Pilosella sect. Cymellae

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La sezione Pilosella sect. Cymellae (Fr.) F.W. Schultz & Sch.Bip. è una sezione di piante angiosperme dicotiledoni del genere Pilosella della famiglia delle Asteraceae.[1][2][3]

Etimologia

Il nome del genere (Pilosella) deriva dal latino "pilosus" (significa "peloso") e si riferisce all'aspetto piuttosto pubescente di queste piante.[4] Il nome della sezione deriva dal "cymosum": fusti portanti cime, capolini più o meno appiattiti.[5]

Il nome scientifico della sezione è stato definito dai botanici Elias Magnus Fries (1794-1878), Friedrich Wilhelm Schultz (1804-1876) e Carl Heinrich Schultz (1805-1867).

Descrizione

Il portamento
Pilosella cymosa
Le foglie
Pilosella cymosa
Infiorescenza
Pilosella cymosa

Habitus. Le specie di questa sezione, con cicli biologici perenni, sono piante erbacee alte da 40 a 80 cm. La forma biologica prevalente è emicriptofita rosulata (H ros). Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice. La pubescenza in genere è fatta di peli semplici, lunghi 1 – 5 mm e chiari.[6][7][8][9][10][11][12]

Fusto. I fusti, in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati di tipo fillopode. Le radici in genere sono di tipo fittonante; non sono presenti stoloni.

Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le lamine in genere sono intere spesso allungate o lineari. Le foglie basali (da 5 a 8) sono verdi, molli e opache; sono ristrette e confluenti in un picciolo; le forme sono lanceolate, ellittiche o spatolate con apici ottusi/arrotondati. Le foglie cauline (da 2 a 4), ricoperte di peli ghiandolari, sono sessili con forme oblunghe.

Infiorescenza. Le sinflorerescenze, composte da molti capolini terminali, sono di tipo umbellato. L'acladio è di 2 – 15 mm. L'infiorescenza è formata da un singolo capolino, solamente di tipo ligulifloro (ossia composto da diversi fiori ligulati). I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma cilindrico-ellissoide ed è formato da 2 - 4 serie di brattee. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e con alveoli brevemente dentati al margine. I peduncoli dei capolini e le brattee involucrali hanno dei peli semplici bianchi. Dimensione dell'involucro: 5 - 7,5 mm.

Fiori. I fiori, tutti ligulati (i fiori tubulosi in genere sono mancanti), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni (colorati di castano scuro) hanno una forma cilindrica ristretta alla base (ma non all'apice) e privi di becco (non sono compressi); sono inoltre provvisti di 10 coste longitudinali terminanti con un dentello. Il pappo si compone di fragili setole semplici color bianco-sporco su una sola serie. Dimensione degli acheni: 2 mm.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione è alpina (Alpi e Appennini) con habitat su prati magri e aridi.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]

Filogenesi

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae.[10] Il nucleo della sottotribù Hieraciinae è l'alleanza Hieracium - Pilosella (comprendenti la quasi totalità delle specie della sottotribù - oltre 3000 specie) e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Alcuni Autori includono in questo gruppo anche i generi Hispidella e Andryala.[20]

I caratteri distintivi per il genere Pilosella sono:[2][9]

  • tutta la piante è densamente pelosa;
  • gli acheni hanno 10 coste longitudinali.

Classificazione del genere. Il genere Pilosella è un genere di difficile classificazione in quanto molte specie tendono ad ibridarsi e molto spesso tra una specie e un'altra è presente un "continuam" di caratteri e quindi sono difficilmente separabili. Qui in particolare viene seguita la suddivisione in sezioni del materiale botanico così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[2]

La sezione III Cymellae comprende, relativamente alla flora spontanee a italiana, 2 specie principali e 7 specie secondarie. I caratteri distintivi per le specie di questa sezione sono:[2]

  • i peli in genere sono semplici, lunghi 1 - 5 mm e chiari;
  • non sono presenti stoloni;
  • lo scapo è ramificato, alto 20 - 100 cm, con molti capolini e con parecchie foglie cauline;
  • le foglie basali sono verdi, molli e opache, quelle cauline sono ricoperte di peli ghiandolari;
  • le sinflorescenze sono umbellate;
  • i peduncoli dei capolini e le brattee involucrali hanno dei peli semplici bianchi.

