Fattore acentrico

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In termodinamica, il fattore acentrico (comunemente indicato con ω) è un fattore originariamente proposto da Kenneth Pitzer[1] nel 1955[2] come parametro in un'equazione per il fattore di comprimibilità. Insieme ad altre proprietà, come massa molecolare, pressione critica, temperatura critica e volume critico, il fattore acentrico è divenuto uno standard per la corretta caratterizzazione di qualsiasi sostanza pura.

Pitzer giunse alla sua formulazione in seguito all'analisi delle curve di tensione di vapore di alcune sostanze pure.[2]

Esso viene utilizzato per migliorare la stima nel caso dell'utilizzo dell'equazione degli stati corrispondenti e del teorema degli stati corrispondenti.[3]

Definizione matematica

La sua definizione si basa sul fatto che l'equazione degli stati corrispondenti a due parametri utilizzata per un gas nobile, stimi un valore di tensione di vapore ridotta Pr(ovvero la pressione diviso la pressione critica) pari a 0.1, ad un valore della temperatura ridotta Tr(temperatura diviso temperatura critica) pari a 0,7.[4] Perciò se in corrispondenza di Tr=0.7, la Pr di una sostanza vale 0.1, allora tale sostanza si comporta come un gas nobile e quindi obbedisce all’equazione degli stati corrispondenti a due parametri. Se ciò non avviene, è possibile introdurre una grandezza che indichi di quanto tale sostanza si discosta dal comportamento di gas nobile.

Il fattore acentrico può, quindi, essere definito come:[5][1]

ω=log10(PsPC)Tr=0,71.

dove:

Utilizzi

Tale fattore viene introdotto quando la precisione dell'equazione degli stati corrispondenti a due parametri (la quale prevede che tutte le sostanze caratterizzate dai medesimi valori di temperatura e pressione ridotta, siano caratterizzati dal medesimo fattore di comprimibilità) scarseggia.[6] Tale concezione, infatti, risulta essere efficace, anche dal punto di vista sperimentale, soprattutto per i cosiddetti "fluidi semplici" (aventi molecole sferiche) come xeno, kripton e argon). Nel caso di fluidi aventi caratteristiche differenti, come i gas quantici (elio, idrogeno e neon) o come sostanze particolarmente polari, le misure sperimentali sono maggiormente rappresentate dall'equazione degli stati corrispondenti a tre parametri, che tiene in considerazione anche il fattore acentrico.[3]

L'equazione del tipo Z=Z(Tr,Pr,ω)può quindi essere linearizzata, tramite un'espansione in serie di Taylor troncata al primo ordine, effettuata nell'intorno di ω=0 (valore rispecchiante la realtà solo nei casi di molecole poco polari), da cui si ottiene un valore approssimato del fattore di comprimibilità: Z(Tr,Pr,ω)Z0(Tr,Pr)+ωZ1(Tr,Pr).[7] Qui, Z1 rappresenta il valore della derivata di Z, calcolata rispetto al fattore acentrico, considerato in ω=0. Appare evidente come questo termine rappresenti una correzione di Z0; esso potrà quindi essere, in prima approssimazione, trascurato se non è necessaria un'alta precisione. I valori di Z0e Z1sono solitamente tabulati, oppure indicati all'interno di diagrammi, rendendo particolarmente semplice ottenere risultati ragionevoli.[3]

Valori tipici

Per la maggior parte dei fluidi semplici, a Tr=0,7, Pr=(Ps/PC) è vicina a 0,1, quindi ω0. In molti casi, Tr=0,7 è vicino al punto di ebollizione a pressione atmosferica.

Esempi

Fluido Fattore acentrico Fonte
Acetilene 0.189 [8]
Acetone 0.307 [8]
Acqua 0,344 [8]
Ammoniaca 0,257 [8]
Anidride carbonica 0,225 [8]
Argon -0,002 [8]
Azoto 0,037 [8]
Decano 0.4923 [9]
Elio -0.390 [8]
Etanolo 0.649 [8]
Kripton 0.005 [10]
Idrogeno -0.217 [8]
Metano 0,011 [8]
Metanolo 0.565 [8]
Neon -0.016 [8]
Ossido di diazoto 0.165 [10]
Ossigeno 0,025 [10]
Xeno 0,008 [10]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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