Fitzwillia axilliflora
Fitzwillia axilliflora (W.Fitzg. ex Ewart & Jean White) P.S.Short, 1989 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Gnaphalieae e sottotribù Gnaphaliinae). Fitzwillia axilliflora è anche l'unica specie del genere Fitzwillia P.S.Short, 1989.[1][2]
Etimologia
Il nome generico (Fitzwillia) è un anagramma derivato dai nomi del botanico William V. Fitzgerald (1867-1929).[3] L'epiteto specifico (axilliflora) indica la posizione delle foglie.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici William Vincent Fitzgerald (1867-1929), Alfred James Ewart (1872-1937), Jean White (1877-1953) e Philip Sydney Short (1955-) nella pubblicazione " Muelleria; an Australian Journal of Botany. Melbourne" ( Muelleria 7(1): 111) del 1989.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.
Descrizione

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo annuale. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[6][7][8][9][10][3]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta (o ascendente), semplice o ramosa. Altezza media: 3 – 13 cm.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo opposto e sono quasi sempre sessili. La lamina è intera e piatta con forme lanceolate o più o meno lineari; i margini sono continui a volte revoluti. La superficie è glabra e la consistenza è semi-succulenta. Dimensioni delle foglie: lunghezza 4 – 7 mm; larghezza 0,7 - 1,3 mm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da 5 - 10 capolini raccolti in formazioni secondarie piatte. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale di tipo disciforme sotteso da brattee fogliacee. I capolini sono formati da un involucro, con forme più o meno obovoidi, composto da 4 - 6 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, glabre o pelose a consistenza cartilaginea, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è senza pagliette a protezione della base dei fiori (raramente quest'ultime sono presenti); la forma è simile ad un piolo. Dimensione dei capolini: lunghezza 4 – 6 mm; diametro 2 – 6 mm.
Fiori. I fiori (1 - 2 per capolino) sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:
- fiori del disco esterni: sono assenti;
- fiori del disco centrali: sono ermafroditi; la forma è tubulare;
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno una forma deltata o più o meno lanceolata. I colori della corolla sono bianco e varietà.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle forme da ovate a lineari e piatte; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[8]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma variabile da subtroncata a ottusa; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali. Le superfici stigmatiche sono separate.[8]
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma variabile obconica; la superficie è villosa; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da alcuni fasci vascolari. Il pappo è formato da scaglie connate in un anello e formano una cupola.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
La specie di questa voce è distribuita in Australia.[2]
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
Il genere della specie di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[15][16]
La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto.[17]
Il genere Fitzwillia appartiene al gruppo Australasian clade, un gruppo informale monofiletico della sottotribù Gnaphaliinae diviso in quattro sottocladi: Angianthus (specie effimere dell'Australia occidentale), Waitzia (specie perenni dell'Australia orientale), Cassinia (specie con portamento arbustivo) e Euchiton (specie perenni simili a piante lanose e alpine). La specie di questa voce pur appartenendo al clade Australasian, non è incluso in nessun sottoclade specifico.[17][18].
I caratteri distintivi della specie Fitzwillia axilliflora sono:[10]
- il ricettacolo è simile ad un piolo;
- il colore bianco pallido dei fiori;
- gli acheni sono densamente villosi.
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Angianthus axilliflorus W.Fitzg. ex Ewart & Jean White
Note
- ↑ 1,0 1,1 Template:Cita pubblicazione
- ↑ 2,0 2,1 2,2 Template:Cita web
- ↑ 3,0 3,1 Template:Cita web
- ↑ Template:Cita web
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- ↑ 8,0 8,1 8,2 Template:Cita.
- ↑ 9,0 9,1 Template:Cita.
- ↑ 10,0 10,1 10,2 Template:Cita.
- ↑ Template:Cita libro
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- ↑ 17,0 17,1 Template:Cita.
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Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Fitzwillia axilliflora Royal Botanic Gardens KEW - Database
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