Teorema di Fermat sulle somme di due quadrati

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Il teorema di Fermat sulle somme di due quadrati afferma che ogni numero primo si può scrivere come somma di due quadrati perfetti se e solo se è congruo a 1 modulo 4, in altre parole se la differenza tra tale numero primo e 1 è multipla di 4. Per esempio:

5=12+22,13=22+32,17=12+42,29=22+52.

Fa eccezione il 2, che pur non essendo congruo a 1 modulo 4, può tuttavia essere scritto come somma di due quadrati: 2=12+12. Siccome i quadrati sono congrui a 0 oppure a 1 modulo 4 si ha che se un primo dispari p è somma di quadrati, allora p1mod4. Basta quindi mostrare che se p1mod4, allora p=a2+b2.

La prima dimostrazione nota di questo teorema risale a Eulero.

Fermat propose questo teorema in una lettera a Marin Mersenne datata 25 dicembre 1640, per questo motivo è noto anche come Teorema di Natale di Fermat.

Dimostrazione

Consideriamo un primo p1mod4 ossia p=4k+1 per qualche k. Mostriamo che l'equazione

x2+y2=np

ha soluzioni in cui x,y,n sono numeri naturali tali che x e y non sono divisibili per p. Questo è equivalente a chiedere che l'equazione modulare

x2+y20modp

abbia soluzione per x,y≢0modp. Per il criterio di Eulero,

(1p)=(1)p12=(1)4k+112=(1)2k=1.

Di conseguenza, se a è un residuo quadratico modulo p, lo sarà anche a, in quanto prodotto di due residui quadratici; quindi, preso comunque un x, è sempre possibile trovare un y tale che x2+y20modp. In particolare, è possibile scegliere x e y compresi tra 0 e p/2 (estremi esclusi); da questo si ottiene che

x2+y2<(p2)2+(p2)2=p22

e quindi x2+y2=np ha una soluzione in cui n<p.

Consideriamo il più piccolo n positivo tale che x2+y2=np è risolubile (in numeri interi). Se n=1 il teorema è dimostrato; altrimenti, utilizzando l'algoritmo di Euclide possiamo scrivere

x=an+s
y=bn+t

con a,b,s,t interi e s,t[n/2,n/2]. Se s e t fossero entrambi nulli allora si avrebbe

np=(an)2+(bn)2=n2(a2+b2)

e quindi

p=n(a2+b2)

il che è impossibile perché p è un numero primo. Dalle relazioni di x e y con n si ottiene che esiste un intero k tale che

nk=s2+t2

e la condizione sui valori assoluti di s e t implica che k<n. Moltiplicando np per nk si ottiene

n2pk=(x2+y2)(s2+t2)=(xs+yt)2+(xtys)2.

Le basi dei quadrati dell'ultimo membro sono divisibili per n, perché

xs+yt=(an+s)s+(bn+t)t=n(as+bt+k)=nq
xtys=(an+s)t(bn+t)s=n(atbs)=nr

Quindi

pk=q2+r2

contro l'ipotesi che n sia il minimo intero che verifica la condizione. Di conseguenza n=1 e il teorema è dimostrato.

Dimostrazione attraverso gli interi gaussiani

È possibile dimostrare questo teorema anche con l'uso di [i] il Dominio euclideo degli interi di Gauss. Inoltre, un primo dispari p=a2+b2 se e solo se p1mod4 se e solo se p non è primo in [i]. Se p non è primo in [i] si vede facilmente che p è somma di quadrati e viceversa p=(a+ib)(aib). Basta quindi mostrare che se p1mod4, allora p non è primo in [i]. Questo segue facilmente dal teorema di Wilson. Infatti, se p=4k+1, allora x=(2k)! è una soluzione di x2+10modp in quanto

1(p1)!(1)(2)(2k)(2k)(2k1)21.

