Chrysoma pauciflosculosa

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Chrysoma pauciflosculosa Greene, 1895 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae. Chrysoma pauciflosculosa è anche l'unica specie del genere Chrysoma Nutt., 1834.[1][2][3]

Etimologia

Il nome generico (Chrysoma ) deriva dalla parola greca "chrysos" (= oro) e "-ome" (= avente la condizione di...) e fa riferimento ai capolini prevalentemente giallo-oro.[4] L'epiteto specifico ( pauciflosculosa ) deriva dal latino "paucus" (= pochi) ossia "pochi fiori".[5]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Edward Lee Greene (1843-1915) nella pubblicazione " Erythea; a Journal of Botany, West American and General. Berkeley, CA" ( Erythea 3: 8) del 1895.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Journal of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia. Philadelphia, PA" ( J. Acad. Nat. Sci. Philadelphia 7: 67 ) del 1834.[7].

Descrizione

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo arbustivo sempreverde con superfici glabre e glutinose (resinose).[8][9][10][11][12][4]

Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa. Altezza media: 50- 100 cm.

Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato, da brevemente picciolate a sessili. La lamina è semplice, margini interi con forme da oblanceolate a strettamente ellittiche. La superficie può essere punteggiata da ghiandole anche stipitate. Dimensione delle foglie: 20 - 60 x 2 - 10 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni cimose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale sessile o subsessile di tipo radiato (talvolta discoide). I capolini sono formati da un involucro, con forme cilindriche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme lanceolate, indurite alla base e a consistenza erbacea nella parte apicale, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 4 serie. Il ricettacolo può essere provvisto o privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è piatta o da convessa a conica.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono da 1 a 2 per capolino, sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); raramente sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 3 a 4) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo; lunghezza: 4 - 6 mm;
    • fiori del disco: la forma è allungata-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, da patenti a ricurvi, hanno una forma più o meno lanceolata; il colore è giallo o giallo-forte; lunghezza: 4,5 - 5 mm.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[12][14]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[8] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[15] I due bracci dello stilo sono in genere lineari-triangolari e papillosi.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni, brunastri, con forme turbinate-oblunghe e superficie liscia, hanno 8 - 10 nervature longitudinali e sono densamente strigoso-sericei; lunghezza: 2,5 - 3 mm;
  • pappo: il pappo, persistente, è formato da 2 - 3 serie di 40 - 60 setole barbate disuguali.

Biologia

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

La specie di questa voce è distribuita negli U.S.A. sud-orientali.[3] L'habitat tipico sono le colline e dune, caratterizzate tipicamente da cerri e pini a foglia lunga fino a quote di 100 metri.[4]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][12]

Filogenesi

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Chrysoma (insieme alla sottotribù Pentachaetinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Solidago group".[2] Chrysoma pauciflosculosa è stato originariamente descritto all'interno del genere Solidago, ma si distinguenell'anatomia (F. E. Lloyd 1901; K. Phillips 1963; L. C. Anderson e J. B. Creech 1975) e in altre caratteristiche. Il crisoma si riconosce per il suo portamento arbustivo, foglie areolato-resinose, matrici corimbiformi di glomerato, teste cilindriche con pochi fiori, lunghi lobi della corolla a disco e appendici di rami a stile papillato.

I caratteri distintivi della specie Chrysoma pauciflosculosa sono:[12]

  • i fiori del raggio sono presenti;
  • il pappo è formato da setole (i pappi dei fiori del disco e quelli del raggio sono uguali);
  • la distribuzione di queste piante è USA orientale e Isole dei Caraibi.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[12]

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Aplactis paniculata Raf.
  • Aster pauciflosculosus Kuntze
  • Chrysoma solidaginoides Nutt.
  • Solidago pauciflosculosa Michx.
  • Solidago semiflosculosa Walp.

Sinonimo per il genere

  • Aplactis Raf.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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