Formula di Bailey-Borwein-Plouffe

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La formula di Bailey–Borwein–Plouffe, nota anche come formula BBP, è una formula per il calcolo di qualsiasi cifra n-ma prefissata di π. È stata scoperta nel 1995 da Simon Plouffe ed è così chiamata in onore degli autori dell'articolo in cui è stata pubblicata: David H. Bailey, Peter Borwein e Plouffe.[1] La formula è la seguente:

π=k=0[116k(48k+128k+418k+518k+6)]

La formula BBP dà origine ad un algoritmo di tipo spigot per il calcolo dellTemplate:'n-esima cifra esadecimale (in base 16) di π (e quindi anche della n-esima cifra binaria di π) senza calcolare le cifre precedenti. La formula non consente di calcolare lTemplate:'n-esima cifra decimale di π (cioè in base 10). Tuttavia lo stesso Plouffe ha scoperto un'altra formula nel 2022 che consente di estrarre lTemplate:'n-esima cifra decimale di π.[2] L'esistenza della formula BBP è stata una sorpresa: infatti si riteneva che calcolare lTemplate:'n-esima cifra di π fosse altrettanto difficile quanto calcolare le prime n cifre.[1]

La formula può anche essere riscritta come rapporto tra due polinomi:

π=k=0[116k(120k2+151k+47512k4+1024k3+712k2+194k+15)]

la cui dimostrazione è piuttosto semplice.[3]

A partire dalla sua scoperta, sono state trovate altre formule nella forma generale

α=k=0[1bkp(k)q(k)]

per molti altri numeri irrazionali α, dove p(k) e q(k) sono polinomi con coefficienti interi e b2 è una base intera.[4] Formule di questa tipologia sono conosciute come formule di tipo BBP.[5] Dato un numero α, non esiste un algoritmo noto per trovare i valori appropriati di p(k), q(k) e b; infatti tali formule vengono scoperte in modo sperimentale.

Specializzazioni

Una specializzazione della formula generale che ha prodotto molti risultati è la seguente:

P(s,b,m,A)=k=0[1bkj=1maj(mk+j)s],

dove s, b e m sono numeri interi, e A=(a1,a2,,am) è una sequenza di numeri interi. La funzione P porta ad una notazione compatta per alcune soluzioni. Ad esempio, la formula BBP:

π=k=0[116k(48k+128k+418k+518k+6)]

può essere scritta come:

π=P(1,16,8,(4,0,0,2,1,1)).

Formule di tipo BBP già note

Alcune delle formule più semplici di tipo BBP, già ben note prima della scoperta della formula BBP e per le quali la funzione P porta ad una notazione compatta, sono le seguenti:

ln109=110+1200+13 000+140000+1500000+=k=1110kk=110k=0[110k(1k+1)]=110P(1,10,1,(1)),
ln2=12+1222+1323+1424+1525+=k=112kk=12k=0[12k(1k+1)]=12P(1,2,1,(1)).

essendo valida la seguente identità per ogni a > 1: lnaa1=k=11akk.

A Plouffe è dovuta anche la seguente formula, ricavabile a partire dallo sviluppo di Maclaurin dell'arcotangente:

arctan1b=1b1b33+1b551b77+1b99+=k=1[1bksinkπ2k]=1bk=0[1b4k(14k+1+b24k+3)]=1bP(1,b4,4,(1,0,b2,0)).

Notare infatti che la notazione P può essere generalizzata anche al caso in cui b non sia un numero intero.

Confronto tra la formula BBP ed altri metodi di calcolo di pi greco

L'algoritmo basato sulla formula BBP per il calcolo di π non richiede particolari tipi di dato e consente di calcolare lTemplate:'n-esima cifra senza dover calcolare le prime n − 1 cifre.

Sebbene la formula BBP possa calcolare direttamente il valore di qualsiasi cifra data di π con meno sforzo computazionale rispetto alle formule che necessitano il calcolo delle precedenti, l'algoritmo rimane di complessità linearitmica (O(nlogn)), il che significa che valori di n via via più grandi richiedono sempre più tempo per essere calcolati; cioè, più una cifra si trova lontana, più tempo impiega l'algoritmo BBP per calcolarla, proprio come gli algoritmi standard di calcolo di π.[6]

Note

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Collegamenti esterni

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