Teorema di Clausius

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Il teorema di Clausius (anche conosciuto come disuguaglianza di Clausius), dimostrato nel 1854 dal fisico tedesco Rudolf Clausius, è un importante risultato della termodinamica, che pone le basi per la definizione della funzione di stato entropia, da lui stesso formulata.[1]

Enunciato

Se un sistema subisce una trasformazione ciclica in cui scambia calore con n sorgenti, vale la disuguaglianza

i=1nQiTi0

dove Ti è la temperatura assoluta della sorgente i-esima, e Qi il calore scambiato con essa.

Se n e si scompone il ciclo in una serie di trasformazioni infinitesime, la sommatoria diventa un integrale:

δQT0

dove δQ è il calore scambiato in una trasformazione infinitesima e T è la temperatura della sorgente.

In entrambe le formule, l'uguaglianza vale nel caso di ciclo reversibile, mentre la disuguaglianza stretta vale nel caso di ciclo irreversibile.[2]

Poiché per un ciclo reversibile l'integrale si annulla, si può definire una funzione di stato, ovvero l'entropia S, tale che:

dS=δQrevTdS=0.

Per dimostrarlo consideriamo un ciclo reversibile che porta uno stato A in se stesso come la composizione di due trasformazioni reversibili qualsiasi, la prima porta A in B, mentre la seconda porta B in A.

Rev1Rev2δQT=ARev1BδQT+BRev2AδQT=0.

Sfruttando le proprietà dell'integrale di linea, è possibile scrivere:

ARev1BδQTARev2BδQT=0

ARev1BδQT=ARev2BδQT

Da cui si evince che l'entropia è una funzione di stato in quanto non dipende dal tipo di trasformazione che subisce.

Dimostrazione

Per dimostrare la disuguaglianza, introduciamo una sorgente con temperatura T0 arbitraria, assieme alle altre n sorgenti con temperatura Ti. Inoltre, supponiamo di inserire n macchine di Carnot (a ciclo reversibile) tra la sorgente a T0 e quelle a Ti.

Sia Qi il calore scambiato tra il sistema S e la sorgente i-esima. Possiamo fare in modo che il ciclo di Carnot operante tra T0 e Ti fornisca alla sorgente i-esima

la quantità di calore -Qi. In tal caso, per ogni ciclo si può scrivere la relazione (data dal teorema di Carnot)

Qi,0=T0QiTi

dove Qi,0 è il calore scambiato con la sorgente a T0 nel ciclo i-esimo.

Per costruzione, quindi, ogni sorgente a Ti scambia una quantità netta di calore pari a zero. La sorgente a T0, invece, fornisce una quantità di calore totale pari a

Q0=i=1nQi,0=T0i=1nQiTi.

Esaminiamo ora il segno di Q0. Si è visto che il sistema composto da S e dalle n sorgenti a Ti riceve il calore Q0 dalla sorgente a T0. Se Q0 fosse positivo, il solo risultato del processo sarebbe la trasformazione ciclica in lavoro (compiuto dalle macchine di Carnot) del calore ottenuto da una sorgente omogenea. Ma ciò è impossibile, perché in aperta contraddizione con il secondo principio della termodinamica nella formulazione di Kelvin. Quindi Q00, e poiché T0>0 (trattandosi di una temperatura assoluta) si ottiene

i=1nQiTi0.

Infine, se il ciclo compiuto da S è reversibile, vale la stessa conclusione invertendo i segni di tutte le quantità di calore Qi. Si troverebbe quindi

i=1nQiTi0i=1nQiTi0

e l'unico modo per soddisfare entrambe le disuguaglianze è che il risultato della somma sia nullo:

i=1nQiTi=0.

Considerando lo scambio di calore tra S ed un sistema continuo di sorgenti, ovvero con n, la medesima dimostrazione conduce al risultato

δQT0.

Note

Voci correlate

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