Pentanema

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Pentanema Cass., 1818 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Inuleae e sottotribù Inulinae.[1][2]

Etimologia

Il nome del genere deriva da due parole greche "penta" (= cinque) e "nema" (= simile ad un filo).[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Bulletin des Sciences, par la Société Philomatique" (Bull. Sci. Soc. Philom. Paris 1818: 74) del 1818.[4]

Descrizione

Il portamento
Pentanema germanicum
Le foglie
Pentanema hirtum
Infiorescenza
Pentanema oculus-christi
I fiori
Pentanema ensifolium

Portamento. Le specie di questo genere sono subarbusti o erbe annue senza canali resinosi.[5][6][7][8][9][10][11]

Fusto. La parte sotterranea del fusto consiste prevalentemente in rizomi. Generalmente il floema è privo di strati fibrosi; inoltre sono assenti i tessuti latticiferi.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. La lamina è semplice, piatta con forme da oblunghe a lanceolate o ellittiche; i bordi sono continui o seghettati; la superficie può essere villosa.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono formate da capolini sia solitari che in formazioni corimbose. I capolini possono essere di tipo sia radiato eterogamo che omogamo disciforme o discoide. I capolini sono formati da un involucro composto da brattee disposte in modo embricato al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati periferici o fiori del raggio e ai fiori tubulosi quelli centrali o del disco. L'involucro può essere cilindrico, campanulato o a forma di coppa. Le brattee sono disposte generalmente su più righe; hanno consistenza erbacea o cartilaginea, ma senza margini ialini; gli stereomi non sono divisi. Il ricettacolo è liscio e senza pagliette (a protezione della base dei fiori).

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili e sono disposti su una o più serie; la forma è ligulata (zigomorfa); possono essere assenti o con forme tubulari;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata o minutamente ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo;
    • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4-5 brevi lobi; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono troncate e non sono speronate. La base delle antere può essere lunga o corta con code ramificate. Il tessuto dell'endotecio è a forma radiata. Le cellule del collare dei filamenti sono piatte o di tipo mammelloso.
  • Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[5] Lo stilo è unico e con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi spesso sono provvisti di peli acuti che terminano sopra la biforcazione senza raggiungerla, oppure da peli ottusi che terminano ben al di sotto della biforcazione. Le superfici stigmatiche confluiscono all'apice, mentre alla base sono separate in due distinte linee (lignee stigmatiche marginali[7]). Il polline è spinuloso.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni in genere sono provvisti di 5 fasci vascolari; la forma è ellissoide, spiralata o a sezione triangolare, spesso con coste sclerenchimatiche. Talvolta sono presenti dei condotti o delle cavità resinose. La superficie è glabra o ricoperta da peli ghiandolari. L'epidermide dell'achenio è provvista di grandi cristalli di ossalato di calcio, oppure di cristalli simili alla sabbia, oppure ne è priva.[7] Il pappo è formato setole capillari su una sola riga.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in Eurasia e Africa settentrionale.[2]

Specie della zona alpina
Delle 11 specie spontanee della nostra flora 10 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[13].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
Pentanema bifrons 11 collinare
montano
Ca Ca/Si basico basso secco B1 F2 F7 G4 I3 CN CO
Pentanema britannica 11 collinare
montano
Ca Ca/Si basico medio umido A4 B2 B5 F3 G4 NO CO BS TN BZ UD
Pentanema squarrosum 11 collinare
montano
Ca basico basso secco B6 F7 G4 I1 I2 I3 tutto l'arco alpino
Pentanema ensifolium 9 collinare
montano
Ca Ca/Si basico basso arido F2 F7 CO BG BS TN BL UD
Pentanema germanicum 11 collinare Ca basico basso secco F2 F7 G4 UD?
Pentanema helveticum 11 collinare Ca Ca/Si basico medio umido B3 B5 G2 CN
Pentanema hirtum 11 collinare
montano
Ca Ca/Si basico basso arido B6 F2 F7 G4 I1 tutto l'arco alpino
(escl. SO)
Pentanema montanum 9 collinare
montano
Ca Ca/Si basico basso arido C2 F2 F7 CN TO AO NO BG
Pentanema salicinum 11 collinare
montano
Ca Ca/Si basico basso medio A4 E1 F2 F3 F7 tutto l'arco alpino
Pentanema spiraeifolium 11 collinare
montano
Ca basico basso arido C1 C2 F2 F7 G4 I3 tutto l'arco alpino
(escl. SO VC NO)
Legenda e note alla tabella.

Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 2 = comunità terofiche pioniere nitrofile; 9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Ambienti: A4 = ambienti umidi, temporaneamente inondati o a umidità variabile; B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate; B3 = siepi e margini dei boschi; B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua; B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali; B9 = zone coltivate; C1 = ambienti sabbiosi, affioramenti rocciosi; C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; E1 = paludi e torbiere basse; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili; F7 = margini erbacei dei boschi; G2 = praterie rase dal piano collinare a quello alpino; G3 = macchie bassa; G4 = arbusteti e margini dei boschi; I1 = boschi di conifere; I2 = boschi di latifoglie; I3 = querceti sub-mediterranei

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]

Uno studio recente[17], in base ad analisi di tipo filogenetico del DNA, ha ricircoscritto il genere Inula trasferendo diverse specie nel genere Pentanema.

Elenco delle specie trasferite relativamente alla flora spontanea italiana:

  • Inula bifrons (L.) L. in Pentanema bifrons (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula britannica L in Pentanema britannica (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula conyzae (Griess.) Meikle in Pentanema squarrosum (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula ensifolia L. in Pentanema ensifolium (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula germanica L. in Pentanema germanicum (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula helvetica Weber in Pentanema helveticum (Weber) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula hirta L. in Pentanema hirtum (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula montana L. in Pentanema montanum (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula salicina L. in Pentanema salicinum (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula spiraeifolia L. in Pentanema spiraeifolium (L.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.
  • Inula verbascifolia (Willd.) Hausskn. in Pentanema verbascifolium (Willd.) D.Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E.Rico & M.M.Mart.Ort.

Nota: la specie Inula helenium è rimasta nella circoscrizione del genere Inula.

Le specie spontanee italiane dei generi Pentanema - Inula - Dittrichia tradizionalmente vengono suddivise in quattro sezioni[18] (questa suddivisione è storica e non più valida attualmente):

Le prossime sezioni hanno tutte il ricettacolo nudo (senza pagliette); gli acheni a forma cilindrica (sempre costolati); i capolini e le foglie radicali a dimensioni più contenute.

  • LIMBARDA: sono piante grasse e succose con superfici glabre e lisce; prediligono le località marine.

I giardinieri e coltivatori usano, come al solito e senza tenere conto della tassonomia ufficiale, dei criteri più pratici per raggruppare le varie specie:[18]

Filogenesi

La tribù Inuleae (comprendente le Inulinae) è una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, la tribù Inuleae, all'interno della sottofamiglia, fa parte del gruppo "Helianthodae".[19][20] La sottotribù Inulinae è caratterizzata dalla particolare pubescenza dello stilo e dagli acheni con cristalli di ossalato di calcio.

Nell'ambito della sottotribù il genere Pentanema fa parte del "Complesso di Inula" comprendente i generi Carpesium, Inula, Pentanema, Rhanteriopsis e Telekia.[17]

I caratteri distintivi del genere sono:[9]

  • in genere i capolini sono eterogami;
  • le foglie sono compatte, piatte con forme ellittiche;
  • i fiori sono gialli.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18 e 27.[9]

Elenco delle specie

Questo genere ha 34 specie:[2]

A - B - C Template:Div col

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D - F - G - H - I - K - L Template:Div col

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M - N - O - P Template:Div col

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S - V

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Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Amblyocarpum Fisch. & C.A.Mey.
  • Ulina Opiz
  • Varthemia DC.

