Rappresentazione matriciale delle coniche

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In geometria, una sezione conica può essere rappresentata in forma matriciale, ossia attraverso l'impiego di matrici.

Invarianti delle coniche

È possibile definire tre valori associati ad ogni conica, che si definiscono invarianti. Data una conica di equazione:

Γ(x,y):ax2+2bxy+cy2+2dx+2ey+f=0

è possibile associare due matrici A e B:

A=[abdbcedef],B=[abbc]

da cui vengono calcolati tre numeri:

I3=det(A)=det[abdbcedef] = a(cfe2)b(bfde)+d(becd)
  • l'invariante quadratico I2, determinante della matrice B:
I2=det(B)=det[abbc] = acb2
  • l'invariante lineare I1, traccia della matrice B:
I1=tr[abbc] = a+c

L'appellativo "invariante" deriva dal fatto che applicando alla conica una traslazione qualsiasi e/o una rotazione qualsiasi, questi numeri non cambiano.

Gli appellativi "cubico", "quadratico" e "lineare" derivano dal fatto che moltiplicando entrambi i membri dell'equazione della conica per un numero reale non nullo p, gli invarianti risultano moltiplicati rispettivamente per p3, p2 e p. Data l'equazione della conica Γ(x,y)=0, detti I3, I2 e I1 gli invarianti di tale conica e detti I3, I2 e I1 gli invarianti della conica di equazione pΓ(x,y)=0 con p0, si hanno le seguenti identità:

I3=p3I3 (invariante cubico)

I2=p2I2 (invariante quadratico)

I1=pI1 (invariante lineare)

Classificazione metrica delle coniche

Basandosi sugli invarianti è possibile classificare le coniche, e quindi stabilire che tipo di oggetto sia, se:

  • I3=0 la conica è degenere e, in particolare, se:
    • I2<0, si riduce a due rette reali distinte
    • I2=0, si riduce a
      • coppia di rette reali distinte parallele oppure complesse coniugate senza punti comuni (rango matrice completa =2)
      • coppia di rette reali coincidenti (rango matrice completa =1)
    • I2>0, si riduce a due rette immaginarie coniugate.
  • I30 la conica è non degenere e, in particolare, se:
    • I2<0 è un'iperbole
      • equilatera se I1=0
      • non equilatera se I10
    • I2=0 è una parabola
    • I2>0 è un'ellisse
      • reale se è I1I3<0
      • immaginaria se è I1I3>0

Ad esempio, la conica di equazione:x2x=0, avendo I3=0 e I2<0, è una conica degenere in due rette reali distinte: x=0 e x=1.

Riduzione di una conica a forma canonica

Essendo fornita l'equazione di una conica del tipo

ax2+2bxy+cy2+2dx+2ey+f=0

è possibile agire sui coefficienti, tramite gli invarianti, per ottenere la forma canonica della conica. Per forma canonica di una conica, si intende:

In generale un'equazione del tipo:ax2+2bxy+cy2+2dx+2ey+f=0, fornisce una conica rototraslata rispetto all'origine degli assi: bisogna quindi ruotare la conica (1º passo) e poi traslarla fino a portare il centro o il vertice nell'origine (2º passo).

  • 1º passo: la rotazione della conica si ottiene tramite l'annullamento del coefficiente di xy, cioè 2b.

Dopo questa operazione, la conica si riduce nella forma λ1x2+λ2y2+2dx+2ey+f=0, in cui λ1 e λ2 si ottengono nel seguente modo: bisogna diagonalizzare la matrice

B=[abbc]

e si otterrà la matrice

B=[λ100λ2]

con λ1 e λ2 autovalori della matrice diagonale.

λ1 e λ2 sono i coefficienti dei termini quadratici dell'equazione della conica. Nel caso della parabola, o λ1 o λ2 sarà nullo, in quanto nell'equazione è presente un solo termine quadratico.

  • 2º passo: con la traslazione, se la conica è a centro (un'ellisse o un'iperbole), si ottiene un'equazione del tipo: λ1x2+λ2y2+λ3=0 in cui λ1 e λ2 sono i valori ricavati con il passo precedente, mentre λ3 si ottiene nella maniera seguente:

λ3=I3I2 .

