Differenze divise

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Template:W In matematica, una differenza divisa è una quantità, definita in modo ricorsivo su punti distinti. Vengono utilizzate ad esempio nell'interpolazione polinomiale, nei metodi di interpolazione di Newton alle differenze divise e interpolazione di Hermite.

Definizione

Dati k+1punti

(x0,y0),,(xk,yk).

Definiamo le differenze divise come:

[yν]:=yν,ν{0,,k},
[yν,,yν+j]:=[yν+1,,yν+j][yν,,yν+j1]xν+jxν,ν{0,,kj}, j{1,,k}.

Definiamo le differenze divise all'indietro come:

[yν]:=yν,ν{0,,k}
[yν,,yνj]:=[yν,,yνj+1][yν1,,yνj]xνxνj,ν{j,,k}, j{1,,k}.

dove j è l'ordine della differenza divisa.

Notazione, differenze divise sui punti di una funzione

Se i punti {x0,x1,,xk} vengono dati come valori di una funzione f:

(x0,f(x0)),,(xk,f(xk)),

si può trovare la notazione

f[xν]:=f(xν),ν{0,,k},
f[xν,,xν+j]:=f[xν+1,,xν+j]f[xν,,xν+j1]xν+jxν,ν{0,,kj}, j{1,,k}.

Altre scritture equivalenti sono:

[x0,,xn]f;
fn[x0,,xn];
[x0,,xn;f];
D[x0,,xn]f.

Rapporto con le derivate di f(x)

Quando due argomenti risultano coincidenti possiamo ugualmente dare un significato alla corrispondente differenza divisa di ordine 1, purché f(x) esista in quel punto[1]:

f[x0,x0]=limxx0f[x0,x]=limxx0f(x)f(x0)xx0=f(x0).

Più in generale, definiamo

f[x0,x0,,x0k+1]=f(k)(x0)k!,

la cui esistenza è dimostrabile[2].

Esempi

Differenze divise per ν=0 e i primi valori di j:

[y0]=y0;[y0,y1]=y1y0x1x0;[y0,y1,y2]=[y1,y2][y0,y1]x2x0=y2y1x2x1y1y0x1x0x2x0=y2y1(x2x1)(x2x0)y1y0(x1x0)(x2x0);[y0,y1,y2,y3]=[y1,y2,y3][y0,y1,y2]x3x0.

Per evidenziare il processo ricorsivo, le differenze divise possono essere messe in forma tabellare

x0y0=[y0][y0,y1]x1y1=[y1][y0,y1,y2][y1,y2][y0,y1,y2,y3]x2y2=[y2][y1,y2,y3][y2,y3]x3y3=[y3]

Rapporto incrementale

Template:Vedi anche Data una funzione f, presi due punti (x0,f(x0)),(x1,f(x1)), la differenza divisa di ordine 1:

A1=f[x0,x1]=y1y0x1x0=f(x1)f(x0)x1x0=ΔfΔx

è il rapporto incrementale costruito su due punti per la quantità h=x1x0.

Invarianza per permutazione

Template:Vedi anche Per induzione matematica, non è difficile dimostrare che

f[x0,x1,,xn]=k=0nf(xk)j=0, jkn(xkxj).

Questa espressione ci permette di affermare che f[x0,x1,,xn] è una funzione invariante a permutazione dei suoi argomenti, cioè

f[x0,x1,,xn]=f[xi0,xi1,,xin],

dove (i0,i1,,in) denota una qualsiasi permutazione di (0,1,,n)[1].

Note

Bibliografia

Voci correlate

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