Strobocalyx

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Tassobox

Strobocalyx (Blume ex DC.) Sch.Bip., 1861 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia

Il nome del genere deriva da due parole greche: "strobo" (= contorto) e "kalcx" (= calice) e fa riferimento al particolare schema di embricazione delle brattee dell'involucro.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Carl(Karl) Ludwig von Blume (1796-1862), Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) e Carl Heinrich Schultz (1805-1867) nella pubblicazione " Jahresbericht der Pollichia, eines Naturwissenschaftlichen Vereins der bayerischen Pfalz" ( Jahresber. Pollichia 18/19: 170) del 1861.[4]

Descrizione

Il portamento
Strobocalyx arborea
Le foglie
Strobocalyx arborea
Infiorescenza
Strobocalyx arborea
I fiori
Strobocalyx arborea

Le piante di questa voce hanno un habitus arbustivo o arboreo. I fusti sono arrotondati; all'interno il midollo è solido. Sulla superficie di queste piante sono presenti peli di vari tipo: semplici, spuntati, stellati, fusiformi o contorti; sono presenti anche pubescenze tomentose.[5][6][7][8][9][3]

Le foglie sono disposte in modo alterno e sono picciolate. La lamina in genere è intera con forme variabili da ovate o oblunghe a obovate con base da cuneata a ottusa. Le venature normalmente sono pennate (sono presenti venature secondarie). I margini sono continui o dentati. La superficie è pubescente per peli uniseriati con una lunga cellula apicale.

L'infiorescenza, simpodiali, è formata da capolini peduncolati in formazioni corimbose. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro con forme varie da campanulate a ovoidali da diverse brattee disposte su 4 - 5 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, a consistenza cartacea, persistenti o decidue (quelle più interne), hanno delle forme più o meno lanceolate con apici da arrotondati a corto-acuti. Il ricettacolo alveolato e con pubescenza variabile è privo di pagliette (ricettacolo nudo).

I fiori, da 5 a 30 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, formata da uno stretto tubo imbutiforme terminanti in 5 lobi riflessi, può essere pubescente o glabra. Il colore è biancastro.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere, prive di ghiandole, hanno le appendici basali a forma triangolare con punte smussate. Il polline può essere di tipo tricolporato, ossia con tre aperture sia a fessura che a poro; può essere inoltre echinato (con punte)[12]; in genere non è "lophato".
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con alla base un anello (o nodo) sclerificato e prominente. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi (peli a spazzola) e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 5 - 10 coste con superficie più o meno glabra. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi (pochi) di tipo subquadrato; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo è formato da un gruppo di setole capillari molto lunghe, distalmente allargate e un altro gruppo di setole basali che comunque non formano una serie distinta.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Vecchio mondo (foreste sempreverdi dell'Asia del sud-est).[2]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[14], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Filogenesi

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Gymnantheminae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi della sottotribù Gymnantheminae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale comprese le Hawaii (l'altro subclade africano comprende soprattutto specie meridionali).[9]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]

  • l'habitus è soprattutto arbustivo o arboreo;
  • le brattee interne dell'involucro talvolta sono decidue;
  • il polline non è di tipo triporato;
  • le antere sono prive di ghiandole;
  • le piante sono in prevalenza paleotropicali (avventizie in America).

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Gymnantheminae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9] In passato le specie di questo genere erano descritte all'interno del genere Vernonia sect. Strobocalyx Blume ex DC., 1836.[3]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Strobocalyx) sono:

  • le brattee dell'involucro presentano un particolare schema di embricazione.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 60.[3]

Elenco delle specie

Questo genere ha 9 specie:[2] Template:Div col

Template:Div col end

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Flustula Raf.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Template:Interprogetto

Collegamenti esterni

Template:Portale