Secondo teorema di Euclide

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Template:F In geometria, il secondo teorema di Euclide è un teorema concernente il triangolo rettangolo che deriva, assieme al primo, dalla proposizione 8 del VI libro degli Elementi di Euclide.

Enunciato

Il teorema di Euclide può essere enunciato in due modi diversi ma equivalenti a seconda della proprietà che si desidera sottolineare.

Considerando l'equiestensione tra figure il teorema afferma che:[1]

in un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull'altezza relativa all'ipotenusa è equivalente al rettangolo che ha per lati le proiezioni dei due cateti sull'ipotenusa.

Se si vuole considerare invece il rapporto tra la lunghezza dei segmenti, il teorema afferma che:

In un triangolo rettangolo, l'altezza relativa all'ipotenusa è medio proporzionale tra le proiezioni dei due cateti sull'ipotenusa.

Le due enunciazioni sono equivalenti e mutuamente dimostrantisi.

Dimostrazione del primo enunciato

Dimostrazione del secondo teorema di Euclide mediante l'equivalenza

Guardando la figura, sia CL congruente e perpendicolare a CA e CR congruente a CH.

Si vuole dimostrare che il quadrato HPQB è equivalente al rettangolo RLMS.

Si consideri il triangolo rettangolo BCH e ad esso si applichi il teorema di Pitagora. Si ottiene che il quadrato CBDE è equivalente alla somma dei quadrati HPQB e CRSH.

Si consideri ora il triangolo rettangolo ABC, e ad esso si applichi il primo teorema di Euclide. Si ottiene che il quadrato CBDE è equivalente al rettangolo CLMH, ma tale rettangolo può essere considerato come la somma del quadrato CRSH e del rettangolo RLMS.

Allora la somma di HPQB e CRSH è equivalente alla somma di CRSH e RLMS, quindi, per differenza, HPQB è equivalente a RLMS.[1]

Dimostrazione del secondo enunciato

In formule, facendo riferimento al triangolo rettangolo in figura il teorema afferma che CH:BH=BH:AH. In modo equivalente: BH2=CHAH.

Si considerino i triangoli BCH e ABH. Dato che l'angolo BAH è complementare di BCA, si può concludere che gli angoli HCB e ABH sono congruenti, e quindi i triangoli BCH e ABH sono simili per il primo criterio di similitudine. Si può quindi scrivere la proporzione CH:BH=BH:AH.

Dimostrazione con il teorema di Pitagora

Template:Vedi anche Applicando il teorema di Pitagora, al triangolo ABC abbiamo

AB2+BC2=AC2.

Applicandolo invece al triangolo CHB abbiamo

CH2+BH2=BC2

e applicandolo al triangolo AHB abbiamo

AH2+BH2=AB2.

Unendo le due uguaglianze abbiamo che:

AH2+BH2+CH2+BH2=AH2+2BH2+CH2=AC2.

Ma AC=CH+AH e dunque

AH2+2BH2+CH2=(CH+AH)2=CH2+AH2+2AHCH.

Togliendo i quadrati da entrambi i lati si ha

2BH2=2AHCH,

ossia

BH2=AHCH

che è l'equivalenza desiderata.

Equivalenza fra gli enunciati

È facile mostrare che i due enunciati sono fra loro equivalenti, una volta introdotto il concetto di misura. Infatti, con riferimento alla figura, il primo enunciato si può esprimere anche dicendo che l'area della superficie del quadrato HPQB è equivalente all'area della superficie del rettangolo RLMS. In formule: BHBH=RSRL. Avendo costruito la figura in modo che RS=CH e che LR=AH, si può scrivere che BHBH=CHAH, il che significa che CH:BH=BH:AH, che infine dimostra l'equivalenza fra i due.

Note

Bibliografia

Voci correlate

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