Specie spontanee della flora italiana

Nella pubblicazione "Flora d'Italia" le specie della flora italiana sono suddivise in tre gruppi:[11]

Caratteristiche Specie
I fiori ligulati sono più grandi dell'involucro (sporgono all'esterno dell'involucro); le foglie basali sono meno evidenti; il diametro dei capolini è di 1-5 cm; le brattee esterne sono lanceolate con dimensioni ridotte; le foglie cauline non sono abbraccianti il fusto P. verbascifolium - P. ensifolium - P. montanum - P. helveticum
I fiori ligulati sono più grandi dell'involucro; le foglie basali sono molto ridotte; il diametro dei capolini è di 1-3,5 cm; le brattee esterne sono lanceolate con dimensioni ridotte; le foglie cauline sono abbraccianti il fusto P. salicinum - P. spiraeifolium - P. hirtum - P. britannica
I fiori ligulati sono più piccoli dell'involucro o lo superano di poco P. squarrosum - P. bifrons - P. germanicum

Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie della flora spontanea italiana) l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche.[21]

  • Gruppo con fiori ligulati maggiori dell'involucro.
    • 1A: le foglie cauline non sono abbraccianti il fusto;
      • 2A: il diametro dei capolini è di 1,5-2 cm; i fiori ligulati sono lunghi al massimo 1,5 volte l'involucro;
      • 2B: il diametro dei capolini è di 2,5-5 cm; i fiori ligulati sono lunghi di più di 1,5 volte l'involucro;
        • 3A: la forma delle foglie è lineare-lesiniforme con nervature parallele, con apici acuti e pungenti;
        • 3B: la forma delle foglie è oblanceolata o spatolata con nervature pennate e consistenza molle;
    • 1B: la base delle foglie cauline abbracciano il fusto;
      • 4A: le foglie hanno una consistenza coriacea, sono lucide e glabre sulla pagina superiore, mentre la pagina inferiore è setolosa;
      • 4B: le foglie hanno una consistenza coriacea, sono molli e sono tomentose su entrambe le pagine;
  • Gruppo con fiori ligulati minori dell'involucro.
    • 1A: le foglie cauline alla base sono cuneate e mai amplessicauli; la pianta non è vischiosa e le brattee esterne sono uninervie;
    • 1B: le foglie cauline sono amplessicauli; la pianta è vischiosa e le brattee esterne sono penninervie o reticulinervie;

Generi simili

Diversi generi hanno delle specie abbastanza simili a quelle del genere di questa voce. Ecco un elenco, senza la pretesa di essere completo:

  • Carpesium L. - Capo-chino: si differenzia per avere capolini con fiori tutti tubulosi ed ermafroditi e per il pappo formato da una coroncina membranosa esterna.
  • Chiliadenus Cass. - Incensaria: si differenzia per avere capolini con fiori tutti tubulosi ed ermafroditi.
  • Pulicaria Gaertner – Incensaria: si differenzia per il pappo formato da una coroncina membranosa esterna ed un ciuffo di peli interni.

Per concludere possiamo citare i fiori del Buphtalamum salicifolium molto simili al corrispondente Pentanema salicinum, oppure alcune specie dei generi Telekia, Doronicum, Arnica, Senecio e probabilmente altri generi ancora.

Usi

Farmacia
Template:Disclaimer Le piante di questo genere contengono piccole quantità di olio etereo e alte percentuali (19 - 45%) di inulina[18]. Alcune sostanze di questa pianta (come i lattoni sesquiterpenici) possono causare dermatiti allergiche da contatto; elevate quantità di queste sostanze possono causare vomito e diarrea. Queste sostanze ed altre ancora fanno queste piante interessanti per la cura di diverse malattie (secondo la medicina popolare). Nei vari testi di medicina naturale troviamo un ricco elenco di proprietà attribuite alle “Inule” come stomachiche (agevola la funzione digestiva), vermifughe (elimina i vermi intestinali), toniche (rafforza l'organismo in generale), diuretiche (facilita il rilascio dell'urina) e risolutive in generale. Queste piante hanno inoltre delle proprietà balsamiche calmanti della tosse (bronchite acuta e cronica). Come uso esterno viene indicata valida per risolvere problemi della pelle come eczema oppure herpes labiale (ma anche punture di insetti).

Giardinaggio
L'utilità delle piante di questo genere si estende anche al giardinaggio e alla ornamentazione tramite fiore reciso. Anche se il loro aspetto è un po' grossolano sono facili da coltivare ed hanno un forte sviluppo vegetativo.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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