Rateo

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Nota disambigua Un rateo è una quota di entrata (rateo attivo) o di uscita (rateo passivo) futura che misura ricavi o costi già maturati, ma non ancora rilevati, poiché la loro manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi futuri.

Rateo attivo

Il rateo attivo è la quota di credito collegata a un ricavo di competenza dell'esercizio, la cui manifestazione finanziaria avverrà in un esercizio successivo[1]. Un tipico esempio di rateo attivo è la quota di interessi attivi maturati a fine esercizio su un finanziamento erogato, il cui incasso effettivo avverrà nell'esercizio o negli esercizi successivi.

Ad esempio, un'impresa ha un credito di € 73.000 e concede (in data 15 novembre) una dilazione fino al 15 febbraio dell'anno successivo, con interessi, al tasso del 4%, che saranno a essa pagati posticipatamente di € 736 (73.000×4×92/36.500=736). L'impresa contabilizzerà al 31 dicembre, ossia a fine esercizio, un rateo attivo, per interessi dal 15/11 al 31/12, di € 368 (73.000×4×46/36.500=368). Questo verrà iscritto a bilancio come segue:

data codice conto descrizione dare avere
31/12 09.01 Ratei attivi interessi dal 15/11 al 31/12 368,00
31/12 40.10 Interessi attivi v/clienti Interessi dal 15/11 al 31/12 368,00

Rateo passivo

Il rateo passivo è la quota di debito collegata a un costo di competenza dell'esercizio, la cui manifestazione finanziaria avverrà in un esercizio successivo[2]. Un tipico esempio è, nel caso di un pagamento posticipato di una locazione passiva, la quota maturata entro la fine dell'esercizio, il cui pagamento effettivo avverrà nell'esercizio o negli esercizi successivi.

Ad esempio, un'impresa che abbia contratto un mutuo passivo bancario per € 30.000, i cui interessi semestrali posticipati (al tasso del 5%) vengono pagati il 1º novembre e il 1º maggio, contabilizzerà al 31 dicembre un rateo passivo di € 250,00 (30.000×5×2/1.200=250). Questo verrà iscritto a bilancio come segue:

data codice conto descrizione dare avere
31/12 41.10 Interessi passivi su mutui interessi dall'1/11 al 31/12 250,00
31/12 16.01 Ratei passivi interessi dall'1/11 al 31/12 250,00

I ratei nel bilancio

In bilancio, i ratei compaiono nello stato patrimoniale e vanno iscritti (a seconda della loro natura) alla voce D delle attività (se ratei attivi) o alla voce E delle passività (se ratei passivi). Dal dicembre 2016 gli aggi e disaggi di emissione sui prestiti obbligazionari non sono più oggetto di rappresentazione separata per le società che redigono il Bilancio in forma ordinaria[3].

Il principio contabile OIC 18 dell'Organismo italiano di contabilità definisce i ratei attivi e passivi come quote che rappresentano crediti e debiti in moneta. Tale principio precisa inoltre che non è possibile iscrivere in contabilità ratei per fatture da emettere e da ricevere ovvero per proventi e oneri non determinati nel loro ammontare, la cui competenza è maturata ''per intero'' nell'esercizio: in questi casi è necessario utilizzare i rispettivi conti di credito e di debito.[2]

Sono evidenziati come "conti d'ordine" i rischi o gli impegni assunti dall'impresa e i beni di proprietà di terzi presso di essa (art. 2427, 1° comma, n. 9 c.c.), quali ad esempio debiti per canoni di immobili di terzi in leasing e relativo valore di riscatto finale.

La quota di componente di reddito misurata dal rateo va imputata nel calcolo del risultato d'esercizio, anche se la sua manifestazione finanziaria avverrà in futuro.

I risconti, con i ratei, sono lo strumento contabile attraverso il quale si applica il principio di correlazione tra i costi e i ricavi di competenza dell'esercizio. In queste voci vengono ricompresi costi e ricavi che maturano in proporzione al decorrere del tempo in un arco temporale che ha inizio in un esercizio e termine in quello o quelli successivi. Non è obbligatoria la distinzione dei ratei e risconti di durata superiore a 5 anni.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Template:Controllo di autorità Template:Portale