Doppio pendolo

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File:Double-Pendulum.svg
Il doppio pendolo è costituito da due pendoli attaccati uno all'estremità dell'altro.

In fisica classica, in particolare in meccanica classica, il doppio pendolo è un sistema fisico costituito da due pendoli attaccati uno all'estremità dell'altro e liberi ciascuno di oscillare rispetto al loro punto di vincolo: il suo comportamento dinamico è fortemente sensibile a piccole variazioni delle condizioni iniziali e, per alcuni valori dell'energia, il suo moto risultante è caotico.

Analisi

Si possono considerare diverse varianti del doppio pendolo; i due bracci possono avere lunghezze e masse uguali o diverse, possono essere pendoli semplici o composti (detti anche pendoli complessi) e il moto può avvenire in tre dimensioni o limitato al solo piano verticale. Nella seguente analisi, i bracci sono considerati due pendoli composti identici di lunghezza e le masse m, e il moto è limitato ad un piano.

File:Double-compound-pendulum-dimensioned.svg
Doppio pendolo composto, formato da due bracci identici di lunghezza e massa m.

In un pendolo composto, la massa è distribuita su tutta la lunghezza. Se la massa è distribuita uniformemente, allora il centro di massa di ogni braccio si trova alla sua metà, ed il momento di inerzia rispetto a tale punto è I=112m2. Il momento di inerzia di una sbarra che ruota intorno ad uno dei suoi estremi è dato da I=13m2.

È utile usare l'angolo tra ciascuno dei bracci e l'asse verticale come coordinata generalizzata per definire lo spazio delle configurazioni; questi angoli sono indicati con θ1 e θ2. La posizione del centro di massa di ogni braccio può essere scritta in funzione di queste due coordinate; se si prende come origine di un sistema di riferimento cartesiano il punto di sospensione del primo pendolo, allora le coordinate del centro di massa di questo pendolo sono

x1=2sinθ1,
y1=2cosθ1,

mentre per il secondo pendolo si ha

x2=(sinθ1+12sinθ2),
y2=(cosθ1+12cosθ2).

Con queste informazioni si può scrivere la lagrangiana del sistema.

Lagrangiana

La lagrangiana è

L=EnergiacineticaEnergiapotenziale=12m(v12+v22)+12I(θ˙12+θ˙22)mg(y1+y2)=12m(x˙12+y˙12+x˙22+y˙22)+12I(θ˙12+θ˙22)mg(y1+y2)

Il primo termine è l'energia cinetica di traslazione del centro di massa dei due bracci e il secondo è l'energia cinetica rotazionale intorno al centro di massa di ciascun braccio. Il terzo termine è l'energia potenziale gravitazionale assumendo una accelerazione costante g. La notazione x˙ indica la derivata rispetto al tempo (notazione di Newton).

Sostituendo le coordinate definite sopra e riordinando le equazioni si trova

L=16m2[θ˙22+4θ˙12+3θ˙1θ˙2cos(θ1θ2)]+12mg(3cosθ1+cosθ2).
File:Double-compound-pendulum.gif
Moto di un doppio pendolo composto (calcolato con integrazione numerica delle equazioni del moto).
File:DPLE.jpg
Una luce all'estremità del doppio pendolo lascia una traccia del proprio movimento in questa foto a lunga esposizione. L'evoluzione caotica del sistema crea una figura complessa e apparentemente disordinata.

L'unica quantità conservata in questo sistema è l'energia, e non ci sono momenti generalizzati conservati. I due momenti possono essere scritti come

pθ1=Lθ˙1=16m2[8θ˙1+3θ˙2cos(θ1θ2)]

e

pθ2=Lθ˙2=16m2[2θ˙2+3θ˙1cos(θ1θ2)].

Invertendo queste espressioni si trova

θ˙1=6m22pθ13cos(θ1θ2)pθ2169cos2(θ1θ2)

e

θ˙2=6m28pθ23cos(θ1θ2)pθ1169cos2(θ1θ2).

Le altre equazioni del moto sono

p˙θ1=Lθ1=12m2[θ˙1θ˙2sin(θ1θ2)+3gsinθ1]

e

p˙θ2=Lθ2=12m2[θ˙1θ˙2sin(θ1θ2)+gsinθ2].

Queste ultime quattro equazioni sono formule esplicite per l'evoluzione temporale del sistema dato il suo stato attuale. Non è possibile integrare queste equazioni analiticamente e ottenere formule per θ1 e θ2 in funzione del tempoTemplate:Cn. Si può tuttavia usare un'integrazione numerica, ad esempio con i metodi di Runge-Kutta.

Moto caotico

File:Double pendulum flips graph.png
Grafico del tempo necessario perché il pendolo si capovolga, in funzione delle condizioni iniziali

Il doppio pendolo si muove con moto caotico, cioè la sua evoluzione è molto sensibile alle condizioni iniziali. L'immagine a destra mostra il tempo trascorso prima che il pendolo si capovolga, in funzione delle condizioni iniziali; il valore iniziale di θ1 (direzione orizzontale nel grafico) va da −3 a 3, e θ2 (direzione verticale nel grafico) va da −3 a 3. Il colore indica se uno dei due pendoli si capovolge entro 10/g (in verde), entro 100/g (rosso), 1000/g (viola) o 10000/g (blu). Le condizioni iniziali che non portano al capovolgimento entro 10000/g sono in bianco.

Il bordo della regione bianca è definito in parte dalla conservazione dell'energia secondo la curva

3cosθ1+cosθ2=2.

All'interno della regione definita da questa curva, cioè se

3cosθ1+cosθ2>2,

è energeticamente impossibile il capovolgimento per ciascun pendolo. Fuori da questa regione il pendolo può capovolgersi, ma è complicato determinare quando.

La mancanza di una frequenza di risonanza rende utile il doppio pendolo nel progetto di edifici antisismici. L'idea è di vedere l'intero edificio come un pendolo invertito, e di aggiungere una massa secondaria per completare il doppio pendolo. La massa secondaria è solitamente un grosso peso sospeso all'interno dell'edificio. Il grattacielo taiwanese Taipei 101, è dotato alla sua sommità di un mass damper di 660 tonnellate.

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