da ∂Ω, νi è la sua i-esima componente, con i che va da 1 a n. Sostituendo v nella formula precedente con vi e sommando su i si ottiene la formula vettoriale:

Ωu𝐯dx=Ωu𝐯νdσΩu𝐯dx

dove v è una funzione a valori vettoriali con componenti vi.

Ponendo u uguale alla funzione costante 1 nella formula precedente si ottiene il teorema della divergenza. Con 𝐯=v dove vC2(Ω¯), si ottiene:

Ωuvdx=ΩuvνdσΩuΔvdx

che è la prima identità di Green.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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