Se la conica è una parabola, si ottiene un'equazione del tipo: λ1x2+2λ3y=0 in cui: λ1 è l'autovalore non nullo e λ3=±|I3λ1| con I3 invariante cubico. Notiamo esplicitamente che per le parabole: λ1=I1=a+c

Esempi

Ellisse

Conica di equazione 9x24xy+6y23=0
Canonica della conica 9x24xy+6y23=0

È data la conica di equazione Γ(x,y)=9x24xy+6y23=0; studiando i determinanti di A e B scopriamo che è un'ellisse. Controllando le derivate parziali dell'equazione, mettendole a sistema ed uguagliandole a 0, otteniamo l'attuale centro dell'ellisse:

{Γx=18x4y=0Γy=4x+12y=0C(0,0)

Poiché il centro si trova già nell'origine non ci sarà bisogno di traslare la conica. Per ottenere la forma canonica dobbiamo ruotare la conica diagonalizzando B; gli autovalori della forma quadratica sono 5 e 10 e gli autovettori rispettivi sono (1,2) e (-2,1). Incolonnando questi autovettori opportunamente normalizzati in una matrice P otteniamo una matrice di rotazione (destrorsa, poiché det(P)=1):

P=[15252515]=(15)[1221]

Poiché (x,y)T=P(x~,y~)T, si può scrivere:

{x=15(x~2y~)y=15(2x~+y~)

Andando a sostituire nell'equazione originale della conica otteniamo la nuova equazione 5x~2+10y~23=0, che è la stessa conica di partenza ruotata però in maniera da avere i fuochi (in questo caso) sull'asse x. La forma canonica della nostra conica è 53X2+103Y2=1, con fuochi F1=(310,0),F2=(310,0)

Iperbole

Conica di equazione 4xy+3y2+2x+4y=0
Canonica della conica 4xy+3y2+2x+4y=0

È data la conica di equazione Γ(x,y)=4xy+3y2+2x+4y=0; studiando i determinanti di A e B scopriamo che è un'iperbole. Controllando le derivate parziali dell'equazione, mettendole a sistema ed uguagliandole a 0, otteniamo l'attuale centro dell'iperbole:

{Γx=4y+2=0Γy=4x+6y+4=0C(14,12)

Gli asintoti sono le rette passanti per C parallele a quelle ottenute scomponendo la forma quadratica della conica:

4xy+3y2=y(4x+3y)
r1:y=12
r2:4x+3y=4(14)+3(12)=52

Per ottenere la forma canonica si può impiegare la formula

λ1X2+λ2Y2+(I3I2)=0,

con λ1=4,λ2=1 autovalori di B ed è:

4X2Y254=0

I nuovi asintoti sono le due rette aventi forma x=y(b±b24ac2a) e passanti per l'origine:

r'1:x=y2
r'2:x=y2

I fuochi della forma canonica hanno forma (±a2+b2,0) e sono dunque:

F1=(54,0)
F2=(54,0)

Parabola

Conica di equazione x2+2xy+y28x=0
Canonica della conica x2+2xy+y28x=0

È data la conica di equazione Γ(x,y)=x2+2xy+y28x=0; studiando I3 e I2 scopriamo che è una parabola. Diagonalizzando B troviamo come autovalori 0 e 2 e come autovettori rispettivi (1,-1) e (1,1). Per trovare il vertice V intersechiamo la parabola con una retta ortogonale all'asse della conica: poiché l'asse della parabola è una retta passante per il vertice V di direzione parallela all'autovettore relativo all'autovalore nullo (in questo caso (1,-1)), una retta ad essa parallela è senz'altro Template:TA, quindi una retta ad essa ortogonale è x=y. Dall'intersezione si trovano i punti A(0,0) e B(2,2); il loro punto medio M(1,1) si trova sull'asse. L'asse è quindi la retta parallela a x=y passante per M ed è x+y=2. Intersecando ora l'asse con la parabola troviamo il vertice: V(1/2,3/2). Traslando in modo che V sia centrato sull'origine:

{x~=x12y~=y32

l'equazione diventa:

(x~+y~)24x~+4y~=0

La matrice P è matrice di rotazione composta dai due autovettori normalizzati (autoversori):

P=[12121212]=(12)[1111]

Poiché (x,y)T=P(x~,y~)T, si può scrivere:

{x=12(x~y~)y=12(x~+y~)

Andando a sostituire otteniamo la forma canonica 22X=Y2, con fuoco F(22,0) e direttrice d:x=22

Voci correlate

Collegamenti esterni

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