Il numero cromosomico delle specie della sezione è: 2n = 18, 36, 45, 54 e 63 (specie diploidi, triploidi, tetraploidi, pentaploidi, hexaploidi... decaploidi).[2][9]

Specie della flora italiana

Nella flora spontanea italiana, per la sezione di questa voce, sono presenti le seguenti specie (principali e secondarie o derivate):[2][3]

Specie principale. Pilosella cymosa (L.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[21] - Pelosella corimbosa: l'altezza massima della pianta è di 40 – 80 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Alpico; l'habitat tipico sono i prati aridi e magri e luoghi erbosi in genere; in Italia è una specie che si trova nelle Alpi e negli Appennini fino ad una quota compresa tra 200 e 2.000 Template:M s.l.m.. Per questa specie sono riconosciute 3 sottospecie tutte presenti in Italia.

Caratteri principali: le sinflorescenze sono formate da 20 - 50 capolini; il colore dei fiori è giallo o giallo-saturo ma senza striature.
Specie secondarie collegate a Pilosella cymosa:
Specie Caratteri Habitat Distribuzione italiana Sottospecie
Pilosella cymiflora (Nägeli & Peter) S.Bräut. & Greuter, 2007[22] Più simili alla specie P. cymosa che alla specie P. officinarum Prati e pascoli aridi Alpi e Appennini - Rara
Pilosella pachycymigera (Gottschl.) Gottschl., 2010[23] Più simili alla specie P. cymosa che alla specie P. hoppeana Prati e pascoli subalpini Monte Baldo - Molto rara
Pilosella laggeri (Sch.Bip. ex Rchb.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[24] Tra la specie P. cymosa e la specie P. glacialis Prati e pascoli alpini Alpi - Rara
Pilosella hybrida (Vill.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[25] Più simili alla specie P. cymosa che alla specie P. peleteriana Prati e pascoli aridi e ghiaie Valle di Susa - Molto rara 2 sottospecie (una sola in Italia)
Pilosella sciadophora (Nägeli & Peter) Soják, 1971 Tra la specie P. cymosa e la specie P. lactucella Prati montani Alpi e Appennini - Rara
Pilosella sciadogena Gottschl., 2011[26] Più simili alla specie P. sciadophora che alla specie P. officinarum Prati subalpini Appennini - Molto rara
Nota: la specie Pilosella sciadophora da alcune checklist è considerata un sinonimo della specie Pilosella corymbulifera (Arv.-Touv.) Arv.-Touv..[27]

Specie principale. Pilosella guthnikiana (Hegetschw. & Heer) Soják, 1972[28] - Pelosella di Guthnik: l'altezza massima della pianta è di 40 – 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Alpico / Balcanico; l'habitat tipico sono i prati alpini e subalpini; in Italia è una specie rara e si trova nelle Alpi fino ad una quota compresa tra 1.400 e 2.400 Template:M s.l.m..

Caratteri principali: le sinflorescenze sono formate da 15 - 20 capolini; i fiori sono colorati di giallo zafferano con striature rosse (sono possibili altre combinazioni: solo le ligule dei fiori esterni sono striati di rosso, oppure le ligule interne sono colorate di rosso solamente all'apice).
Specie secondarie collegate a Pilosella guthnikiana:
Specie Caratteri Habitat Distribuzione italiana Sottospecie
Pilosella plaicensis (Woł.) Soják, 1982[29] Tra la specie P. guthnikiana e la specie P. lactucella Prati subalpini Alpi - Molto rara

Specie italiane alpine

Alcune specie di questa sezione vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza i dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione di alcune di queste specie alpine[30].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
P. cymosa 9 collinare
montano
subalpino
Ca - Ca/Si basico basso arido F2 F7 tutto l'arco alpino (con discontinuità)
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Ambienti: F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F7 = margini erbacei dei boschi.

Note

Bibliografia

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