Alternativamente, per il criterio di Eulero, si sa che -1 è un residuo quadratico. Quindi, per x=(2k)! si ha che p|(x2+1). Possiamo scrivere 1+x2=(1ix)(1+ix). Se p fosse primo anche nell'anello [i] degli interi di Gauss p|(1ix)(1+ix) dovrebbe implicare p|(1ix) oppure p|(1+ix), ossia dovrebbero esistere c,d tali che p(c+id)=1±ix da cui pc=1: assurdo. Quindi si ha che p non è primo in [i] da cui segue che p è somma di quadrati. Infatti, si deve avere una fattorizzazione

p=(A+iB)(C+iD),

per qualche A,B,C,D dove A+iB e C+iD non sono unità dell'anello [i]. Passando alle norme, e ricordando che il prodotto delle norme è uguale alla norma del prodotto, si ha

p2=(A2+B2)(C2+D2).

Queste quantità sono tutte intere (anzi, naturali), per cui abbiamo soltanto due possibilità:

  • A2+B2=C2+D2=p;
  • A2+B2=1 e C2+D2=p2 (o viceversa).

Nel primo caso il teorema è dimostrato. Nel secondo caso A+iB risulta essere un'unità di [i]. Questo dà luogo ad una decomposizione triviale di p, che è da escludere. Il teorema è dimostrato.

Dimostrazione usando il lemma di Thue

Attraverso il lemma di Thue è possibile dare una dimostrazione semplice e diretta del teorema di Fermat. Come sopra, sappiamo che se p1mod4, allora -1 è un residuo quadratico modulo p Sia a tale che

a21modp

e consideriamo la congruenza

axymodp.

Se X e Y verificano la congruenza, allora

a2X2Y2modpX2+Y20modpX2+Y2=hp.

Per il lemma di Thue, almeno una coppia (X,Y) di questo tipo verifica |X|<p,|Y|<p e quindi

X2+Y2<2(p)2=2p

e quindi in questo caso h<2, e, poiché h è intero, h=1, ossia X2+Y2=p.

Generalizzazioni

Si può innanzitutto dimostrare che un numero primo congruo a 1 modulo 4 si scrive in modo unico come somma di 2 quadrati.

1) In modo non molto diverso si può dimostrare che ogni numero primo congruo a 1 modulo 6 si può scrivere nella forma:

p=x2+3y2.

Per fare ciò è necessario però dimostrare che -3 è un residuo quadratico per ogni numero primo congruo a 1 modulo 6, a tale scopo si può usare il lemma di Gauss.

2) Nelle sue "Osservazioni su Diofanto" Fermat spiega il metodo per trovare un numero intero esprimibile in esattamente n modi diversi come somma di due quadrati non nulli. Raddoppiamo n e scomponiamo 2n come prodotto di fattori primi. Una volta diminuiti di 1 tali fattori, attribuiamo i numeri ottenuti come esponenti di numeri primi congrui a 1 modulo 4.

Esempio: si vuole trovare un intero esprimibile in tre modi diversi come somma di due quadrati. Si scompone 6 come prodotto di fattori primi (2 e 3). Diminuiamo di 1 e otteniamo 1 e 2. Attribuendo 1 e 2 come esponenti di due primi congrui a 1 modulo 4 (per esempio 13 e 5) otteniamo: 13152=325 che si esprime in tre modi diversi come somma di quadrati:

325=12+182=62+172=102+152.

Consideriamo ora di avere un n e di voler sapere in quanti modi esso sia rappresentabile come somma di due quadrati in modi non equivalenti, ossia che due rappresentazioni non siano la medesima rappresentazione con segni cambiati o elementi permutati. Per quanto affermato affinché n sia rappresentabile come somma di due quadrati n deve poter essere scritto nella seguente forma n=2rD2m con m=p1a1p2a2pkak dove i pi sono primi congrui a 1 modulo 4 e dove i fattori di D sono i primi congrui a 3 modulo 4. Allora il numero di rappresentazioni di n (come somma di due quadrati e indicato con r2(n)) è il numero di rappresentazioni di m, vale la formula:

r2(n)=(a1+1)(a2+1)(ak+1)+φ2,

dove φ assume valore 1 se m è un quadrato perfetto e assume valore 0 altrimenti.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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