Cyanthillium
Cyanthillium Blume, 1826 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Carl Ludwig von Blume (1796-1862) nella pubblicazione " Bijdragen tot de Flora van Nederlandsch Indie" ( Bijdr. Fl. Ned. Ind. 15: 889) del 1826.[3]
Descrizione

Cyanthillium cinereum

Cyanthillium cinereum

Cyanthillium cinereum

Cyanthillium wollastonii
Le specie di questo genere sono delle piccole erbacee con cicli biologici annuali (principalmente) o perenni con altezze massime Template:M. Spesso sulla superficie di queste piante sono presenti peli asimmetrici, o peli simmetrici a “T” e anche tricomi.[4][5][6][7][8][9]
Le foglie sono disposte in modo alterno oppure rosulate (a rosetta). Sono picciolate (i piccioli sono più o meno alati) con una lamina intera a forma da strettamente lanceolata a ovata, deltata o spatolata con basi cuneate e apici da arrotondati a acuti; la consistenza è membranacea. Le facce adassiali variano da scabre a glabre; quelle abassiali sono densamente pelose-irte e punteggiate di resina. Le venature normalmente sono pennate. I margini sono continui e seghettati. La superficie può essere pubescente.
L'infiorescenza è formata da numerosi capolini (fino a 100) discoidi peduncolati in formazioni corimbiformi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma da campanulata a spiraliforme o emisferica composto da circa 30 squame (o brattee) disposte su 3 - 5 serie embricate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti e cartacee con margini interi e apici spinosi, a volte sono divise in esterne e interne: quelle interne hanno forme lanceolate; quelle esterne hanno forme da subulate a lanceolate. Il ricettacolo normalmente è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo). Diametro dei corimbi di capolini: Template:M. Diametro dell'involucro: Template:M.
I fiori, da 15 a molti, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla è pubescente per peli diritti; i lobi, lanceolato-lineari, possono essere sericei o spinosi. I tubi sono più lunghi delle gole imbutiformi. Il colore varia da lavanda a rosa o violaceo.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere sono prive di code. Il polline è del tipo triporato (con le fessure di germinazione costituite da tre pori)[12]; con polline triporato la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni (echino-"lophato").
- Gineceo: lo stilo è filiforme con base con larghi nodi o protuberanze. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 5 coste oppure sono affusolati (non nervati). Sulla superficie degli acheni sono presenti dei tricomi oppure dei tubercoli; all'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a elongati; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo è formato da più o meno 20 snelle squamelle capillari persistenti o caduche.
Biologia
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
Le specie di questo gruppo si trovano dall'Africa centro-meridionale all'Australia passando per l'Asia meridionale-tropicale.[2] Queste piante probabilmente di origine paleotropicale, sono ora ampiamente stabilite nelle regioni tropicali e temperate calde come ruderali naturalizzate.[9]
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]
Filogenesi
Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[8]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]
- le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
- nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
- alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
- le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
- il polline varia da triporato a tricolporato;
- gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
- il pappo è cupoliforme.
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[7]
- l'habitus delle specie è annuale o formato da specie piccolo-perenni;
- il polline in genere è "lophato" e triporato.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18, 22 e 36.[7][8]
Elenco delle specie
Questo genere ha 11 specie:
- Cyanthillium albicans (DC.) H.Rob.
- Cyanthillium cinereum (L.) H.Rob.
- Cyanthillium conyzoides (DC.) H.Rob.
- Cyanthillium gracilis (Lander & P.J.H.Hurter) K.R.Thiele & E.E.Schill.
- Cyanthillium hookerianum (Arn.) H.Rob.
- Cyanthillium montanum (C.B.Clarke) Bunwong, Chantar. & S.C.Keeley
- Cyanthillium patulum (Aiton) H.Rob.
- Cyanthillium polytrichomata (Wech.) H.Rob.
- Cyanthillium stelluliferum (Benth.) H.Rob.
- Cyanthillium vernonioides (Muschl.) H.Rob.
- Cyanthillium wollastonii (S.Moore) H.Rob., Skvarla & V.A.Funk
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Claotrachelus Zoll.
- Cyanopis Blume
- Isomeria D.Don ex DC.
- Isonema Cass.
- Triplotaxis Hutch.
Note
- ↑ 1,0 1,1 Template:Cita pubblicazione
- ↑ 2,0 2,1 2,2 Template:Cita web
- ↑ Template:Cita web
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- ↑ 7,0 7,1 7,2 7,3 7,4 Template:Cita.
- ↑ 8,0 8,1 8,2 8,3 8,4 Template:Cita.
- ↑ 9,0 9,1 Template:Cita web
- ↑ Template:Cita libro
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Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Cyanthillium Royal Botanic Gardens KEW - Database