Ossido di bario
L'ossido di bario è un composto inorganico a base di bario con formula BaO. Appare come un solido di colore bianco-giallastro, igroscopico e con tendenza ad assorbire l'anidride carbonica presente nell'aria[1]. Reagisce violentemente a contatto con l'acqua con liberazione di grandi quantità di calore, tanto da poter provocare esplosioni[2]:
Sintesi
L'ossido di bario è ottenuto per calcinazione del carbonato di bario o del solfato di bario in presenza di un composto carbonico[3][4]:
Può anche essere ottenuto per reazione diretta tra il bario e l'ossigeno[5]:
Utilizzi
L'ossido di bario viene principalmente utilizzato come agente di rivestimento nella fabbricazione dei catodi ad esempio quelli nei tubi a raggi catodici. Ha sostituito l'ossido di piombo(II) nella produzione di alcuni tipi di vetro come il vetro a corona ottica, mentre nelle sintesi chimiche è usato per la produzione di perossido di bario e di idrossido di bario[3]. Ebbe anche un impiego storico, a partire dal 1884, nella produzione di lenti ottiche, delle quali incrementa l'indice di rifrazione senza diminuirne la dispersione[6]. Viene ancora utilizzato per produrre alcuni tipi di vetro[4]
L'ossido di bario trova impiego anche come catalizzatore di etossilazione nella reazione dell'ossido di etilene e degli alcoli, che avviene tra 150 e 200 °C[7].
È anche una fonte di ossigeno puro attraverso la fluttuazione del calore. Si ossida facilmente a perossido di bario (BaO2) per formazione di uno ione perossido. La completa perossidazione di ossido di bario in perossido di bario avviene a temperature moderate, ma l'aumentata entropia della molecola di ossigeno (O2) ad alte temperature significa che il perossido di bario si decompone in ossigeno molecolare e ossido di bario a 1175 K[8].
La reazione è stata utilizzata come metodo su larga scala per produrre ossigeno prima che la separazione dell'aria diventasse il metodo dominante all'inizio del XX secolo. Il metodo è stato chiamato processo Brin, dal nome dei suoi inventori[9]