T-distributed stochastic neighbor embedding

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Titolo minuscolo t-distributed stochastic neighbor embedding (t-SNE) è un algoritmo di riduzione della dimensionalità sviluppato da Geoffrey Hinton e Laurens van der Maaten, ampiamente utilizzato come strumento di apprendimento automatico in molti ambiti di ricerca.[1][2][3][4][5][6][7] È una tecnica di riduzione della dimensionalità non lineare che si presta particolarmente all'embedding di dataset ad alta dimensionalità in uno spazio a due o tre dimensioni, nel quale possono essere visualizzati tramite un grafico di dispersione. L'algoritmo modella i punti in modo che oggetti vicini nello spazio originale risultino vicini nello spazio a dimensionalità ridotta, e oggetti lontani risultino lontani, cercando di preservare la struttura locale.

L'algoritmo si articola in due fasi principali. Nella prima fase viene costruita una distribuzione di probabilità che ad ogni coppia di punti nello spazio originale ad alta dimensionalità associa un valore di probabilità elevato se i due punti sono simili, basso se sono dissimili. Quindi viene definita una seconda distribuzione di probabilità analoga, nello spazio a dimensione ridotta. L'algoritmo quindi minimizza la divergenza di Kullback-Leibler delle due distribuzioni tramite discesa del gradiente, riorganizzando i punti nello spazio a dimensione ridotta.

Algoritmo

Dato un insieme di N oggetti 𝐱1,,𝐱N in uno spazio ad alta dimensionalità, t-SNE costruisce una distribuzione di probabilità pij, simmetrica nelle due variabili e proporzionale alla similarità tra i punti 𝐱i e 𝐱j, definita come:[8][1]

pij=pji+pij2N

dove

pji=exp(𝐱i𝐱j2/2σi2)kiexp(𝐱i𝐱k2/2σi2),

L'ampiezza delle gaussiane σi è scelta in maniera tale che la perplessità della distribuzione condizionale uguagli un valore di perplessità fornito come iperparametro dell'algoritmo. In questo modo, l'ampiezza si adatta alla densità dei punti, con valori di σi minori in aree ad alta densità.

t-SNE cerca di costruire una mappa d-dimensionale 𝐲1,,𝐲N (con 𝐲id) i cui punti riflettano il meglio possibile la similarità pij nello spazio di partenza. Allo scopo, la similarità qij tra due punti 𝐲i e 𝐲j nello spazio a dimensionalità ridotta viene definita come:

qij=(1+𝐲i𝐲j2)1km(1+𝐲k𝐲m2)1

La differenza principale è l'uso nello spazio a dimensionalità ridotta di una distribuzione t di Student con un grado di libertà al posto della gaussiana, le cui code pesanti consentono di modellare meglio la dissimilarità tra oggetti distanti. La posizione 𝐲i dei punti nello spazio a dimensione ridotta è quindi calcolata minimizzando tramite discesa del gradiente la divergenza di Kullback-Leibler della distribuzione Q rispetto a P:

KL(P||Q)=ijpijlogpijqij

L'uso della divergenza di Kullback-Leibler come funzione obiettivo consente di avere penalità elevate se punti vicini nello spazio originale (pij elevato) vengono considerati lontani nello spazio a dimensionalità ridotta (qij piccolo), mentre il viceversa ha un'influenza minore, tendendo quindi a preservare la struttura locale della distribuzione dei punti. Il risultato è una mappa a bassa dimensionalità che riflette le similarità tra i punti nello spazio ad alta dimensionalità.

Note

Altri progetti

Template:Interprogetto

Collegamenti esterni

Template:Apprendimento automatico Template:Portale