Derivata covariante

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In matematica, la derivata covariante estende il concetto usuale di derivata (più precisamente di derivata direzionale) presente nell'ordinario spazio euclideo a una varietà differenziabile arbitraria. Tramite la derivata covariante è possibile calcolare la derivata di un campo vettoriale o di un più generale campo tensoriale in un punto, lungo una direzione fissata.

La nozione di derivata covariante è essenzialmente equivalente a quella di connessione. Su una varietà differenziabile è possibile scegliere fra una infinità di possibili connessioni, e quindi di possibili nozioni di derivata covariante. In una varietà riemanniana esiste invece una nozione appropriata di connessione (la connessione di Levi-Civita) e quindi di derivata covariante.

Tramite la derivata covariante si definiscono vari tensori che misurano la curvatura della varietà. Fra questi, il tensore di Riemann ed il tensore di Ricci. Tutti questi elementi sono utili in relatività generale.

Definizione

Derivata di un campo vettoriale rispetto ad un altro campo vettoriale

Sia M una varietà differenziabile. Sia 𝔛(M) l'insieme di tutti i campi vettoriali su M. Una derivata covariante per M è un operatore

:𝔛(M)×𝔛(M)𝔛(M).

L'immagine (X,Y) viene generalmente indicata con XY. L'operatore deve soddisfare le proprietà seguenti.

X(λ1Y1+λ2Y2)=λ1XY1+λ2XY2.
f1X1+f2X2Y=f1X1Y+f2X2Y.
X(fY)=fXY+YXf.

Nelle suddette eguaglianze f,f1,f2 sono funzioni lisce su 𝔛(M) (cioè campi scalari), λ1,λ2 sono scalari (cioè funzioni costanti), X,Y sono campi vettoriali.

Il prodotto fX fra una funzione liscia e un campo vettoriale è un campo vettoriale ottenuto riscalando in ogni punto x il vettore di X per il termine f(x). Il termine Xf è l'usuale derivazione di una funzione lungo un campo vettoriale, univocamente determinata da M. Interpretando i vettori tangenti proprio come derivazioni di funzioni lisce, questo termine è spesso indicato con X(f).

Una derivata covariante , definita in questo modo, può essere quindi interpretata in altri modi, sostituendo X e Y con altri oggetti.

Derivata di un campo vettoriale lungo un vettore

La condizione di linearità a sinistra è più forte di quella richiesta a destra. Come conseguenza di questo fatto, il valore di XY in un punto x0 dipende in realtà soltanto dal valore di X in x0, e non dai valori che assume nei punti vicini (come invece accade per Y). Questa proprietà permette quindi di definire, per ogni vettore tangente v in x0 e per ogni campo vettoriale Y, la derivata covariante di Y lungo v

vY.

Il risultato di questa operazione è un vettore tangente in x0, che misura la variazione del campo Y lungo la direzione v.

Derivata di un campo vettoriale

Un campo vettoriale è un campo tensoriale di tipo (1,0). Se si omette il campo base X, la derivata covariante

Y

di un campo vettoriale Y è in modo naturale un campo tensoriale di tipo (1,1). Si tratta del campo che, contratto su un campo vettoriale X, restituisce il campo vettoriale XY.

Derivata di un campo tensoriale

Una derivata covariante trasforma i tensori di tipo (1,0) in tensori di tipo (1,1). Si estende in modo naturale ad un operatore che trasforma i tensori di tipo (h,k) in tensori di tipo (h,k+1). Esiste infatti un'unica estensione a tensori arbitrari che soddisfi le proprietà seguenti:

  • (λ1T1+λ2T2)=λ1T1+λ2T2
  • (T1T2)=(T1)T2+T1(T2).

Simboli di Christoffel

Template:Vedi anche Una carta fornisce un diffeomorfismo fra un aperto di M ed un aperto A di n. Nell'aperto A sono definiti i campi di vettori coordinati locali 𝐞1,,𝐞n e quindi tutti i tensori possono essere agevolmente scritti in coordinate. In un punto di A, la derivata covariante del campo 𝐞i nella j-esima direzione è una combinazione lineare

j𝐞i=Γij1𝐞1++Γijn𝐞n=Γijk𝐞k.

Nell'ultima espressione si fa uso della notazione di Einstein. Gli oggetti Γijk sono funzioni regolari (i.e., sono funzioni differenziabili)

Γijk:A

dipendenti da tre indici, e sono detti simboli di Christoffel. Nonostante la notazione, i simboli di Christoffel non sono dei tensori: il loro comportamento dipende fortemente dalla carta scelta. I simboli di Christoffel descrivono completamente e concretamente la derivata covariante nell'intorno di un punto.

Derivata covariante di un campo tensoriale

La derivata covariante di un campo vettoriale v può essere calcolata in una carta facendo uso dei simboli di Christoffel nel modo seguente:

jvi=vixj+Γjkivk.

Analogamente, la derivata covariante di un campo tensoriale di tipo (0,1) è data da:

jvi=vixjΓijkvk

La derivata covariante di un campo tensoriale di tipo (2,0) è data da:

kvij=vijxk+Γkivj+Γkjvi

In generale, per un campo tensoriale di tipo (n, m) la derivata covariante si calcola secondo la formula:

kvj1jmi1in=xkvj1jmi1in+α=1nΓkiα vj1jmi1iα1  iα+1inα=1mΓkjα vj1jα1  jα+1jmi1in

Derivata covariante in teoria dei campi

Template:Vedi anche In teoria dei campi il concetto di derivata covariante compare quando si considerano teorie invarianti sotto trasformazioni interne locali, come le teorie di Yang-Mills. Per esempio, l'elettrodinamica quantistica è una teoria di gauge nella quale la lagrangiana è invariante sotto trasformazioni U(1) locali. La lagrangiana dell'elettrone libero è data da:

0=ψ¯(x)(iγμμm)ψ(x)

mentre la trasformazione agisce nel modo seguente:

ψ(x)=U(x)ψ(x)=eiα(x)ψ(x);ψ¯(x)=ψ¯(x)U(x)=ψ¯(x)eiα(x)

Andando a sostituire i campi trasformati nella lagrangiana si nota subito che a causa della derivata μ essa non è invariante. Si introduce perciò una derivata covariante tale che:

(Dμψ(x))=U(x)Dμψ(x)
Dμ=μ+ieAμ(x)

La condizione da richiedere sulle Aμ(x) (che, a meno di un fattore costante, sono i simboli di Christoffel) è che a sua volta si trasformi come:

Aμ=Aμ1eμα(x)

Di conseguenza, scrivendo (si sottintendono le dipendenze dalle coordinate)

=ψ¯(iγμDμm)ψ=ψ¯(iγμμm)ψeψ¯γμψAμ=0+I

si ottiene una teoria invariante sotto le cosiddette trasformazioni di gauge di seconda specie, descritte da:

ψeiαψ;ψ¯ψ¯eiα;AμAμ1eμα

Il campo Aμ è interpretato fisicamente come il campo elettromagnetico, mentre il termine

I=JμAμ=eψ¯γμψAμ

rappresenta il termine di interazione tra il campo dell'elettrone e il campo elettromagnetico, con e uguale alla carica elettrica dell'elettrone.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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