Teorema di Radon-Nikodym

Da testwiki.
Versione del 16 apr 2023 alle 15:12 di imported>Marios1297 (growthexperiments-addlink-summary-summary:1|1|0)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In matematica, in particolare in teoria della misura, il teorema di Radon-Nikodym è un risultato di notevole importanza nell'ambito delle misure assolutamente continue.

Il teorema è di particolare importanza nella teoria della probabilità, in quanto estende l'idea di misure discrete e misure continue di probabilità attraverso il concetto di misura di probabilità su un insieme arbitrario. Tra le applicazioni del teorema vi è inoltre la matematica finanziaria, che lo utilizza nel prezzamento dei derivati.

Il teorema

Il teorema di Radon–Nikodym afferma che se una misura ν su uno spazio misurabile (X,Σ) è assolutamente continua rispetto ad una misura μ sigma-finita sullo stesso spazio, allora esiste una funzione misurabile f definita su X a valori non negativi tale che:[1]

ν(A)=Afdμ

per ogni insieme AΣ.

Il teorema è stato dimostrato da Johann Radon nel 1913 nel caso X=n e generalizzato da Otto Nikodym nel 1930.

La funzione f si dice derivata di Radon-Nikodym di ν rispetto μ e si indica con dνdμ.

Proprietà della derivata di Radon-Nikodym

La derivata di Radon-Nikodym gode delle seguenti proprietà:

  • Se νμ e λμ allora:
d(ν+λ)dμ=dνdμ+dλdμ
  • Se νμσ allora:
dνdσ=dνdμdμdσ
  • Se g è una funzione ν-integrabile su X e νμ, con f=dν/dμ allora:
gdν=gfdμ
d|ν|dμ=|dνdμ|

Dimostrazione

La dimostrazione riportata nel seguito si svolge nell'ambito della teoria della misura. Esiste un'altra dimostrazione, dovuta a John von Neumann, ambientata in spazi di Hilbert.

Misure finite

Per mostrare l'esistenza della derivata di Radon-Nikodym, siano μ e ν misure finite non negative, e sia F l'insieme delle funzioni misurabili f:X[0,+) che soddisfano:

Afdμν(A)AΣ

L'insieme F non è vuoto, poiché contiene almeno la funzione nulla. Siano f1,f2F, A un insieme misurabile e:

A1={xA:f1(x)>f2(x)}A2={xA:f2(x)f1(x)}

Allora si ha:

Amax{f1,f2}dμ=A1f1dμ+A2f2dμν(A1)+ν(A2)=ν(A)

e dunque max{f1,f2}F.

Sia ora {fn} una successione di funzioni in F tali che:

limnXfndμ=supfFXfdμ

Sostituendo fn con il max delle prime n funzioni si può assumere che la successione {fn} è crescente. Sia g la funzione definita come:

g(x):=limnfn(x)

Per mostrare che g è la funzione cercata, cioè che il suo integrale su A rispetto a μ vale esattamente ν(A), si nota che dal teorema della convergenza monotona per l'integrale di Lebesgue:

Agdμ=limnAfndμν(A)AΣ

e quindi gF. Inoltre, dalla costruzione di g segue:

Xgdμ=supfFXfdμ

Dato che gF succede che la scrittura:

ν0(A):=ν(A)Agdμ

definisce una misura non negativa su Σ. Supponendo quindi per assurdo ν00, dato che μ è finita c'è un ε>0 tale che ν0(X)>εμ(X). Sia allora (P,N) la decomposizione di Hahn per la misura con segno ν0εμ. Per ogni AΣ si ha:

ν0(AP)εμ(AP)

e quindi:

ν(A)=Agdμ+ν0(A)Agdμ+ν0(AP)Agdμ+εμ(AP)=A(g+ε1P)dμ

dove 1P è la funzione indicatrice relativa all'insieme P.[2] Essendo che:

X(g+ε1P)dμν(X)<+

la funzione g+ε1PF e soddisfa:

X(g+ε1P)dμ>Xgdμ=supfFXfdμ

ma questo è impossibile, e quindi l'assunzione iniziale che ν00 deve essere falsa.

Dato che g è μ-integrabile, l'insieme {xX:g(x)=+} è μ-nullo. Quindi f è definita come:

f(x)={g(x)se g(x)<0altrimenti

e possiede le proprietà richieste.

Come per l'esistenza, siano f,g:X[0,+) due funzioni misurabili che soddisfano:

ν(A)=Afdμ=Agdμ

per ogni insieme misurabile A. Quindi gf è integrabile rispetto a μ e:

A(gf)dμ=0

In particolare, questo succede per A={xX:f(x)>g(x)} o A={xX:f(x)<g(x)}. Segue che:

X(gf)+dμ=0=X(gf)dμ

sicché (gf)+=0 quasi ovunque. Accade lo stesso per (gf), e così f=g quasi ovunque.

Misure positive σ-finite

Se μ e ν sono σ-finite, allora X può essere scritto come l'unione di una successione {Bn}n di insiemi disgiunti in Σ, ognuno dei quali ha misura finita sia rispetto a μ che ν. Per ogni n esiste una funzione Σ-misurabile fn:Bn[0,+) tale che:

ν(A)=Afndμ

per ogni sottoinsieme ABn che è Σ-misurabile. L'unione f di tali funzioni è la funzione richiesta. Come per l'unicità, dato che ogni fn è unica quasi ovunque (relativamente a μ), lo è anche f.

Misure con segno e complesse

Template:Vedi anche Se ν è una misura σ-finita con segno, si può utilizzare la decomposizione di Hahn–Jordan ν=ν+ν dove una delle due misure è finita. Applicando i precedenti risultati si ottengono due funzioni g,h:X[0,+) che soddisfano il teorema di Radon–Nikodym per ν+ e ν rispettivamente, di cui almeno una è μ-integrabile. La funzione f=gh soddisfa le proprietà richieste, compresa l'unicità in quanto sia g che h sono uniche quasi ovunque.

Se ν è complessa, può essere decomposta come ν=ν1+iν2, dove sia ν1 che ν2 sono misure finite con segno. Procedendo come sopra, si ottengono due funzioni g,h:X[0,+) che soddisfano le proprietà richieste per ν1 e ν2 rispettivamente. La funzione cercata è dunque f=g+ih.

Note

  1. Template:Cita.
  2. Si nota che μ(P)>0; se fosse nulla, poiché ν è assolutamente continua rispetto a μ si avrebbe ν0(P)ν(P)=0, quindi ν0(P)=0 e:
    ν0(X)εμ(X)=(ν0εμ)(N)0
    contraddicendo il fatto che μ(X)>εμ(X).

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

Template:Portale