Gundlachia
Gundlachia A.Gary, 1881 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Gutierreziinae.[1][2][3]
Etimologia
Il nome del genere (Gundlachia) è stato dato in onore del naturalista germanico Christoph Gundlach (1810–96) studioso della flora cubana.[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Asa Gray (1810-1888) nella pubblicazione " Proceedings of the American Academy of Arts and Sciences. Boston, MA" ( Proc. Amer. Acad. Arts 16: 100) del 1881.[5]
Descrizione
Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo erbaceo sempreverde perenne, anche arbustivo.[6][7][8][9][10][2]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato, uniforme, patenti o appressate e sono per lo più sessili (o brevemente picciolate). La lamina è semplice con forme da lineari a obovate o spatolate, con 1 o 3 - 5 nervature parallele. Sulla superficie possono essere presenti dei punti ghiandolari.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da 1 - 5 capolini raccolti in formazioni più o meno corimbose (ma anche racemose o tirsoidi). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato o disciforme. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a strettamente obconica, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (a volte mancanti) e fiori del disco. Le brattee, piatte con forme da lineari-lanceolate a ovate, margini traslucidi, a consistenza erbacea (sono coriacee nella parte basale), sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 5 serie. Il ricettacolo in genere è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta o da convessa a conica.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): da 3 a 8 per capolino (o assenti) sono femminili; la forma è ligulata (zigomorfa);
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 3 a 50) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
- fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo (raramente bianchi o con sfumature porpora); lunghezza delle ligule: da 1 a 6,5 mm;
- fiori del disco: la forma è tubulare-imbutiforme bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, ricurvi, hanno una forma irregolare; il colore è giallo o bianco.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo con inserzione nella giunzione tra il tubo della corolla e il lembo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo hanno una forma da lineare-lanceolata a ovata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, con forme da turbinati a cilindrici, sono lateralmente compressi con 5 nervature; la superficie varia da sparsamente pelosa a sericea. Il pappo è formato da 40 setole.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Texas, Messico, Cuba (e isole limitrofe) e Venezuela.[3]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
- Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
- Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
- Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
- Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
- North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Gundlachia (insieme alla sottotribù Gutierreziinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage".[2] In precedenti trattazioni le specie di questo genere erano descritte all'interno della sottotribù Solidagininae.[10] In base a ricerche di tipo filogenetico il genere di questa voce, nell'ambito della sottotribù, occupa una posizione "basale", quindi, con il resto dei generi della sottotribù, forma un "gruppo gratello".[17]
Un recente studio di tipo filogenetico cladistico ha permesso di ricostruire l'origine/evoluzione di tre gruppi di specie affini della sottotribù Gutierreziinae relativi al Messico settentrionale e alla penisola della California: Aquilula, Xylothamia e Gundlachia. Il cladogramma seguente è ricavato dallo studio citato (sono indicate per ogni ramo le apomorfie).[18]
Dallo studio risulta che il genere Gundlachia, comprendendo al suo interno tre specie precedentemente descritte nel genere Xylothamia (X. diffusa, X. triantha e X. truncata) non è monofiletico.
I caratteri distintivi del genere sono:[10]
- le superfici delle foglie sono ricoperte da punti resinosi;
- i fiori del raggio (a volte assenti) sono bianchi;
- gli acheni hanno 5 nervature longitudinali.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[10]
Elenco delle specie
Questo genere ha 5 specie:[3]
- Gundlachia corymbosa Britton ex Bold.
- Gundlachia diffusa (Benth.) Urbatsch & R.P.Roberts
- Gundlachia domingensis (Spreng.) A.Gray
- Gundlachia triantha (S.F.Blake) Urbatsch & R.P.Roberts
- Gundlachia truncata (G.L.Nesom) Urbatsch & R.P.Roberts
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
- Xylothamia G.L.Nesom, Y.B.Suh, D.R.Morgan & B.B.Simpson
Note
- ↑ 1,0 1,1 Template:Cita pubblicazione
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 Template:Cita.
- ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 Template:Cita web
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- ↑ 6,0 6,1 Template:Cita.
- ↑ 7,0 7,1 Template:Cita.
- ↑ 8,0 8,1 Template:Cita.
- ↑ 9,0 9,1 Template:Cita.
- ↑ 10,0 10,1 10,2 10,3 10,4 10,5 Template:Cita.
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Bibliografia
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Voci correlate
Collegamenti esterni
- Gundlachia Royal Botanic Gardens KEW - Database