Potenziale di Liénard-Wiechert

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In fisica, il potenziale di Liénard-Wiechert è il potenziale elettromagnetico generato da una carica elettrica in moto.

L'espressione del potenziale è stata sviluppata in parte da Alfred-Marie Liénard nel 1898, e successivamente nel 1900 da Emil Wiechert[1] in un modo indipendente da quello di Liénard.

Definizione

Il potenziale elettromagnetico Aα(x)=(φ,𝐀) generato nel punto x=(x0,𝐱) da una sorgente puntiforme di carica in moto e è dato da:[2]

Aα(x)=eVα(τ=τ0)V[xr(τ=τ0)]x0>r0(τ0)

dove Vα(τ)=γ(c,𝐯s) è la quadrivelocità della carica, rα(τ)=(r0,𝐫s) la sua posizione e τ il tempo proprio. Nell'equazione la velocità e la posizione vengono valutati al tempo τ0, che è definito dalla condizione del cono di luce:

[xr(τ0)]2=0

Tale condizione implica che:

x0r0(τ0)=|𝐱𝐫s(τ0)|

e pertanto permette di scrivere:

V(xr)=γc(x0r0(τ0))γ𝐯s(𝐱𝐫s(τ0))=γc|𝐱𝐫s(τ0)|γ𝐯s𝐧|𝐱𝐫s(τ0)|=γc|𝐱𝐫s(τ0)|(1β𝐧)

con 𝐧 vettore unitario che ha la direzione di 𝐱𝐫s(τ).

Si ottiene in questo modo una forma equivalente, ma non covariante, del potenziale elettrico φ e del potenziale magnetico 𝐀 generati da una sorgente puntiforme di carica in moto:[3]

φ(𝐱,t)=14πε0(e(1𝐧β)|𝐱𝐫s(τ)|)τ=τ0𝐀(𝐱,t)=μ0c4π(eβ(1𝐧β)|𝐱𝐫s(τ)|)τ=τ0=β(τ=τ0)cφ(𝐱,t)

con:

β(t)=𝐯s(t)c

Campi ritardati

Utilizzando la definizione dei campi elettrico e magnetico:

𝐄=φ𝐀t𝐁=×𝐀

si ottiene per il campo elettrico:

𝐄(𝐱,t)=14πε0(q(𝐧β)γ2(1𝐧β)3|𝐱𝐫s(τ)|2+q𝐧×((𝐧β)×β˙)c(1𝐧β)3|𝐱𝐫s(τ)|)τ=τ0

e per il campo magnetico:[4]

𝐁(𝐱,t)=μ04π(qc(β×𝐧)γ2(1𝐧β)3|𝐱𝐫s(τ)|2+q𝐧×(𝐧×((𝐧β)×β˙))(1𝐧β)3|𝐱𝐫s(τ)|)τ=τ0=𝐧(τ=τ0)c×𝐄(𝐱,t)

con:

β(t)=𝐯s(t)c𝐧(t)=𝐫𝐫s(t)|𝐫𝐫s(t)|γ(t)=11|β(t)|2

dove γ è il fattore di Lorentz. il termine 𝐧β nell'espressione del campo elettrico impone che la direzione del primo termine del campo sia lungo la congiungente con la posizione della carica, mentre il secondo termine, dovuto all'accelerazione della carica, è perpendicolare a 𝐧β.

L'espressione dei campi è in questo modo data dalla somma di due contributi: il primo è detto campo di Coulomb generalizzato e decresce come il reciproco del quadrato della distanza dalla carica, il secondo è detto campo di radiazione e decresce come il reciproco della distanza dalla sorgente, e quindi è dominante lontano dalla carica. In entrambi i casi il campo di Coulomb generalizzato è relativo alla velocità della carica, mentre il campo di radiazione è generato dall'accelerazione.

Deduzione dai potenziali ritardati

Template:Vedi anche La soluzione al tempo ritardato dell'equazione per i potenziali elettromagnetici è la seguente:

φ(𝐫,t)=δ(t+|𝐫𝐫|ct)|𝐫𝐫|ρ(𝐫,t)d3rdt𝐀(𝐫,t)=δ(t+|𝐫𝐫|ct)|𝐫𝐫|𝐉(𝐫,t)d3rdt

dove ρ(𝐫,t) e 𝐉(𝐫,t) sono i termini sorgente, e:

δ(t+|𝐫𝐫|ct)

è la delta di Dirac. Per una carica che si muove in 𝐫0(t) con velocità 𝐯0(t), le densità di carica e corrente assumono la forma:

ρ(𝐫,t)=qδ(𝐫𝐫0(t))𝐉(𝐫,t)=q𝐯0(t)δ(𝐫𝐫0(t))

Se si integra sul volume d3r, utilizzando la relazione precedente si ottiene:

φ(𝐫,t)=qδ(t+|𝐫𝐫0(t)|ct)|𝐫𝐫0(t)|dt𝐀(𝐫,t)=qδ(t+|𝐫𝐫0(t)|ct)|𝐫𝐫0(t)|𝐯0(t)dt

ed integrando in t si trovano i potenziali di Liénard-Wiechert.[5]

Equazione di Larmor

Template:Vedi anche Se si trascura il campo di Coulomb generalizzato, la componente radiale del vettore di Poynting, risultante dall'espressione di Liénard–Wiechert dei campi, è data da:[6]

[𝐒𝐧^]τ=τ0=q216π2ε0c{1R2|𝐧^×[(𝐧^β)×β˙](1β𝐧^)3|2}

dove il secondo membro, a differenza del primo, non è valutato al tempo ritardato.

La relazione spaziale tra β e β˙ determina la distribuzione di potenza angolare, ed il fattore (1β𝐧) al denominatore mostra la presenza degli effetti relativistici nel passaggio dal sistema di riferimento a riposo della particella al sistema di riferimento dell'osservatore.

L'energia irradiata per angolo solido durante un'accelerazione tra gli istanti t=T1 e t=T2 è data da:

dPdΩ=q216π2ε0c|𝐧^(t)×{[𝐧^(t)β(t)]×β˙(t)}|2[1β(t)𝐧(t)]5

Integrando tale espressione su tutto l'angolo solido si ottiene la generalizzazione relativistica della formula di Larmor:[7]

P=q26πε0cγ6[|β˙|2|β×β˙|2]
Distribuzione angolare della radiazione emessa da una carica in moto accelerato. Nell'immagine a destra la velocità della particella si avvicina alla velocità della luce, e l'emissione di radiazione è collimata in un cono appuntito il cui asse è diretto come la velocità.

Radiazione di sincrotrone

Template:Vedi anche Se la carica compie un moto circolare la sua accelerazione β˙ è perpendicolare alla velocità β. Se si sceglie un sistema di coordinate tale per cui β è istantaneamente in direzione z e β˙ in direzione x, utilizzando le coordinate polari θ e ϕ per definire la direzione di osservazione, la distribuzione di potenza angolare si riduce alla seguente espressione:[8]

dPdΩ=q216π2ε0c|β˙|2(1βcosθ)3[1sin2θcos2ϕγ2(1βcosθ)2]

Nel limite relativistico per velocità prossime alla velocità della luce, in cui γ1, la distribuzione angolare può approssimativamente essere scritta come:[9]

dPdΩq22π2ε0c3γ6|𝐯˙|2(1+γ2θ2)3[14γ2θ2cos2ϕ(1+γ2θ2)2]

dove i fattori (1βcosθ) al denominatore restringono la distribuzione angolare in un fascio di luce conico e sempre più stretto al crescere della velocità, distribuito in un piccolo angolo intorno a θ=0.

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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