Gradino di potenziale

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In meccanica quantistica il gradino di potenziale (o salto di potenziale) è un potenziale proporzionale al gradino di Heaviside:

V(x)=V0Θ(x)={0x<0V0x>0
Gradino di potenziale e soluzioni classiche.

Questo tipo di studio quantistico è tipico di un fascio di particelle quantistiche che viaggiano nella direzione positiva dell'asse x: per x<0 le particelle sono libere, per x>0 sono sottoposte ad un potenziale costante V0. Nella meccanica classica le particelle che arrivano alla barriera di potenziale con E>V0 superano il gradino di potenziale e proseguono con energia minore e quindi con velocità minore; per E<V0 le particelle classiche rimbalzano e riprendono il moto nella direzione opposta. Vedremo che in meccanica quantistica per E<V0 si ha una probabilità non nulla che le particelle si trovino oltre la barriera, mentre, per E>V0 ci possono essere particelle che rimbalzano sulla barriera.

L'equazione di Schrödinger è in generale:

22md2dx2ψ(x)+V(x)ψ(x)=Eψ(x)

poiché il potenziale divide la regione in due zone (vedi figura): la prima per x<0, la seconda x>0, il problema va trattato in ognuna delle due zone separatamente e le soluzioni vanno poi raccordate in corrispondenza del punto di separazione x=0.

{22md2dx2ψ(x)=Eψ(x)x<022md2dx2ψ(x)+V0ψ(x)=Eψ(x)x>0

Dobbiamo cercare soluzioni che siano appartenenti a 2() e imporre inoltre che siano continue con derivata prima continua nel punto di discontinuità x=0. Bisogna subito chiarire che non esistono soluzioni per E<0, mentre si possono presentare i due casi: E>V0 ed E<V0.

  • Consideriamo il caso E>V0. Riscriviamo le equazioni:
{d2dx2ψ(x)+k2ψ(x)=0x<0d2dx2ψ(x)+q2ψ(x)=0x>0

dove k2=2mE2 e q2=2m(EV0)2. Queste equazioni hanno soluzione generale in termini di esponenziale complesso date da:

{ψ(x)=Aeikx+Beikxx<0ψ(x)=Ceiqx+Deiqxx>0

con A, B, C, D coefficienti reali arbitrari da determinarsi imponendo le condizioni al contorno. Nel caso x>0, si deve porre D=0 poiché fisicamente non vi può essere onda di ritorno. Queste funzioni d'onda corrispondono al moto di un fascio di particelle incidenti. Ricordiamo che la densità di corrente di probabilità, associata a una funzione d'onda ψ è definita come:

J=i2m(ψddxψψddxψ).

Dunque, indicando con Ji il flusso di particelle incidenti, che si muovono lungo l'asse x con velocità v=k/m, l'onda piana incidente, per x<0, è quella con l'esponenziale positivo:

Ji=i2m(A*eikxddxAeikxAeikxddxA*eikx)=km|A|2.

Quindi, si deve porre A=1, in modo da considerare il flusso unitario di particelle incidenti. Le nostre soluzioni sono:

ψ(x)={eikx+Beikxx<0Ceiqxx>0

Le costanti B e C sono fissati dalla condizione di continuità della funzione d'onda e della sua derivata prima in x=0; La

1+B=C

è dovuta al raccordo delle funzioni d'onda in x=0 e la

k(1B)=qC

esprime la continuità delle derivate prime della funzione d'onda.

Ricaviamo B e C:

B=kqk+q
C=2kk+q

Classicamente il fascio di particelle incidenti attraverserebbe il gradino di potenziale, subendo un'attenuazione della quantità di moto, invece nel caso quantistico si ha una componente riflessa:

Jr=km|B|2=km(kqk+q)2

cioè un flusso di particelle riflesse con la stessa velocità, in modulo, del flusso incidente v=k/m. Ricordando la definizione del coefficiente di riflessione, R, definito come modulo del rapporto tra Jr e Ji, risulta:

R=|B|2=(kqk+q)2

Una parte del flusso incidente viene riflesso, ma una parte viene trasmessa oltre il gradino di potenziale:

Jt=qm|C|2=qm(2kk+q)2

Ricordando la definizione di coefficiente di trasmissione, T, definito come modulo del rapporto tra Jt e Ji, otteniamo:

T=qk|C|2=4kq(k+q)2

dove vale sempre la relazione R+T=1.

  • Consideriamo ora il caso E<V0, per cui q2 è un numero

immaginario che riscriviamo nella forma

q2=2m(EV0)2=λ2<0.

La soluzione dell'equazione di Schrödinger nel caso x>0 diventa:

ψ(x)=Ceλx

infatti l'esponenziale positivo non converge all'infinito. Valgono in tal caso tutti i risultati visti sopra con la sostituzione di qiλ:

B=kiλk+iλ
C=2kk+iλ
Soluzioni dell'equazione di Schrödinger per un gradino di potenziale.

In particolare, i coefficienti di riflessione e trasmissione diventano:

R=|JrJi|=|kiλk+iλ|2=1
T=|JtJi|=0,

essendo Jt=0. Si ha come nel caso classico riflessione totale, come c'era da aspettarsi, poiché l'energia è molto minore del potenziale. Tuttavia, si ha una probabilità non nulla che il fascio di particelle attraversi la barriera: questo effetto è chiamato effetto tunnel (si veda anche il caso della barriera di potenziale).

Voci correlate

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