Tribromuro di boro
Il tribromuro di boro è un alogenuro di boro che si presenta in condizioni ambientali come un liquido fumante incolore o tendente al giallastro, a causa della presenza di tracce di bromo, con odore pungente. Reagisce violentemente con acqua e alcoli producendo acido bromidrico gassoso.[1] È solubile in tetracloruro di carbonio, diossido di zolfo liquido, e dicloruro di zolfo, e, oltre a essere un composto tossico, corrode metalli e tessuti.
Sintesi
La prima sintesi del tribromuro di boro fu realizzata da M. Poggiale nel 1846 facendo reagire l'anidride borica con carbonio e bromo a elevate temperature:[2]
Friedrich Wöhler e Henri Sainte-Claire Deville sintetizzarono il composto nel 1858 partendo direttamente da boro amorfo e bromo a temperature inferiori:[3]
Altri metodi sfruttano la reazione di doppio scambio tra trifluoruro di boro e bromuro di alluminio:[4]
la reazione tra carburo di boro e bromo elementare in tubo di quarzo a elevata temperatura:[4]
oppure quella fra tetrafluoroborato di potassio e bromuro di alluminio anidro:[5]
Usi
Il tribromuro di boro è un acido di Lewis forte. Trova impiego nella sintesi organica come agente dealchilante per la scissione degli eteri sfruttato spesso nella produzione di farmaci.[6]
Il meccanismo della dealchilazione degli eteri con sostituenti alchilici terziari procede attraverso la formazione di un complesso tra il boro e l'ossigeno a cui segue l'eliminazione di un bromuro alchilico con la formazione di un dibromoorganoborano:
- ROR + BBr3 → RO+(−BBr3)R → ROBBr2 + RBr
Gli aril metil eteri, così come gli eteri attivati che presentano sostituenti alchilici primari, subiscono invece la dealchilazione attraverso un meccanismo bimolecolare che coinvolge due addotti:[7]
- RO+(−BBr3)CH3 + RO+(−BBr3)CH3 → RO(−BBr3) + CH3Br + RO+(BBr2)CH3
Il dibromoorganoborano può quindi subire idrolisi formando un alcol, acido borico e acido bromidrico:[8]
- ROBBr2 + 3 H2O → ROH + B(OH)3 + 2 HBr
Il tribromuro di boro è utilizzato anche come catalizzatore nella polimerizzazione delle olefine e nella reazione di Friedel-Crafts. Nell'industria elettronica rappresenta una fonte di boro nei processi di predeposizione per il drogaggio durante la produzione dei semiconduttori.[9]